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3 Luglio 2024
6:00

Spieghiamo l’incidente di Roswell del 1947: no, nessuna astronave aliena cadde negli USA

Il caso Roswell riguarda la presunta caduta di un UFO nel New Mexico nel luglio 1947. L'incidente, dimenticato per più di trent’anni, è tornato agli onori delle cronache da alcuni decenni. Cosa accadde davvero a Roswell?

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Spieghiamo l’incidente di Roswell del 1947: no, nessuna astronave aliena cadde negli USA
incidente roswell 1947

Nei primi giorni di luglio 1947, in una località non lontana dalla cittadina di Roswell, nel New Mexico (Stati Uniti), un allevatore raccolse nel suo ranch dei detriti appartenenti a un velivolo precipitato. Si sparse la voce che potesse trattarsi di un disco volante di provenienza aliena, ma pochi giorni dopo l’aeronautica statunitense spiegò che i resti appartenevano a un pallone per rilevazioni meteorologiche. La vicenda cadde nel dimenticatoio fino alla fine degli anni ’70, quando fu riscoperta da ufologi e sostenitori delle teorie del complotto, secondo i quali a Roswell era caduto effettivamente un velivolo alieno, ma il governo americano aveva fatto in modo che la notizia non si diffondesse. Una spiegazione plausibile emerse negli anni ’90: non era caduto né un pallone per rilevazioni meteorologiche, né un’astronave aliena. Dietro all’incidente di Roswell, c’era, molto probabilmente, uno dei tanti segreti della Guerra Fredda e, in particolare, un pallone spia del Progetto Mogul.

L’incidente di Roswell del luglio 1947

Tra la fine di giugno e gli inizi di luglio 1947, nella contea di Chaves, nel New Mexico, cadde qualcosa dal cielo. La contea, la cui capitale è la cittadina di Roswell, era abitata soprattutto da allevatori e dai militari di una base aerea. Fu l’allevatore William Mac Brazel a trovare nel suo ranch, situato a circa 90-100 km da Roswell, dei rottami “misteriosi”: un materiale simile a carta stagnola, asticelle, tela. Brazel denunciò il ritrovamento e tra gli abitanti della contea iniziò a circolare la voce che fosse caduto un disco volante di origine extraterrestre. Le dicerie si consolidarono l’8 luglio, quando la base aerea di Roswell emise un comunicato poco chiaro, riferendo del ritrovamento di un oggetto non identificato. La vicenda raggiunse i giornali nazionali, alcuni dei quali riferirono senz’altro che nel New Mexico era caduto un disco volante.

Roswell Daily Record dell'8 luglio 1947
Roswell Daily Record dell’8 luglio 1947. La vicenda comparve anche sulla stampa nazionale

Il 9 luglio, però, l’Usaaf (United States of America Air Force, l’aeronautica statunitense) divulgò una spiegazione “ufficiale”: i resti ritrovati nel New Mexico appartenevano a un pallone per rilevazioni atmosferiche, più precisamente a una mongolfiera ray wind per misurare la velocità dei venti in alta quota. Il comunicato, accompagnato dalle immagini dei resti, mise fine alla vicenda, che fu presto dimenticata.

La “riscoperta” del caso Roswell

Il caso Roswell ritornò all’attenzione dell’opinione pubblica tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Nel 1978 l’ufologo Stanton Friedman intervistò un militare coinvolto nel ritrovamento del 1947, Jesse Marcel, secondo il quale la versione fornita dall’aeronautica era falsa.

Jesse Marcel nel 1947 con alcuni resti del velivolo
Jesse Marcel nel 1947 con alcuni resti del velivolo

Nel 1980 Charles Berlitz e William Moore, due autori noti per aver scritto libri complottisti e pseudoscientifici, pubblicarono un volume destinato al successo, The Roswell Incident (pubblicato in Italia con il titolo Accadde a Roswell) che si avvaleva anche della consulenza di Friedman, e sostennero che a Roswell era caduto un disco volante e che il governo statunitense aveva nascosto la notizia. Berlitz e Moore aggiunsero anche alcuni particolari fantasiosi, scrivendo per esempio che tra i detriti erano presenti fogli di metallo sottilissimi e super resistenti, sui quali comparivano geroglifici di natura aliena.

