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10 Maggio 2025
20:00

Le origini incerte della roulette russa, uno dei “giochi” più pericolosi del mondo

La roulette russa è un gioco d'azzardo mortale in cui si preme il grilletto di una pistola con un solo proiettile nel tamburo, sfidando il caso. Sebbene menzionata in un romanzo russo del 1840, il termine nacque nel 1937 grazie allo scrittore Georges Surdez. La sua popolarità è stata amplificata dal cinema, ma le origini restano incerte.

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Le origini incerte della roulette russa, uno dei “giochi” più pericolosi del mondo
roulette russa

La roulette russa è un gioco d'azzardo dall’esito potenzialmente fatale, che consiste nel portare alla tempia una pistola caricata con meno proiettili di quelli che il tamburo potrebbe contenere (in genere, con un proiettile solo) e premere il grilletto. In tal modo, la possibilità che l’arma spari – e quindi uccida il “giocatore” – è del tutto casuale. La roulette russa, nonostante il nome, non è nata in Russia: sebbene sia stata menzionata per la prima volta in un romanzo di un autore russo nel 1840, il “gioco” è diventato conosciuto in tutto il mondo dopo la pubblicazione di un racconto di uno scrittore svizzero-americano, Georges Surdez, nel 1937. Le sue origini, pertanto, restano incerte.

Cosa è la roulette russa e in cosa consiste

La roulette russa è una sfida mortale, perché può terminare con la morte di uno dei partecipanti: consiste nell’inserire una sola pallottola nel tamburo di una pistola e poi farlo ruotare, in maniera che la posizione della pallottola sia del tutto casuale. In seguito i partecipanti, a turno, portano la pistola alla tempia e premono il grilletto, sfidando la sorte: l'arma sparerà il colpo quando il tamburo, ruotando, avrà raggiunto una specifica posizione. Esistono anche alcuni varianti: per esempio si inserisce nell’arma più di una pallottola, lasciando però almeno uno spazio vuoto nel tamburo, oppure si può far ruotare il tamburo dopo ogni tentativo.

Pistola Smith & Wesson, usabile per la roulette russa
Pistola Smith & Wesson con tamburo a sei colpi, usata talvolta per la roulette russa

In tutti i casi, la possibilità di morire è molto elevata: immaginando una "partita" con una pistola con tamburo a sei colpi, il primo a premere il grilletto avrà una possibilità su sei di sparare, cioè il 16,7% di probabilità. La percentuale scenderà per i partecipanti successivi, perché entrano in gioco solo se chi ha premuto il grilletto prima di loro ha trovato la camera vuota e non ha sparato: in un’ipotetica "partita" a sei, con tamburo a sei colpi, l’ultimo giocatore ha il 6,7% di possibilità di restare ucciso.

Come è nata la roulette russa, ed è veramente nata in Russia?

A dispetto del nome, non vi sono prove che la roulette russa abbia avuto origine in Russia. Quello che sappiamo è che questa sfida mortale è stata descritta per la prima volta in un romanzo di un autore russo, Michail Lermontov, Un eroe del nostro tempo, pubblicato nel 1840. L’autore racconta che un personaggio, il sottotenente dell’esercito zarista Vulic, punta alla tempia una pistola senza sapere se sia carica, e preme il grilletto: vuole controllare se è vero che tutto accade per destino. L’arma non fa fuoco e Vulic resta in vita. Il gioco descritto dal romanzo, però, è piuttosto diverso dalla “roulette” resa popolare dal cinema, anche perché nel 1840 non esistevano ancora rivoltelle a sei colpi.

Lo scrittore Michail Lermontov
Lo scrittore Michail Lermontov

Il nome “roulette russa” risale a quasi un secolo più tardi: è stato introdotto nel 1937 dallo scrittore svizzero-americano Georges Surdez in un racconto pubblicato sulla rivista "Collier’s Magazine", e intitolato proprio Russian Roulette. L’autore riporta i presunti racconti fatti da un sergente russo a un soldato tedesco in merito alle abitudini degli ufficiali del suo esercito durante la Prima guerra mondiale (che per la Russia ebbe un esito disastroso). La roulette russa è descritta in questi termini:

I loro ufficiali [cioè gli ufficiali russi] sentivano che non solo stavano perdendo il prestigio, il denaro, la famiglia e il Paese, ma anche che erano disonorati agli occhi degli alleati. Alcuni di loro, dovunque si trovassero, seduti al tavolo di una caffè con amici, estraevano la rivoltella, rimuovevano un proiettile, facevano girare il tamburo e, dopo aver puntato la pistola alla testa, premevano il grilletto.

Il racconto, però, è del tutto inventato e non esistono prove che gli ufficiali russi praticassero davvero questo “gioco”. Insomma, allo stato attuale delle conoscenze, le origini della roulette russa restano incerte.

La “popolarità” della roulette russa

Dopo la pubblicazione del racconto di Surdez, l’espressione “roulette russa” si è diffusa in tutto il mondo. Questa pratica rischiosa è stata resa celebre dal cinema, perché compare in alcuni film molto popolari, come Il cacciatore, interpretato da Robert De Niro, e Irrational Man, diretto da Woody Allen e interpretato da Joaquin Phoenix. In Italia, una scena di roulette russa è presente in un episodio della serie televisiva Gomorra, nonché in alcuni film comici a scopo di parodia.

Locandia del film Il Cacciatore
Locandia del film Il Cacciatore

Purtroppo, c’è anche chi alla roulette russa ci “gioca” per davvero, con esiti spesso fatali: secondo uno studio recente, la fascia di età nella quale è maggiore il rischio di praticare un atto così estremo è quella adolescenziale. L’ultima vittima è un bambino statunitense di 12 anni, residente nello stato del Mississippi, morto nel 2022.

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