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Oggi il CV (curriculum vitae) è lo strumento che tutti compilano per candidarsi a un lavoro o mostrare competenze e attitudini, ma il concetto non è affatto moderno: già nel 1482, Leonardo da Vinci inviò a Lodovico il Moro una lettera che oggi consideriamo il primo curriculum della storia, in cui elenca le proprie abilità più utili alla corte di Milano e propone persino un periodo di prova. Da allora, i curriculum si sono evoluti nelle forme e nei supporti, ma la funzione resta la stessa: presentarsi al meglio e dimostrare cosa si sa fare.L’origine del termine curriculum deriva dal latino currere, cioè correre: curriculum vitae significa infatti “corso della vita”. In Italia la locuzione appare per la prima volta nel 1892 e nel 1941 si documenta anche la forma singola curriculum, secondo l’Accademia della Crusca.
Chi ha inventato il curriculum vitae e quando: Leonardo Da Vinci
Nel 1482 Leonardo Da Vinci ha trent'anni ed ha passato gli ultimi venti a Firenze, dove si è formato alla bottega del Verrocchio e ha lavorato per i Medici. In questa data, scrive una lettera a Lodovico il Moro, duca di Milano. È già un pittore e scultore affermato, si è occupato di studi scientifici di successo, ma quando scrive al duca non si presenta solo come un’artista, piuttosto come uno stratega e un ingegnere, capace di mettere le proprie competenze al servizio di ciò che Lodovico vuole ottenere per la sua città.
«Conosco la via per vincere gli assedi, scavare tunnel e canali, costruire carri coperti e catapulte»
Il documento, oggi conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, è una perfetta lettera di presentazione e curriculum vitae insieme: Leonardo non decanta le sue doti, ma lascia che siano i progetti di cui si è occupato a parlare per lui. Inoltre, si pone con propositività e la giusta dose di umiltà, proponendosi per un periodo di “stage” in cui fare un esperimento e mettere alla prova le proprie capacità sotto lo sguardo del duca:
«Et se alcuna de le sopra dicte cose a alcuno paressino impossibile e infactibile, me offero paratissimo ad farne experimento in el parco vostro, o in qual loco piacerà a Vostr’Excellenzia, ad la quale humilmente quanto più posso me recomando.»
Sappiamo che Lodovico il Moro acconsentirà ad averlo a Milano, e Leonardo si reca in città, dove rimane per altri quasi vent’anni, fino al 1499. Qui la sua produzione artistica e ingegneristica al servizio dell’architettura e dell’urbanistica è particolarmente fiorente: tra le opere dipinte e conservate in città, per esempio, c’è la famosissima Ultima Cena.
Il curriculum dal 1800 all’odierna rivoluzione digitale
Se fissiamo al 1482 la nascita del primo curriculum della storia, possiamo immaginare che nei secoli lettere simili siano state inviate a decine di duchi e signori, fino alla fine dell’800, quando il cv assume una forma “ufficiale”, documentata dall’"Accademia della Crusca”: lettere in cui si elencavano capacità e competenze a servizio di un progetto lavorativo. La vera rivoluzione arriva negli anni ‘90, con la diffusione del computer e poi del web: scrivere e inviare un curriculum diventa semplice e accessibile a tutti, e nascono standard condivisi. Nel 2002 l’Unione Europea introduce l’Europass, un formato preimpostato valido in tutta la UE.
Oggi i curriculum possono essere tradizionali, grafici, video, creativi o digitali su piattaforme come LinkedIn, adattandosi al contesto e allo scopo. Riassumere tutto ciò che siamo e sappiamo fare resta una sfida, ma è proprio questo il senso del “corso della vita”, come suggerisce anche la poesia Scrivere un curriculum della premio Nobel Wisława Szymborska:
Che cos'è necessario?
È necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.(…)