Che siano pericolosi per l'uomo o meno, tutti gli animali hanno delle tecniche di difesa che sfruttano per garantirsi la sopravvivenza. C'è chi possiede zanne aguzze o artigli affilati come lame, ma anche chi sfrutta alcune sostanze chimiche piuttosto pericolose (tra cui gli animali tossici e velenosi). Sappiamo tutti che molti serpenti, scorpioni, ragni e insetti sono in grado di iniettare sostanze velenose e urticanti nuocendo pure a noi umani… ma non tutti sanno che esistono degli animali apparentemente docili e innocui che però sanno come farsi rispettare.
Ecco quindi una breve lista di 5 tra gli animali più velenosi e tossici presenti in natura di cui, forse, non avreste mai sospettato.
Pesci palla (Fam. Tetraodontidae)
I celeberrimi pesci palla sono un esempio lampante di animali da cui tenersi alla larga in quanto possiedono in alcuni organi interni una sostanza chiamata tetradotossina (TTX) che, se ingerita, causa paralisi graduali che sfociano in blocchi cardiorespiratori. Questa tossina (inodore, insapore, resistente al congelamento e al calore) viene prodotta dal metabolismo di batteri del genere Vibrio spp. e Psudomonas spp. ed è presente anche in alcune specie di polpi, granchi, stelle marine, rospi e tritoni. Anche se pericolosissimo, il pesce palla viene comunque consumato in Giappone e in molti Paesi orientali se opportunamente trattato… anche se in alcuni casi c'è chi a costo di mangiarlo almeno una volta nella vita ci rimette le penne – anche perché, di fatto, non esiste ancora un'antitossina efficace contro la TTX.
Rana dorata (Phyllobates terribilis)
La splendida e vivace rana dorata (in inglese golden poison frog o poison dart frog) è considerata uno degli animali più tossici al mondo. È originaria della Colombia occidentale dove è conosciuta già dall'antichità per essere una vera e propria arma letale.
Gli studi più recenti sul tema suggeriscono che queste rane si nutrano di coleotteri dai quali recuperano delle neurotossine chiamate batracotossine (a cui sono immuni) che concentrano e secernono dalla pelle attraverso ghiandole posizionate sulla schiena e dietro le orecchie. L'equivalente di due grani di sale da cucina di batracotossina sono sufficienti per uccidere un essere umano di 70 kg in pochi minuti provocandone convulsioni e insufficienza cardiaca. Per contestualizzare, questo composto è 1000 volte più velenoso del cianuro e al momento non è stato trovato ancora un antidoto efficace!
Ma non sono gli unici animali che sfruttano queste tossine: di recente ne sono state trovate grandi concentrazioni anche nelle piume e nella pelle uccelli del genere Pitohui e Ifrita, nativi della Nuova Guinea.
Farfalla monarca (Danaus plexippus)
La farfalla monarca è l'unico insetto conosciuto per compiere delle migrazioni che hanno dell'incredibile: per aggirare il rigido clima invernale ogni anno vola per migliaia di chilometri viaggiando dagli Stati Uniti e dal Canada fino al Messico seguendo antichi percorsi e rotte ben precise. Questa specie è talmente elegante e particolare che è divenuta simbolo del Texas, del Minnesota e dell'Illinois, nonché è stata nominata nel 1989 insetto nazionale americano!
Oltre alle sue doti migratorie, però, la farfalla monarca è anche nota per essere particolarmente tossica. Lo sapevate?
Sia gli adulti che le larve possiedono nei propri tessuti delle sostanze tossiche chiamate cardenolidi che assumono tramite la dieta (presumibilmente a base di piante euforbie del genere Asclepias). Nel tempo le farfalle sono state selezionate diventando immuni all'azione di questa sostanza che però le rende tossiche se ingerite: provocano paralisi, arresto cardiaco e addirittura morte nei suoi predatori.
Ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus)
L'ornitorinco (altresì detto platipo) è un curioso mammifero endemico dell'Australia conosciuto per il suo buffo aspetto. Ma oltre ad essere "strane", queste creature sono anche particolarmente pericolose.
Solamente i maschi adulti di ornitorinco possiedono dei grossi speroni cavi su ognuna delle zampe posteriori con cui iniettano un veleno estremamente doloroso… a cui ancora non esiste un antidoto!
La funzione di queste strutture è presumibilmente legata all'accoppiamento anche se non è stata ancora chiarita del tutto… così come non si conosce il motivo per cui queste "unghie" affilate cadano alle femmine dopo il primo anno di vita.
Il veleno dell'ornitorinco non è mortale per gli esseri umani ma può esserlo per alcuni animali di piccola taglia. Ad ogni modo, per quanto possa sembrare divertente raccontarlo agli amici, essere attaccati da un ornitorinco non dev'essere un'esperienza particolarmente piacevole.
Loris lento del Bengala (Nycticebus bengalensis)
Questo piccolo primate è endemico delle aree boschive del sud-est asiatico, dell'India nord-orientale e delle regioni meridionali della Cina. È una specie arborea e notturna che abita sulle chiome degli alberi delle foreste pluviali su cui si arrampica con facilità grazie ad una salda presa a tenaglia. Gli esemplari di loris possiedono delle ghiandole poste sulle braccia che essudano sostanze irritanti che pare siano sfruttate non solo per la difesa, ma pure per l'attacco. Alcune ricerche ipotizzano che queste sostanze possano essere canalizzate nel morso grazie all'azione di pulizia che l'animale compie leccandosi il pelo. Se vi sembrava carino e coccoloso, ora sapete che il lori può essere tutt'altro che ingenuo!