L'agenzia meteorologica giapponese (JMA) è preoccupata per il possibile arrivo di un forte sisma di magnitudo 8.0 o superiore (giornalisticamente chiamato “megaterremoto”) e un violento tsunami nella prossima settimana nell'area della Fossa di Nankai, con un'allerta terremoto tra le regioni di Kanto e Kyushu e un'allerta tsunami tra le regioni di Kanto e Okinawa. L'allerta, che durerà per 7 giorni, arriva all'indomani del terremoto di magnitudo 7.1 che ha colpito l'isola di Kyushu nella giornata di ieri 8 agosto e ha causato 13 feriti. In risposta all'allerta il primo ministro Fumio Kishida ha deciso di annullare un viaggio di lavoro in Asia centrale.
Dopo il sisma, i geologi della JMA hanno organizzato una riunione straordinaria per valutare la situazione, dal momento che la zona interessata dal terremoto 7.1 è collegata alla Fossa di Nankai, una regione di subduzione al largo della costa orientale Giappone circa 900 km a sud dell'isola di Honshu. La faglia sotto a questa fossa storicamente ha dato origine a diversi megaterremoti.
L'agenzia meteorologica giapponese ha analizzato i dati statistici dei terremoti nell'area nel periodo tra il 1904 e il 2014. In questo campione si sono verificati 6 terremoti di magnitudo 8.0 o superiore entro 7 giorni dopo un sisma di magnitudo 7.0 o superiore nella stessa area. Nello stesso periodo di tempo si sono registrati 1437 terremoti di magnitudo almeno 7.0. Per esempio, il sisma di magnitudo 9.0 che ha provocato il disastro di Fukushima l'11 marzo 2011 era stato preceduto 2 giorni prima da un terremoto di magnitudo 7.0.
Almeno osservando i dati statistici, quindi, sembra che esista la possibilità che il terremoto di magnitudo 7.1 dell'8 agosto possa essere seguito nell'arco di una settimana da un sisma più potente di magnitudo 8.0, in grado di generare un violento tsunami. Tuttavia va ribadito che non si tratta in alcun modo di una previsione (i terremoti non si possono prevedere): il fatto che sia successo un tot di volte in passato non significa necessariamente che accadrà anche questa volta. La JMA valuta che la probabilità sia più alta dell'1%, anche se non può quantificare in modo più preciso questo numero. Quindi no, non si parla nemmeno lontanamente di una probabilità del 70-80% come riportano alcune testate.