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Riconoscimento facciale, come funziona e quando si usa: dallo sblocco del cellulare alla sicurezza

Da qualche anno è possibile sbloccare il proprio telefono tramite il riconoscimento facciale, cioè una tecnologia che consente di identificare o confermare l'identità di una persona a partire dal suo volto. Questo ha fatto entrare questa tecnologia nella nostra quotidianità. Si tratta di un strumento molto utilizzato anche in altri ambiti, come per esempio la sicurezza in luoghi affollati o ancora, per saltare le code all'aeroporto!

A cura di Maria Bosco
30 Aprile 2024
18:30
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Riconoscimento facciale, come funziona e quando si usa: dallo sblocco del cellulare alla sicurezza
riconoscimento facciale

Il riconoscimento facciale è diventata ormai una tecnologia utilizzata giornalmente da tantissime persone: si tratta di una tecnologia in grado di riconoscere il volto di una persona attraverso una telecamera o un'immagine. Da qualche anno, infatti, è possibile sbloccare il proprio smartphone semplicemente anteponendo la propria faccia allo schermo. È gesto talmente alla portata di mano da sembrarci banale, ma non lo è affatto! Si tratta di una tecnologia molto sofisticata utilizzata in diversi ambiti, tra cui la sicurezza nei luoghi affollati come centri commerciali o aeroporti, in cui viene utilizzata anche per saltare le file!
Vediamo in questo articolo come funziona quindi la tecnologia come sta dietro al riconoscimento facciale e le sue diverse declinazioni.

Come funziona il riconoscimento facciale

Da qualche anno è possibile sbloccare il telefono con la faccia. È possibile impostare il riconoscimento facciale per lo sblocco del proprio telefono direttamente dalle impostazioni del proprio cellulcae. Quello che facciamo è istruire il telefono a riconoscerci attraverso un video che registriamo con il cellulare con il nostro smartphone muovendo la testa, attraverso il quale la tecnologia ha modo di capire le profondità del nostro volto da diverse angolazioni.

registrazione volto riconoscimento facciale mappatura volto

Quello che fa il telefono attraverso questo video è mappare con precisione il nostro volto attraverso la telecamera, cioè lo riempie di punti virtuali (oltre 30.000) e ne calcola la distanza, per esempio quanto dista il centro del mio occhio dal mio naso. Si tratta di dati biometrici, cioè dati che contengono la geometria della nostra faccia.

riconoscimento facciale dati biometrici rilevamento

Ma non solo! Le tecnologie più avanzate – come quella dell’iPhone e da poco anche quella dei nuovi Samsung – rilevano anche la profondità della nostra faccia analizzando le ombre grazie a una luce a infrarossi che investe la faccia – detta flood illuminator – e una fotocamera a infrarossi che riesce a leggere questi raggi, e quindi la profondità del volto.

IR profondità volto raggi infrarossi

In questo modo viene fatto un calco della nostra faccia, che viene tradotto in dati e salvato nel telefono.

Ogni volta che vogliamo sbloccare il telefono, la fotocamera cattura un nuovo calco, produce altri dati e li confronta con quelli del calco registrato, per decretare se può sbloccare o no.

mappatura volto punti biometrici

La percezione dei cambiamenti del volto

Cosa succede se il nostro volto cambia in seguito ad un trauma, oppure più banalmente cambiamo taglio di capelli o ci compaiono le rughe?

Se succede qualcosa di estremo come rompersi il naso – che può così cambiare forma – c’è un cambio improvviso dei dati biometrici e il telefono potrebbe fare fatica a riconoscerci, quindi è consigliabile eseguire una nuova registrazione del nostro volto, come abbiamo detto in precedenza.

Se invece sul volto è presente del trucco o si cambia pettinatura, il cambiamento è lieve, per cui il telefono è in grado di riconoscerci.
Per l’invecchiamento poi, si tratta di un cambiamento lento e graduale e anche qui il telefono continua a individuare i nostri dati biometrici correttamente.

invecchiamento riconoscimento facciale

Ma invecchiando si può cambiare anche molto! Come fa quindi il riconoscimento facciale a sapere che siamo sempre noi?
Grazie a una tecnologia chiamata rete neurale, cioè un modello matematico che imita la struttura dei neuroni del cervello. Il processo è questo: la rete colleziona dati, individua dei pattern e può prevedere come i dati evolveranno. In questo caso, dai dati del volto raccolti nel tempo può prevedere per esempio la comparsa di rughe, la crescita della barba, qualunque cambiamento graduale della nostra faccia così da continuare a riconoscerci.

rete neurale semplice riconoscimento facciale
Rete neurale semplice.

Ma – a parte essere molto comoda – che vantaggi ha questa tecnologia?

I vantaggi del riconoscimento facciale

Risposta breve: uno dei vantaggi del riconoscimento facciale è che è una tecnologia molto sicura.

Nelle tecnologie a infrarossi, la probabilità che uno sconosciuto riesca a sbloccare il nostro telefono è 1/1.000.000, 20 volte più sicura rispetto allo sblocco per impronta digitale, 100 volte più sicura del codice a 4 cifre, ed è ugualmente sicura rispetto al codice a 6 cifre. Ma mentre è facile rubarci il codice – basta spiarci o provare con la nostra data di nascita – la nostra faccia in 3D è molto più difficile da imitare!

face id vs touch id

Cosa succede, però, con i gemelli, fratelli molto simili o i sosia?Effettivamente la probabilità di raggiro cresce molto nel caso dei gemelli o fratelli molto simili, soprattutto se di età inferiore a 13 anni perché i tratti del volto non sono ancora marcati. Non è possibile però individuare una probabilità precisa perché i gemelli e i fratelli possono essere più o meno simili.

