Ogni anno in Italia si registrano decine di incidenti causati da valanghe: pensate che nella stagione 2021-2022 si parla di 70 persone coinvolte, di cui 33 travolte direttamente.
Una valanga rappresenta il movimento di neve lungo un pendio: si tratta di fenomeni rapidi, devastanti e talvolta anche mortali. Le valanghe avvengono quasi sempre negli stessi luoghi: aree di medio-alta montagna con terreni rocciosi nudi o per lo più privi di copertura vegetale. È importante evitare le aree a rischio nei periodi in cui si prevedono i distacchi, frequenti all'inizio della primavera (ma non solo) quando l'innalzamento delle temperature può essere tale da provocare lo scioglimento repentino delle masse nevose. Ma qual è la situazione valanghe in Italia?
Il database sugli incidenti da valanga
Per coordinare il lavoro degli organi che si occupano della previsione del pericolo valanghe in Italia e facilitare lo scambio omogeneo delle informazioni nivometeorologiche, nel 1983 viene fondata l'AINEVA (Associazione interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe). AINEVA percio' tiene costantemente aggiornato un database con gli incidenti da valanga avvenuti in Italia. Questi dati sono raccolti a partire da diverse organizzazioni preposte alle prevenzione e al soccorso in montagna come gli Uffici Valanghe afferenti all’AINEVA, il Corpo azionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), l’AlpinVerein Sudtirol (AVS), il Servizio Valanghe Italiano (SVI/CAI) e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF).
La banca dati sugli incidenti da valanga riporta, stagione per stagione a partire da quella 1983/84, il numero di incidenti, il numero di travolti, di illesi, di feriti e di morti. Con i dati aggiornati al 17 Gennaio 2023, a fronte di un totale di 1.725 incidenti circa 3.500 persone sono state travolte da una valanga. Di queste, circa il 56% delle vittime e' rimasto illeso, il 23% e' rimasto ferito ed il 21% e' deceduto. La sottostante tabella ad esempio riepiloga l'andamento temporale dei dati relativi alle vittime.
Nonostante un numero rilevante di incidenti, possiamo comunque affermare che negli ultimi 15-20 anni, l’andar per montagne innevate è diventato sempre più sicuro, con il numero di morti che è in lieve diminuzione anche grazie allo scarso innevamento dovuto a temperature superiori alla media: ad esempio nella stagione invernale 2021-2022 il numero di morti (8) è il terzo migliore risultato degli ultimi 36 anni. Nonostante ciò, e' ancora vivo il ricordo di tragedie recenti legate a valanghe, come il caso dell'hotel Rigopiano.
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Il bollettino pericolo valanghe
Il quadro conoscitivo di partenza sulle valanghe in Italia è rappresentato dell’indagine nazionale Neve e Valanghe, commissionata dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e realizzata nel 2006 proprio da AINEVA. Inoltre, sempre AINEVA si occupa previsioni del pericolo valanghe in Italia a tre giorni per l'Arco Alpino e Appennino Settentrionale, servizio in capo alle singole regioni per il resto d'Italia. In entrambi i casi i bollettini seguono una scala di riferimento omogenea a livello europeo che si compone di 5 gradi di pericolo crescente, da 1 (debole) a 5 (molto forte).
Questo bollettino rappresenta un'informazione cardine per l’informazione e l’allertamento degli Enti e delle Amministrazioni preposte alla salvaguardia della pubblica incolumità.
Come proteggersi dal rischio valanghe
Per ridurre il rischio di essere vittime di una valanga il consiglio migliore rimane quello di consultare quotidianamente i bollettini di pericolo. Allo scopo di rendere più comprensibili le informazioni contenute nei vari bollettini ed adottare comportamenti adeguati al grado di pericolosita', possiamo consultare la guida all'interpretazione dei bollettini valanghe. In aggiunta, alcune semplici regole sono sempre consigliate per evitare conseguenze drammatiche:
- non avventurarsi mai da soli.
- Rispettare la segnaletica e le indicazioni presenti sulle piste riguardo le condizioni dei percorsi sci e di discesa fuori pista.
- Evitare l’attraversamento di zone sospette come pendii aperti, canaloni, zone sottovento.
- Comunicare a familiari o amici il percorso che si intende effettuare.
Per approfondire, ecco un video che abbiamo realizzato sull'allerta meteo di Protezione Civile:
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