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3 Luglio 2025
14:13

Quando un incidente nucleare è stato causato dalla lettiera per gatti: come è possibile?

Un barile di scorie nucleari in New Mexico esplose nel 2014 per l'uso errato di lettiera per gatti. Una lettiera organica, usata come assorbente, reagì chimicamente con i nitrati dei rifiuti. L'incidente, senza vittime, causò un rilascio radioattivo e danni per mezzo miliardo di dollari.

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Quando un incidente nucleare è stato causato dalla lettiera per gatti: come è possibile?
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Al Waste Isolation Pilot Plant in New Mexico, il 15 febbraio 2014, ci fu un incidente nucleare causato… da uno sbagliato utilizzo della lettiera per gatti! In quell'occasione un barile di scorie nucleari esplose, rilasciando materiale radioattivo all'interno del deposito. Non ci furono né vittime né feriti per fortuna, ma si stima un danno economico nell'ordine di mezzo miliardo di dollari. Il materiale della lettiera per gatti infatti, grazie alle sue proprietà assorbenti veniva utilizzato già da tempo come assorbente per rifiuti nucleari liquidi ma il problema sta nel fatto che non tutte le tipologie di lettiera sono idonee a questo scopo. Nel caso in questione, infatti, fu scelta erroneamente della lettiera organica, cioè contenente carbonio, che reagendo con i nitrati presenti nei rifiuti ha successivamente dato vita all'esplosione. Per ricostruire esattamente cosa è accaduto prendiamo come principale riferimento il report da 277 pagine redatto il seguente anno dal Dipartimento dell'Energia statunitense.

La catastrofe nucleare in New Mexico causata dalla lettiera per gatti: la ricostruzione

Tutto ha inizio nel Waste Isolation Pilot Plant. Questa struttura non è altro che un sito di stoccaggio geologico profondo, cioè un sito al cui interno vengono posti barili contenenti materiale radioattivo a grande profondità. Il protagonista della nostra storia è il barile 68660 proveniente dal Los Alamos National Laboratory e contenente un mix di nitrati radioattivi, liquido neutralizzante e, come anticipato, lettiera per gatti utilizzata come assorbente.

Improvvisamente il 15 febbraio proprio quel barile esplose, liberando all'interno del deposito una grande quantità di materiale radioattivo. Fortunatamente queste strutture sono realizzate con elevati standard di sicurezza e, di conseguenza, non si registrarono né feriti né vittime. Il danno però fu di natura economica, quantificato in mezzo miliardo di dollari e nella chiusura dell'impianto per tre anni.

Le cause dell'incidente nucleare del 2014

Non appena ci si rese conto dell'incidente presero il via le indagini per far luce sull'accaduto e, come anticipato, nel 2015 fu pubblicato un report approfondito sull'argomento. Dalle indagini fu subito chiaro il problema: la lettiera da utilizzare per assorbire i liquidi radioattivi era inorganica, cioè senza carbonio. I tecnici del Los Alamos National Laboratory invece utilizzarono erroneamente una lettiera organica, cioè contenente carbonio. Nello specifico utilizzarono quella del brand sWheat Scoop che, secondo il produttore, sarebbe realizzata al 100% da grano. Questo errore non fu frutto di una disattenzione ma di un errore riportato all'interno delle loro linee guida e che, incredibilmente, nessuno aveva mai segnalato.

A ogni modo questa variazione nella tipologia di lettiera potrebbe sembrare un dettaglio poco rilevante, ma in realtà questo è proprio il nocciolo della questione. Il carbonio qui presente infatti può dar vita a una reazione di ossidazione con i nitrati presente nei rifiuti radioattivi – quindi si tratta di una reazione chimica, non nucleare. Il problema è che questa reazione ha generato un calore e sviluppo di gas tale da causare un grande aumento di pressione all'interno del barile e questo, a sua volta, ha causato la rottura del barile stesso, con un conseguente spargimento di materiale radioattivo nell'area.

Nella sfortuna dell'incidente, c'è da considerare che questo non era l'unico barile con la lettiera sbagliata: all'interno del sito ce n'erano ben 700. Dopo l'incidente infatti ciascuno di loro venne isolato e monitorato per evitare che un danno del genere dovesse nuovamente capitare.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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