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12 Novembre 2025
9:15

Studiare il ruolo dell’astenosfera all’origine di terremoti e magma nei vulcani: progetto SAKURA di INGV

Il progetto SAKURA è un nuovo progetto di ricerca finanziato dall'INGV che studia l'astenosfera, lo strato del mantello terrestre tra circa 100 e circa 400 km di profondità che condiziona i movimenti delle placche tettoniche, i terremoti e la formazione del magma nei vulcani. Le ricerche si concentreranno nel Mediterraneo.

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Studiare il ruolo dell’astenosfera all’origine di terremoti e magma nei vulcani: progetto SAKURA di INGV
astenosfera INGV

Un nuovo progetto di ricerca, il progetto SAKURA (Studying the Asthenosphere as a Key to Understand the Dynamics of Plates and the Origin of Magmas), è stato avviato per studiare in modo più approfondito lo strato del mantello terrestre chiamato astenosfera e situato tra circa 100 e circa 400 km di profondità. L’obiettivo del progetto finanziato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e coordinato insieme all’Università di Bologna è comprendere meglio in che modo questo strato influenza la dinamica delle placche tettoniche, lo sviluppo di terremoti e la formazione del magma nei vulcani. La ricerca si concentrerà in particolare nell’area del Mediterraneo, inclusa la zona dei Campi Flegrei. Ottenere nuove informazioni sull’astenosfera può contribuire in modo significativo a una migliore gestione del rischio legato ai terremoti e alle eruzioni vulcaniche.

Cosa prevede il progetto SAKURA che studia l’astenosfera

Il progetto SAKURA fa parte del progetto ROSE (Reinforcement of the Observational Systems of the Earth), finanziato dal Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Il progetto ROSE, grazie a un approccio interdisciplinare, mira a comprendere meglio la dinamica interna del pianeta Terra e in che modo è correlata con i fenomeni che avvengono sulla superficie terrestre, coinvolgendo la comunità scientifica italiana e internazionale. Nell’ambito di SAKURA i ricercatori condurranno diversi tipi di indagini servendosi di tecnologie avanzate e integrando diverse discipline: geologia, geofisica, vulcanologia, fisica e matematica. In particolare, nel Mediterraneo (incluse le aree dei Campi Flegrei e di Ischia), verrà potenziato il monitoraggio di tipo geofisico, per esempio con l’installazione di nuove stazioni sismiche in aree che attualmente ne sono povere, la costruzione di strumenti innovativi per misurare la gravità e indagini magnetotelluriche che si servono dei campi magnetici per ricostruire la geologia del sottosuolo. Questi strumenti permetteranno di raccogliere e analizzare una grande quantità di dati, che verranno integrati con quelli provenienti dall’analisi mineralogica e geochimica di rocce magmatiche prelevate sulla superficie terrestre. Saranno poi elaborati modelli per simulare in che modo l’astenosfera interagisce con la sovrastante litosfera, lo strato più superficiale della Terra.

astenosfera
Strati del mantello terrestre con focus sull’astenosfera.

A che cosa serve studiare l’astenosfera: l’origine di magma e terremoti

Anche se nel corso del tempo abbiamo ottenuto molte informazioni sulla struttura e la composizione dell’interno della Terra studiando la velocità con cui le onde sismiche generate dai terremoti si propagano nel nostro pianeta, c’è ancora tanto da scoprire sulle proprietà e il comportamento dell’astenosfera. Questo strato, situato tra circa 100 e circa 400 km di profondità, fa parte del mantello terrestre e ha un ruolo molto importante. Le sue rocce hanno la caratteristica di deformarsi facilmente, a differenza di quelle rigide della sovrastante litosfera (costituita dalla crosta terrestre e dal mantello litosferico). Grazie a questa proprietà possono essere rimescolate da continui movimenti circolari alimentati dalle differenze di temperatura all’interno della Terra, i cosiddetti moti convettivi. In questo modo, agiscono come un “nastro trasportatore” che trascina le placche litosferiche sovrastanti. I movimenti delle placche litosferiche, a loro volta, sono associati a terremoti e alla fuoriuscita di magma in superficie. Ciò significa che conoscere meglio l’astenosfera permetterà di affinare la comprensione dei fenomeni vulcanici e sismici che possono avere conseguenze anche gravi sulla popolazione e di gestire meglio il rischio a essi legato. In particolare, il co-coordinatore del progetto Luca De Siena sottolinea che il progetto SAKURA permetterà di “chiarire il ruolo dell'astenosfera nel trasferimento del calore all'interno del mantello terrestre, nelle interazioni tra placche e nella generazione e migrazione del magma".

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