Una delle conseguenze dell'incidente avvenuto il 26 marzo 2024 a Baltimora, durante il quale la nave cargo Dali ha abbattuto il ponte Francis Scott Key, è stata la perdita di oltre 10 container nelle acque del fiume Patapsco, contenenti materiali potenzialmente pericolosi. La caduta in mare dei container non è però così rara. La World Shipping Council (WSC), la principale associazione di categoria che rappresenta il settore del trasporto marittimo internazionale, stima che tra il 2008 e il 2022 siano mediamente caduti in mare 1566 container all'anno dalle navi cargo lungo le principali rotte commerciali marittime, a causa di errori umani e di condizioni meteorologiche avverse. Questo numero, se comparato al totale delle merci trasportate ogni anno, è irrisorio: nel 2022, ad esempio, sono stati persi in mare 661 container su oltre 250 milioni trasportati, il che corrisponde a circa lo 0,00048%. Tuttavia, l'affondamento dei container può provocare danni ambientali agli ecosistemi marini.
Perché i container cadono dai ponti delle navi
La perdita di container in mare può derivare da diverse circostanze. Il caso dell’incidente di Baltimora è un'eccezione, poiché la caduta dei container è stata causata dall'impatto con un'infrastruttura, il ponte Francis Scott Key. Questo genere di incidenti non avviene in mare aperto, anche se le collisioni tra navi cargo e altre imbarcazioni possono essere una causa. Nella maggior parte dei casi, la caduta dei container dai ponti delle navi cargo è il prodotto di due fattori: l'errore umano ed eventi meterologici come le tempeste.
Il mancato ancoraggio corretto e la messa in sicurezza del carico, insieme alla sottostima del peso effettivo dei container per ridurre i costi di trasporto e una potenziale errata disposizione e stoccaggio a bordo, spesso per accelerare il processo di carico delle merci, sono tra i principali fattori che aumentano l'instabilità del carico trasportato e, di conseguenza, il rischio di scivolamento in mare. A questi fattori si aggiungono i repentini cambiamenti climatici e le tempeste, durante le quali onde, anche con altezze superiori ai 10-15 metri, possono colpire violentemente la nave cargo, causando la perdita in mare delle merci poco stabili a bordo.
Cosa succede ai container una volta caduti in mare?
Una volta finiti in mare, i container tendono ad affondare e depositarsi sul fondale marino. La velocità con cui affondano dipende da diversi fattori, tra cui il peso e le dimensioni del carico perso, il grado di danneggiamento, nonché la temperatura delle acque e la presenza di forti correnti. In alcuni casi, i carichi possono affondare rapidamente, mentre in altri casi potrebbe essere necessario anche diverse settimane e le correnti potrebbero trasportare il carico lontano dal punto di caduta.
La perdita di migliaia di container all'anno in mare può avere effetti gravi sull’ambiente e sugli habitat marini. I container che finiscono sul fondale marino possono infatti distruggere i microhabitat e introdurre specie invasive negli ecosistemi locali. Inoltre, i container danneggiati potrebbero rilasciare sostanze pericolose e tossiche come acidi solforici, plastiche e altri materiali dannosi, con conseguenze devastanti sull'ambiente marino.
Il recupero è solitamente una responsabilità della compagnia di trasporto e dell’azienda che ne ha richiesto il trasporto. In acque poco profonde, i container rappresentano un grave rischio aggiuntivo per la navigazione, aumentando la probabilità di collisioni con le navi in transito e pertanto le attività di recupero sono essenziali. È proprio questo il caso del fiume Patapsco, dove i container della nave Dali sono stati persi. La profondità del fiume raggiunge i 15 metri nelle vicinanze dell'ormai caduto ponte Francis Scott Key.
Al contrario, la possibilità di recupero in mare aperto, a profondità di diverse centinaia o migliaia di metri, è estremamente bassa. Di conseguenza, i container rimangono in mare diventando così dei relitti abbandonati sui fondali fino alla loro completa degradazione, che può richiedere numerose centinaia di anni.