Nel caso dei sosia, invece, è una percezione che siano simili! La geometria del volto è molto diversa ed è del tutto improbabile che i dati biometrici coincidano.

riconoscimento facciale gemelli

Il rischio nel caso 2D

C’è da dire, però, che nel caso 2D – in cui non viene rilevata la profondità – effettivamente la sicurezza è inferiore. Infatti, secondo uno studio di Altroconsumo effettuato su 59 modelli diversi di smartphone, 1 su 4 poteva essere aggirato da una foto! Quindi, prima di attivare il controllo facciale bisogna sempre verificare quale tecnologia è installata sul vostro telefono. Potete trovare la scheda tecnica dei vari modelli su internet.

Il rilevamento dello sguardo

Un fatto importante è che il telefono non può essere sbloccato mentre dormiamo perché gli occhi devono essere aperti e visibili. Vale anche per gli occhiali da sole: con alcuni la tecnologia funziona perché la fotocamera a raggi IR riesce a percepire il nostro occhio aperto, con altri non funziona perché alcune lenti bloccano i raggi IR. Comunque questa funzione si può disattivare – se per esempio sono ipovedente o con disabilità fisiche e ho bisogno di poter sbloccare il telefono anche senza aprire gli occhi. Si può fare, ma rende il telefono purtroppo meno sicuro.

Gli altri utilizzi che ne fa il telefono

Alcuni smartphone raggruppano in cartelle le persone che ci sono nelle immagini. Questa funzione è possibile proprio grazie al riconoscimento facciale 2D.

Ci sono poi migliaia di app che usano il riconoscimento facciale per modificare la nostra faccia, invecchiarci.. Ecco, importantissimo: se scritto nella privacy – che dobbiamo accettare per usare le app – le app possono raccogliere i nostri dati biometrici, e potenzialmente darle a terzi. Nelle informative Privacy di app o siti – anche se sono lunghe – ci sono parti che vanno sempre lette: quelle che riguardano come vengono condivise le nostre informazioni con terzi, oppure quali sono i nostri diritti sui nostri dati.

invecchiata face app

Comunque, la legge cerca di tutelarci in questo senso, lo vedremo tra poco. Vediamo prima in quali altri casi – al di fuori dello smartphone – viene utilizzato il riconoscimento facciale. Ed eccoci entrare in un film d'azione!

La sicurezza nei luoghi affollati

In molti Stati il riconoscimento facciale viene usato con l’intento di migliorare la sicurezza dei cittadini. In Italia abbiamo un sistema chiamato S.A.R.I.: Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini. E sembra un film d’azione: quando viene commesso un crimine, se erano presenti delle telecamere di video-sorveglianza sul posto, il S.A.R.I. confronta i volti ripresi con quelli presenti nel database A.F.I.S., cioè un database della Polizia di Stato che contiene impronte digitali e immagini segnaletiche di soggetti già registrati.

Il S.A.R.I. viene usato in posti affollati come centri commerciali, casinò, stadi e negli aeroporti dove viene usata anche per velocizzare le code! Da questo marzo infatti all’aeroporto di Dubai è possibile viaggiare senza passaporto, registrando i propri dati biometrici al momento del check-in.

E se non si vuole essere ripresi? Vediamo cosa dice la legge.

Il Garante della privacy e l'AI Act

La protezione dei nostri dati è molto importante, infatti esiste il Garante della Privacy (GPDP), che è un’autorità indipendente designata proprio per proteggere i nostri dati. Il Parlamento Europeo ha approvato di recente la legge sull'intelligenza artificiale (AI Act) che afferma sostanzialmente che i nostri dati biometrici non possono essere acquisiti da internet, immagini provenienti da uffici o scuole. Ma soprattutto non ci può essere una sorveglianza LIVE. Esiste infatti una versione del SARI che prevede il controllo immediato dei volti ripresi dalle camere, così da individuare soggetti pericolosi. Questa versione non è in uso, perché è ritenuta illegale, a meno di autorizzazione preventiva da parte delle autorità oppure se c’è rischio imminente di attacchi terroristici.

Per lo sblocco del telefono, i diversi brand hanno tecnologie sempre più sicure per impedire la diffusione di questi dati. Per esempio nell’iPhone i dati sono protetti da un sistema chiamato Secure Enclave che non passa i dati ad alcun server, e ha una memoria separata dal resto del sistema operativo. Quindi i dati rimangono mascherati – in realtà dovremmo dire criptati – all’interno del nostro dispositivo. Cioè non possono essere rubati. La stessa cosa vale per le impronte digitali.

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Maria Bosco
Content editor
Sono laureata in Matematica e Ingegneria Matematica, con la grande convinzione che sia possibile rendere la matematica divertente e comprensibile. Ex-pallanuotista, amante dello sport, dopo aver lavorato nella consulenza informatica, in piena crisi dei trent’anni sono finita a lavorare in televisione per poi finalmente approdare in Geopop.
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