
Esiste un’allergia alimentare, nota come sindrome alpha-gal, che può svilupparsi dopo un morso di zecca della specie Lone star (Amblyomma americanum). "Inietta" nel nostro corpo uno zucchero chiamato galattosio-α-1,3-galattosio, che il nostro sistema immunitario non riconosce e attacca come un vero e proprio allergene, scatenando una reazione allergica, anche piuttosto severa, in caso di assunzione di carne rossa come quella di maiale, bovino o agnello, e, in alcuni casi, di latte o suoi derivati, costringendo i malcapitati a una dieta (quasi) vegetariana : pollo e pesce si possono invece mangiare. La zecca associata più di frequente al fenomeno è diffusa negli Stati Uniti, dove nel periodo tra il 2010 e il 2022 sono stati identificati più di 110.000 casi sospetti, ma spesso i casi sono sottostimati. Gli estimatori della bistecca alla fiorentina saranno subito in allarme, ma possono essere in parte rassicurati dal fatto che la sindrome è, a oggi, ancora piuttosto rara. Il primo caso fu segnalato negli Stati Uniti nel 2007, ma fu molto complicato risalire alle cause e comprendere il nesso causa effetto fra puntura di zecca e allergia alla carne rossa visto che i sintomi si manifestano in forma ritardata, anche 6-8 ore dopo l’ingestione del cibo e non al momento della puntura. Anche oggi questa forma allergica non viene facilmente riconosciuta e la sua incidenza nella popolazione è ancora sottostimata: a volte ai pazienti viene erroneamente diagnosticata un’orticaria.
Cos'è la sindrome Alpha-gal provocata dal morso della zecca e dov’è diffusa
Le cellule dei mammiferi, a esclusione dei primati e quindi dell'uomo, contengono uno zucchero chiamato galattosio-alfa-1,3-galattosio, un disaccaride noto come alpha-gal. Se una zecca Lone star punge per esempio un cane, un bovino o una pecora per il suo pasto di sangue, assume anche lo zucchero alpha-gal e, se la vittima successiva è un uomo, trasferisce nel circolo sanguigno umano anche il disaccaride insieme alla saliva della zecca che, peraltro, contiene essa stessa alpha-gal.
Considerato che è assente in noi umani, quando entra nel nostro sangue, il nostro sistema immunitario identifica subito la molecola come estranea e scatena una risposta immunitaria con la produzione di specifici anticorpi, le immunoglobuline E (IgE). Da quel momento, la persona diventa allergica allo zucchero alpha-gal e la malattia resta latente fino a quanto non si ingerisce carne rossa, latte o suoi derivati contenenti appunto alpha-gal.
Chi viene colpito non può più assumere carni rosse o suoi derivati, le carni di manzo, maiale, agnello, coniglio, cavallo, capra e pecora, nonché le loro interiora provocano allergia in seguito alla puntura di zecca e alla produzione delle immunoglobuline IgE. Altri alimenti a rischio sono dadi da brodo, sughi pronti, condimenti ed estratti di carne, ma anche latte, latticini, burro e yogurt. Anche le gelatine alimentari o quelle utilizzate per rivestire alcuni farmaci, se prodotte a partire da collagene animale, possono comportare problemi. È possibile mangiare pollame e pesce poiché questo disaccaride non è presente negli uccelli e nei prodotti ittici.
Cos’è Amblyomma americanum, la zecca lone star
Come già accennato, diverse specie nel mondo sono portatrici di alfa-gal nelle secrezioni salivari, ma la più nota è la Lone star (Amblyomma americanum) anche perché è stata la prima a essere individuata come causa dell’allergia alimentare. Si trovano spesso nei boschi come parassiti di coyote, cervi e bovini. Gli adulti sono attivi da aprile a fine agosto. La femmina si distingue per la presenza di una macchia bianca al centro del corpo di colore marrone brunastro, di qui l'appellativo Lone star cioè stella solitaria. Ogni femmina è in grado di deporre 2.500-3.000 uova.

Negli Stati Uniti, la sindrome è più diffusa nel sud-est e lungo la costa Atlantica, dove la zecca Lone star è più comune. Nel periodo tra il 2010 e il 2022 sono stati identificati più di 110.000 casi sospetti, ma spesso i casi sono sottostimati.

In Australia, l'allergia è concentrata lungo la costa orientale dove sono presenti le zecche Ixodes holocyclus, portatrici dell’alfa-gal. In Europa, l’allergia è diffusa dove è presente la Ixodes ricinus, la comune zecca dei boschi. A oggi, la maggior incidenza è segnalata in Svezia e in Germania, ma le segnalazioni vanno dal Portogallo fino alla Polonia e alla Turchia. Si verificano casi anche in Giappone e in Corea del Sud e in Sud Africa. Pochi i casi resi noti in Centro e Sud America, ma ci sono state segnalazioni a Panama, Brasile e Guyana francese.
Come riconoscere il morso e cosa fare contro l’allergia
I pazienti accusano orticaria, eruzioni cutanee e sintomi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea, che si verificano in genere anche 6 -8 ore dopo un'esposizione rilevante, ma possono manifestare anche difficoltà respiratorie, vertigini e sensazione di svenimento. Nelle aree in cui determinate specie di zecche sono endemiche si dovrebbe tener conto di questa sindrome quando si verificano casi ricorrenti di orticaria.
Fra le principali precauzioni riportate dalle società di allergologia, visto che al momento non esiste un vaccino, si consiglia di evitare il consumo di carne rossa che nell’80% dei casi è già di per se efficace, controllare le etichette degli alimenti confezionati per assicurarsi che non ci siano ingredienti a base di carne. Prestare attenzione quando si mangia nei ristoranti.
Per evitare il problema alla radice, è bene evitare di essere punti dalle zecche adottando le opportune precauzioni quando si è all’aperto, indossando pantaloni e calzini lunghi, scarponcini che coprano le caviglie; evitare di camminare nell'erba alta e controllando attentamente gli indumenti una volta rientrati a casa.