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7 Marzo 2025
6:00

Quali sono i cinque pilastri dell’Islam: tra fede e pratica religiosa

L'Islam è una religione monoteista basata sulla sottomissione ad Allah. La fede islamica si esprime nei cinque pilastri: Shahada (professione di fede), Salah (preghiera), Zakat (elemosina), Sawm (digiuno del Ramadan) e Hajj (pellegrinaggio alla Mecca).

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Quali sono i cinque pilastri dell’Islam: tra fede e pratica religiosa
islam 5 pilastri

L'Islam è una delle tre grandi religioni monoteiste, accanto all'Ebraismo e al Cristianesimo, il termine deriva dalla radice araba s-l-m, che significa "sottomissione" o "resa", implicando una totale dedizione alla volontà di Allah. I suoi principi fondamentali sono contenuti nel Corano, il libro sacro rivelato a Maometto, e nella Sunnah, che raccoglie gli insegnamenti e le azioni del Profeta. La fede islamica si basa su 6 articoli fondamentali: la fede in Allah, negli angeli, nei libri sacri, nei profeti, nel Giorno del Giudizio e nella predestinazione divina (qadar). Tuttavia, la pratica quotidiana dell’Islam è strutturata attorno a 5 pilastri fondamentali, che regolano la vita spirituale e sociale del credente.

Shahada – La professione di fede

Il primo e più fondamentale dei cinque pilastri dell'Islam è la Shahada, la dichiarazione di fede che recita: “Lā ilāha illa-Llāh, Muḥammadun rasūlu-Llāh”, ovvero “Non c’è dio all’infuori di Allah e Maometto è il suo Profeta”. Questa affermazione esprime il monoteismo assoluto dell’Islam e sottolinea la centralità della missione profetica di Maometto. La Shahada deve essere pronunciata con sincerità e piena consapevolezza per essere considerata valida e rappresenta l’elemento imprescindibile per entrare ufficialmente nella comunità musulmana; infatti la Shahada è la formula che bisogna necessariamente pronunciare, alla presenza di testimoni, per convertirsi all'Islam, è il segno di accettazione della fede islamica. La Shahada viene recitata quotidianamente dai musulmani nelle preghiere rituali (Ṣalāt), viene sussurrata all’orecchio del neonato perché è il primo suono che dovrebbe udire e, idealmente, è l’ultima frase che un credente dovrebbe pronunciare prima della morte. È inoltre un elemento centrale in cerimonie e momenti solenni, come nei matrimoni islamici e nelle formule di giuramento.

Salah – La preghiera rituale

La Salah è la preghiera rituale che deve essere eseguita 5 volte al giorno, in momenti specifici: all’alba (Fajr), a mezzogiorno (Dhuhr), nel pomeriggio (Asr), al tramonto (Maghrib) e di sera (Isha). Queste preghiere prevedono una serie di movimenti codificati e recitazioni in arabo, tra cui versetti del Corano e formule di glorificazione di Allah. La preghiera rappresenta un momento di connessione spirituale con Dio, rafforzando la disciplina interiore e la consapevolezza della presenza divina nella vita quotidiana.

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Credit: Mostafameraji

Ogni preghiera deve essere preceduta da un’abluzione rituale (wudu o ghusl a seconda della necessità), un atto simbolico di purificazione del corpo e dell’anima. Il venerdì, giorno sacro per i musulmani, si svolge la Jumu'ah, la preghiera collettiva in moschea guidata da un imam, con un sermone che tratta argomenti spirituali e sociali.

Zakat – L'elemosina obbligatoria

La Zakat è un dovere religioso che prevede la donazione di una parte dei propri beni ai bisognosi. L’ammontare minimo stabilito è generalmente il 2,5% del capitale accumulato annualmente, se supera una soglia minima. L’elemosina non è vista solo come un atto di beneficenza, ma come un obbligo sociale e religioso che contribuisce alla ridistribuzione della ricchezza e al rafforzamento della solidarietà comunitaria. La Zakat può essere destinata a diverse categorie di beneficiari, tra cui i poveri, i bisognosi, i debitori e coloro che lavorano per l’amministrazione di questi fondi.

Sawm – Il digiuno durante il Ramadan

Il Sawm è il digiuno osservato durante il mese lunare del Ramadan, un periodo di intensa spiritualità e disciplina. I musulmani adulti, ad eccezione di coloro che hanno impedimenti legittimi (come malattie, viaggi da compiere o gravidanze in atto), devono astenersi dal cibo, dalle bevande e dai rapporti sessuali dall’alba al tramonto. Il digiuno non è solo un esercizio di autocontrollo fisico, ma anche un’occasione di riflessione spirituale, purificazione interiore e rafforzamento del senso di comunità. Durante il Ramadan, i credenti sono incoraggiati a intensificare la recitazione del Corano, la preghiera notturna (Tarawih) e le opere di carità. È importante distinguere il Ramadan dal digiuno (sawm): il Ramadan è il mese sacro nel quale si osserva il digiuno, ma il sawm è una pratica più ampia che può essere svolta anche in altri momenti dell’anno, come nei giorni di digiuno volontario (sunnah) o nei giorni bianchi (ayyām al-bīd), ossia il 13°, 14° e 15° giorno di ogni mese lunare. Il mese di Ramadan termina con l’Eid al-Fitr, una festività caratterizzata dalla preghiera comunitaria e dalla condivisione di pasti con familiari e amici, simbolo del rinnovamento spirituale e della gratitudine verso Allah.

Hajj – Il pellegrinaggio alla Mecca

L’Hajj è invece il pellegrinaggio alla Mecca che ogni musulmano adulto, se economicamente e fisicamente in grado, deve compiere almeno una volta nella vita. Questo rito si svolge nel mese di Dhu al-Hijjah e prevede una serie di pratiche simboliche, tra cui il tawaf  (la circumambulazione della Kaaba), la sosta sul Monte Arafat e il lancio dei sassi contro le colonne che simboleggiano Satana.

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Pellegrinaggio alla Mecca. Credit: Richard Mortel

L’Hajj rappresenta un momento di unione della Umma (comunità islamica) e di purificazione spirituale, con i pellegrini vestiti in abiti semplici per enfatizzare l’uguaglianza tra i credenti davanti a Dio. Il pellegrinaggio si conclude con l’Eid al-Adha, la festa del sacrificio, in cui si commemora la prova di fede del profeta Abramo.

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