
L'Agenzia USA per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board, NTSB) ha reso pubblico il suo rapporto finale sull'implosione del batiscafo Titan, confermando l'inadeguatezza del processo di progettazione condotto da OceanGate e l'esistenza di gravi danni strutturali già dall'immersione numero 80, ossia 8 immersioni precedenti a quella che è costata la vita a tutti e 5 i passeggeri a bordo (la n°88, appunto).
La NTSB conferma quello che era già stato anticipato lo scorso agosto nel report della Guardia Costiera degli Stati Uniti, che aveva evidenziato la perdita dell'integrità strutturale del Titan (realizzato in fibra di carbonio) come causa principale dell'implosione immediata del batiscafo (spesso impropriamente definito sommergibile o sottomarino).
Dato che le normative vigenti per le piccole imbarcazioni passeggeri si sono rivelate insufficienti per garantire i massimi standard di sicurezza, il Safety Board ha infine raccomandato alla Guardia Costiera USA di istituire un gruppo di esperti per verificare lo stato dei sommergibili attualmente in uso.
Cosa rivela il rapporto del NTSB sull'implosione del Titan
Nel suo rapporto definitivo sull'implosione del Titan, avvenuta il 18 giugno 2023, il National Transportation Safety Board si è concentrato su diversi elementi. In particolare, è stato evidenziato che:
- Il serbatoio a pressione del Titan, realizzato in fibra di carbonio, ha subito dei danni a seguito dell'immersione numero 80, sotto forma di una o più delaminazioni (ossia la separazione degli strati all'interno della fibra di carbonio, con la conseguente perdita di resistenza e integrità della struttura) che hanno indebolito il serbatoio a pressione.
- A seguito dell'immersione 82, il Titan ha registrati danni aggiuntivi di origine sconosciuta, che hanno portato a un maggiore indebolimento del serbatoio, provocando un cedimento locale che ha causato l'implosione del Titan durante l'immersione 88.

- Il processo di progettazione del Titan condotto da OceanGate era inadeguato e ha portato alla costruzione di un contenitore a pressione in fibra di carbonio composita che presentava molteplici anomalie e non soddisfaceva i requisiti necessari di resistenza e durata.
- Dato che OceanGate non ha testato adeguatamente il Titan, la società non era a conoscenza dell'effettiva resistenza e durata del serbatoio a pressione, che era probabilmente molto inferiore al loro obiettivo, né di come alcune modifiche operative potessero influire sull'integrità di quest'ultimo. Tra l'altro, il monitoraggio in tempo reale del serbatoio a pressione era stato condotto in maniera errata: di conseguenza, l'azienda non era a conoscenza del fatto che il Titan fosse danneggiato già dall'immersione 80.
Le cause dell'incidente del Titan: le conclusioni dell'Agenzia USA
La National Transportation Safety Board ha quindi concluso che la causa del cedimento dello scafo e dell'implosione del sottomarino Titan è da attribuire innanzitutto all'inadeguatezza del processo di progettazione da parte della società OceanGate, che non è riuscita a stabilire l'effettiva resistenza e durata del serbatoio a pressione del Titan e ha finito per utilizzare un serbatoio in fibra di carbonio composita che ha subito danni da delaminazione.
La situazione è poi stata ulteriormente aggravata da altri danni di origine sconosciuta, che hanno causato un deterioramento della struttura interna, portando al cedimento locale del serbatoio a pressione. Al tempo stesso, l'analisi errata da parte di OceanGate dei dati di monitoraggio in tempo reale ha portato la società a continuare a utilizzare il batiscafo nonostante un serbatoio a pressione danneggiato.
Secondo l'Agenzia, a questo evento hanno contribuito anche le linee guida volontarie e le normative statunitensi per le piccole imbarcazioni passeggeri, che si sono rivelate insufficienti per garantire che OceanGate rispettasse a pieno gli standard industriali di massima sicurezza. Il Safety Board ha quindi raccomandato alla Guardia Costiera USA di istituire un gruppo di esperti per verificare lo stato dei sommergibili attualmente funzionanti e mettere in pratica i regolamenti aggiornati.