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Lavarsi le mani o lavare le stoviglie dopo un pasto sono gesti quotidiani che, a prima vista, sembrano simili: entrambi richiedono un sapone per eliminare lo sporco. Eppure, utilizziamo prodotti diversi per ciascuna azione. Ma vi siete mai chiesti quali sono le differenze tra il sapone per le mani e il detersivo per i piatti? Innanzitutto, va considerato lo scopo finale di ciascun prodotto. L’azione pulente e disinfettante è comune a entrambi, ma il sapone per le mani deve garantire un’adeguata delicatezza e idratazione della pelle. Il consumatore dovrà provare una sensazione di benessere, cutaneo e olfattivo, dovuta a ingredienti che fanno bene alla cute, che liberano aromi e che donano una piacevole morbidezza delle mani. Il detersivo per piatti, invece, ha un pH, la scala numerica che indica quanto è acida o alcalina una sostanza, più alto e come unico obiettivo quello di lavare e sgrassare al meglio le stoviglie, senza lasciare residui di cibo tramite l’uso di sostanze, in alcuni casi, più irritanti per la pelle.
Cosa cambia tra sapone per mani e per piatti: la composizione chimica
Entrambi i prodotti di detergenza contengono tensioattivi anionici, particolarmente efficaci nel rimuovere sporco e grasso, ma anche potenzialmente irritanti per la pelle. Tra i più comuni troviamo il sodio lauril etere solfato (SLES).
Mentre nei saponi per le mani per attenuarne l’aggressività vengono aggiunti tensioattivi più delicati, tra cui quelli anfoteri o non ionici, nei detersivi per piatti questa accortezza non è sempre adottata. Talvolta possono contenere esclusivamente tensioattivi anionici, spesso in quantità maggiori rispetto ai detergenti per la pelle, aumentando così il rischio di irritazione e secchezza delle mani.

Un altro fattore da considerare è il pH finale. Questo valore varia su una scala da 0 a 14: le soluzioni con un pH tra 0 e 6 sono acide, quelle tra 8 e 14 sono alcaline, mentre un pH di 7 indica una soluzione neutra. Nei detergenti per la pelle deve essere più vicino possibile a quello fisiologico, di circa 5.5. Nei detersivi per piatti non è sempre così: la composizione chimica si limita a rendere il prodotto estremamente efficace nello sgrassare al meglio lo sporco delle stoviglie, spesso trascurando altri dettagli.
Se confrontate le etichette del sapone per mani e di quello per i piatti, noterete che la lista degli ingredienti nel primo è generalmente più lunga. Questo è dovuto alla necessità di rendere la formulazione più delicata e compatibile con la pelle, grazie all’aggiunta di specifici componenti additivi. Tra i tanti troviamo agenti emollienti, composti che aiutano a idratare e a mantenere la pelle morbida, come la glicerina, ma anche sostanze naturali con altre proprietà benefiche.
Si possono lavare le mani con il sapone per i piatti?
Chi, almeno una volta, non si è lavato le mani con il detersivo per piatti o ha lavato le stoviglie senza guanti? Di certo non vi è successo nulla di così dannoso. In genere, se si viene a contatto con questo prodotto una tantum non accade niente, l’importante è non farlo tutti i giorni. A lungo andare alcuni prodotti, in base alla loro composizione chimica, possono irritare e seccare la pelle delle vostre mani.

Per chi già soffre di malattie infiammatorie cutanee come la dermatite atopica o ha una pelle molto secca anche un solo lavaggio può non essere controproducente. In genere, dipende dal particolare tipo di sapone utilizzato; in commercio si trovano anche detersivi che limitano le irritazioni cutanee grazie a formule più delicate. Comunque sia, se ogni tanto lavate le mani con il sapone per piatti e non vi provoca secchezza o irritazione, state certi che lo sporco verrà ben rimosso: alla fine parliamo sempre di tensioattivi! Per evitare rischi è, comunque, buona norma leggere le etichette dei prodotti e indossare sempre i guanti per lavare le vostre stoviglie.