LGBTQIA+ è un acronimo le cui origini risalgono agli anni '80 del ‘900 e che sentiamo usare sempre più spesso sia sui media tradizionali sia sui social. Non è però scontato che tutti sappiano il suo significato e soprattutto a quali parole si riferiscano le varie lettere iniziali che compongono la sigla. Usando come fonte un breve e sintetico articolo dell'Enciclopedia Treccani, facciamo chiarezza sulla questione, senza voler entrare nel merito di questioni politiche. Per cominciare, esistono tante versioni dell'acronimo (partendo dal più breve LGBT+) ma, a prescindere dalle lettere usate e dalla sua lunghezza, le varie sigle sono utilizzate per indicare l'insieme delle varie minoranze sessuali e di genere. In questo senso si includono sia tutte quelle persone che non si identificano nel genere comunemente associato al loro sesso biologico, secondo il binarismo maschio-femmina, sia che non si identificano o non vogliono identificarsi in un genere preciso, sia anche tutte quelle che hanno un orientamento sessuale diverso dall'eterosessualità.
Ecco, attenzione, se nella frase precedente vi sembra che sia stata ripetuta la stessa caratteristica in modi diversi è bene chiarire che invece si parla di cose diverse. L'appartenenza di genere, cioè sentirsi di un genere piuttosto che di un altro, significa sentirsi intimamente maschio, femmina o non identificarsi né con l'uno né con l'altro (o con entrambi) a prescindere dal proprio sesso biologico. L'appartenenza di genere, però, non dice niente sull'orientamento sessuale che, invece, indica le persone da cui si è attratti, a prescindere, appunto, dal genere a cui si sente di appartenere.
Fatta questa doverosa precisazione, vediamo a cosa corrispondono le varie lettere che compongono l'acronimo LGBTQIA+ senza entrare nel merito delle caratteristiche di ciascun gruppo:
- L: Lesbiche (donne che provano attrazione sessuale verso altre donne)
- G: Gay (uomini che provano attrazione sessuale verso altri uomini)
- B: Bisessuali (chi prova attrazione sessuale sia verso gli uomini sia verso le donne)
- T: Transessuali e transgender (chi adotta un genere diverso dal proprio sesso biologico)
- Q: Queer e/o gender questioning (chi non si conforma al binarismo maschio/femmina)
- I: Intersessuali (chi ha caratteri sessuali che non rientrano nelle categorie tradizionali binarie)
- A: Asessuali (chi non prova attrazione sessuale)
- +: il + serve per tutte le altre declinazioni di appartenenza di genere e/o orientamento sessuale
Per concludere, va segnalato che la sigla e il suo utilizzo non sono esenti da critiche, sia da parte di alcune frange conservatrici che la considerano un tentativo politico di diffondere una presunta ideologia (chiamata in quegli ambienti "ideologia gender" e finalizzata a distruggere la famiglia tradizionale e il supposto ordine naturale su cui basare la società), sia da alcuni membri delle stesse minoranze sessuali teoricamente rappresentate dall'acronimo (spesso per motivi specifici e attinenti al proprio gruppo di appartenenza o per la volontà di non definirsi del tutto).