I vulcani sottomarini sono dei vulcani che, come suggerisce il nome, si trovano sul fondale marino e che nella maggior parte dei casi si presentano sotto forma di fratture dalle quali fuoriesce lava. Si tratta di strutture molto comuni in alcune aree del pianeta (ad esempio lungo alcuni margini di placca) e, nonostante l'acqua tenda ad assorbire l'energia dell'eruzione, se il loro cratere è particolarmente vicino alla superficie possono comunque dar vita a grandi esplosioni: un ottimo esempio è quello della violenta eruzione dell'Hunga Tonga – Hunga Ha'apai.
In natura esistono sia vulcani completamente sottomarini (es. il Marsili) sia vulcani in cui solo una parte dell'edificio vulcanico è sommerso, mentre la sommità è emersa (es. lo Stromboli); esistono poi le dorsali oceaniche, cioè quelle fratture lungo le quali si genera nuova crosta oceanica – il tipico esempio è la dorsale medio atlantica, cioè quella "cicatrice" che taglia a metà il fondale dell'Oceano Atlantico.
Ma come si formano i vulcani sottomarini? E quali sono i principali vulcani sottomarini in Italia?
Cosa sono e come si formano i vulcani sottomarini
Così come i vulcani presenti sulla terraferma, anche quelli sottomarini si formano principalmente lungo i margini di placca, cioè in quelle aree dove due placche si scontrano, si allontanano o scorrono l'una accanto all'altra.
Nel caso di scontro tra due placche, ad esempio, si verranno a creare degli stratovulcani il cui stile eruttivo sarà fortemente influenzato dalla quantità di acqua soprastante: tanta più acqua sarà presente e quanto più verrà attutita in superficie l'esplosività dell'eruzione.
Un esempio legato invece all'allontanamento tra placche è quello delle dorsali medio oceaniche, come quella che taglia a metà l'oceano Atlantico.
In alternativa, la formazione di vulcani sottomarini può essere legata a un punto caldo (in inglese hot spot), cioè una risalita di un pennacchio di magma dal mantello in una zona interna alla placca tettonica, e non al suo margine. Un esempio di questo vulcanismo è quello delle isole Hawaii: proprio qui uno studio vulcanologico del 2021 ha stimato che, entro le prossime centinaia di migliaia di anni, il vulcano sottomarino Lo'ihi diventerà abbastanza alto da trasformarsi in un'isola emersa!
Quanti vulcani sottomarini ci sono nel mondo?
Attualmente sono conosciuti circa 5000 vulcani sottomarini attivi in tutto il mondo ma, complessivamente, si stima che ne possano esistere più di un milione: teniamo a mente che si tratta di un numero provvisorio e in continuo aggiornamento, dal momento che nuove campagne oceanografiche possono scoprirne di nuovi. Pensate che, secondo alcuni studi, circa il 75% di tutte le eruzioni vulcaniche a livello mondiale sono legate all'eruzione di vulcani sottomarini!
Quali sono i vulcani sottomarini in Italia?
In Italia il vulcano sottomarino più noto è sicuramente il Marsili, nel Mar Tirreno, a metà strada tra Sicilia e Campania. Si tratta di uno stratovulcano, che, così come l'Isola Ferdinandea, ha mostrato attività vulcanica in tempi storici. Ma per quale motivo è così famoso? Semplice, è il vulcano più esteso d'Europa! Viste le sue dimensioni spesso ci si preoccupa per una sua possibile eruzione ma, come ricorda l'INGV, la sua sommità si trova a circa 500 metri di profondità rispetto al livello del mare. In altre parole, lo spesso strato d'acqua che lo separa dalla superficie sarebbe in grado di assorbire buona parte della sua energia.
Oltre al Marsili esistono altri vulcani sottomarini? Certo che sì! Nei nostri mari sono presenti anche il Vavilov, il Magnaghi e il Palinuro: quest'ultimo è al momento l'unico a mostrare segni di attività secondaria come emanazioni gassose e terremoti di bassa energia. Oltre a questi segnaliamo anche Glauco, Eolo, Sisifo, Enarete, Glabro, Alcione, Lamentini e i vari apparati vulcanici presenti all'interno del Canale di Sicilia. Come riportato dall'INGV, per quanto riguarda questi vulcani sottomarini al momento non sappiamo con certezza se e quali siano attivi.