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19 Settembre 2024
17:15

Il “sangue di San Gennaro” non si scoglie e non si è mai sciolto: sarebbe più corretto dire “si è fuso”

Il fenomeno del sangue di San Gennaro è descritto come "scioglimento", ma scientificamente è più corretto parlare di "fusione", poiché il sangue passa da solido a liquido senza un solvente.

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Il “sangue di San Gennaro” non si scoglie e non si è mai sciolto: sarebbe più corretto dire “si è fuso”
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Quando si parla del "miracolo" del sangue di San Gennaro, spesso si sente dire che il sangue “si scioglie”. Tuttavia, dal punto di vista scientifico, questa non è l’espressione corretta. Il fenomeno che avviene è, più precisamente, una "fusione" del sangue, e non uno scioglimento. Infatti, il termine "sciogliere" si riferisce a un processo in cui un soluto si dissolve in un solvente formando una soluzione. Un paio di esempi è il sale che si dissolve (o scioglie) nell’acqua o il colorante rosa nell'alcol denaturato. Nel caso del "miracolo" di San Gennaro, non c’è un solvente che sta disciogliendo il sangue solido, ma abbiamo la trasformazione da solido a liquido: dobbiamo quindi parlare di "fusione".

La "fusione", infatti, è un fenomeno che riguarda il passaggio di stato di una sostanza da solido a liquido quando essa raggiunge una determinata temperatura, chiamata punto di fusione. Un esempio comune è il ghiaccio che si trasforma in acqua quando la temperatura supera gli 0 °C. Nel caso del sangue di San Gennaro, ciò che osserviamo è più assimilabile a un processo di fusione: il sangue solido contenuto nella teca passa allo stato liquido senza l'utilizzo di un solvente. Le dinamiche esatte del presunto "miracolo" non sono del tutto chiare, ma in termini scientifici è più simile a un passaggio di stato, non ad una dissoluzione o scioglimento.

Ovviamente nel linguaggio comune va benissimo dire "il sangue si è sciolto". Noi volevamo solo specificare che dal punto di vista tecnico-scientifico non è corretto. In ogni caso, per riuscire a capire cosa avviene nel dettaglio dal punto di vista chimico all'interno della teca, sarebbe necessario andare a prelevare un campione di "sangue di San Gennaro" e analizzarlo per capirne la composizione. A quel punto si potrebbe studiare e capire cosa accade veramente. Dal momento che prelevare un campione però risulta impossibile, la spiegazione tecnica del fenomeno non può essere data con certezza, ma solo attraverso ipotesi.

Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
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