Dopo la pubblicazione del libro, la tesi del disco volante è stata ripresa da altri “ufologi” e sostenitori delle teorie del complotto, che hanno aggiunto nuovi dettagli, tra i quali uno particolarmente inquietante: nel velivolo si sarebbero trovati anche alcuni esseri extraterrestri, i cui corpi erano stati recuperati e sottoposti ad autopsia. Inoltre, secondo alcune versioni della storia, le forze armate statunitensi avrebbero intimidito, o eliminato, ogni possibile testimone.

Copertina del libro
Copertina del libro di Berlitz  e Moore

Cosa successe davvero a Roswell?

Una spiegazione attendibile sul caso Roswell è emersa negli anni ’90. Poiché la vicenda suscitava sospetti in una parte dei cittadini americani e persino al Congresso, nel 1994 la Usaaf fornì la sua versione: non era precipitato un pallone meteorologico, ma nemmeno un disco volante o altro velivolo extraterrestre; a Roswell era caduto un pallone spia appartenente a un’operazione top secret, il progetto Mogul, che prevedeva il lancio di palloni aerostatici dotati di apparecchi per rilevazioni sonore, allo scopo di intercettare eventuali test atomici dell’Unione Sovietica. Il pallone era stato lanciato il 4 giugno dalla base aerea di Alamogordo, nello stesso New Mexico, e aveva poi subito un guasto che lo aveva fatto precipitare nel ranch di Brazel.

Per comprendere la vicenda bisogna considerare il contesto: nel 1947 gli Stati Uniti erano l’unico Paese dotato di armi nucleari, ma erano consapevoli che altri Stati erano intenzionati a costruirle. L’Unione Sovietica era il primo indiziato, anche perché nel 1947 era già emersa la rivalità che avrebbe dato luogo alla Guerra Fredda. I sospetti degli americani, del resto, erano fondati: sin dal 1945 Stalin aveva ordinato di accelerare il programma per lo sviluppo di armi nucleari e nel 1949 l’URSS fece esplodere la sua prima atomica, mettendo fine al monopolio degli Stati Uniti.

Per ovvie ragioni, nel 1947 gli americani non potevano rivelare che spiavano i test atomici sovietici e perciò inventarono la storia del pallone meteorologico. A oggi, questa spiegazione non è del tutto provata (non esistono documenti dell'epoca che colleghino il caso Roswell al progetto Mogul), ma è la più verosimile. Certamente, a Roswell non caddero velivoli alieni.

Del resto anche i presunti extraterrestri – che, ricordiamolo, sono “apparsi” nei racconti più di trent’anni dopo i fatti – sono un dettaglio inventato e non riferito da nessun testimone. Forse l’aggiunta è stata ispirata dal ricordo dei manichini che, in alcuni casi, l’aeronautica americana aveva lanciato dagli aerei allo scopo di studiarne l’impatto al suolo.

Palloni del progetto Mogul
Palloni del progetto Mogul

La popolarità del caso Roswell

Ancora oggi c’è chi crede che a Roswell sia caduto un velivolo alieno e che, per qualche ragione non chiara, il governo americano e altri “poteri forti” vogliano tenere nascosta la verità. Film, serie televisive, libri e racconti vario hanno contribuito a rendere popolare la vicenda. Non sono mancati nemmeno mistificatori che hanno fabbricato testimonianze e persino filmati per accreditare la teoria della caduta di un'astronave aliena. Tuttavia, se si esamina la vicenda senza pregiudizi, si evince come nessuna prova o testimonianza attendibile dimostri che i rottami ritrovati a Roswell appartengano a un velivolo extraterrestre.

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