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19 Settembre 2025
6:00

Come fa il sangue di San Gennaro a liquefarsi? La possibile spiegazione scientifica

La liquefazione del sangue di San Gennaro a Napoli, considerata dalla tradizione un miracolo di buon auspicio, ha possibili spiegazioni scientifiche. Secondo alcune ipotesi potrebbe trattarsi di una miscela tissotropica, una sostanza che passa dallo stato solido a quello liquido se agitata.

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Come fa il sangue di San Gennaro a liquefarsi? La possibile spiegazione scientifica
Sangue di San gennaro
Il cardinale Crescenzio Sepe durante il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro nel 2009. Credit: Paola Magni, via Wikimedia Commons

Nel Duomo di Napoli è custodita un’ampolla che dovrebbe contenere il sangue di San Gennaro, il patrono della città. Durante alcune ricorrenze, come la festa del Santo che si celebra il 19 Settembre, il sangue potrebbe "sciogliersi" o più correttamente liquefarsi, quindi passare da “coagulato” a liquido. Secondo la tradizione se questo avviene si parla di prodigio o “miracolo” e di un evento di buon auspicio per la città e gli abitanti, mentre la mancata liquefazione è un segno sfavorevole. Esiste una spiegazione scientifica plausibile al perché si scioglie? Dal punto di vista chimico, sono state avanzate alcune ipotesi per spiegare il fenomeno: una riguarda una sostanza con un punto di fusione basso mentre un'altra la presenza di una miscela tissotropica.

Per sapere cosa accade con certezza, si dovrebbe prelevare un po’ di questo liquido, analizzarlo con la strumentazione moderna attuale e ottenere informazioni sulla sua composizione chimica. Dato che però la Chiesa Cattolica non ha mai dato il permesso agli scienziati di aprire l’ampolla, per ora nessuno può sapere davvero quello che c'è all'interno. In realtà delle “analisi” sono state effettuate, una del 1902 e una nel 1989, ma solo studiando la luce proveniente dal liquido, senza aprire l’ampolla. Inoltre, questi studi non sono mai stati pubblicati su una rivista e di conseguenza non sono stati validati dalla comunità scientifica.

Ci sono però due ipotesi sul contenuto:

  • La prima è che contenga una sostanza che ha un punto di fusione basso. Quindi la temperatura, per esempio tramite il calore delle mani, fa avvenire la fusione, il passaggio di stato da solido a liquido.
  • La seconda ipotesi è che contenga una miscela tissotropica. Ovvero una sostanza che è solida se rimane ferma, ma che se viene agitata diventa liquida e ritorna solida se viene lasciata nuovamente ferma.

La cosa interessante a supporto di quest'ultima teoria c’è uno studio pubblicato nel 1991 su Nature, una delle riviste scientifiche più prestigiose e influenti al mondo. In questa studio, tre ricercatori del CICAP (Comitato italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) hanno ricreato una miscela utilizzando alcune sostanze e tecniche che erano disponibili nel XIV secolo, quando si verificò la prima liquefazione il 17 agosto 1389.

Gli scienziati hanno mescolato cloruro ferrico (FeCl3), un sale presente anche sulle pendici del Vesuvio, e carbonato di calcio (CaCO), il calcare. Questa miscela è stata poi lasciata in ammollo in acqua all’interno di un pezzo di pergamena e alla fine aggiunto del comune sale da cucina (NaCl). È stato così ottenuta una sostanza rossa con proprietà tissotropiche, quindi inizialmente solida, ma che diventava liquida agitandola.

Questo studio dimostra che tecnicamente nel Medioevo poteva essere prodotta una sostanza del genere, ma è bene ribadire che si tratta solamente di un ipotesi e che fin quando non verrà aperta l'ampolla non potremo mai sapere con certezza ciò che contiene.

A questo punto la domanda può sorgere spontanea: come si spiegano le volte in cui il sangue non si scioglie? Stando alla prima ipotesi, una risposta plausibile sarebbe che la temperatura non raggiunge valori sufficientemente alti da poter far fondere la miscela. Mentre nel caso in cui all'interno ci fosse una miscela tissotropica, l’ampolla potrebbe non essere stata agitata con sufficiente energia e che quindi la sostanza non riuscisse a mostrare la sua capacità di cambiare stato da solido a liquido.

Ad ogni modo, EVVIVA O SANG E SAN GENNAR!

fratm

Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
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