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Tre anni fa l’alluvione che devastò Marche e parte dell’Umbria: in 6 ore caddero 400 mm di pioggia

Sono passati tre anni da quel 15 settembre, quando Marche e parte dell'Umbria furono colpite da una violenta alluvione che causò la morte di 13 persone. Tra le zone più colpite ci fu la provincia di Ancona, soprattutto nella zona di Senigallia, e quella di Pesano Urbino, dove in appena 6 ore si registrarono 400 mm di pioggia.

15 Settembre 2025
12:00
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Tre anni fa l’alluvione che devastò Marche e parte dell’Umbria: in 6 ore caddero 400 mm di pioggia
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Un’immagine dell’alluvione che colpì le Marche il 15 settembre 2022. Credit: Vigili del Fuoco

A distanza di tre anni, sono ancora visibili i danni provocati dalla violenta alluvione che il 15 settembre 2022 colpì il territorio delle Marche e di parte dell'Umbria, coinvolgendo 2.500 ettari di terreno, oltre 2.500 case private e causando la morte di 13 persone. Le forti precipitazioni, infatti, provocarono l'esondazione di tre diversi fiumi (il Misa vicino a Senigallia, il Cesano e l'Esino), con oltre 400 mm di pioggia caduti in meno di 6 ore nella zona di Cantiano (PU) e picchi di 90 mm in un'ora.

Secondo la ricostruzione ufficiale realizzata dalla Regione Marche, le violente precipitazioni coinvolsero inizialmente le zone montane ed alto-collinari centro settentrionali della regione, per poi diminuire d'intensità e spostarsi verso la costa: a quel punto, un temporale autorigenerante (che si alimenta anche grazie alla superficie calda e umida del mare) scaricò quantità di pioggia eccezionale per l'area, già particolarmente secca a seguito di un periodo di siccità dovuto alla stagione estiva.

A distanza di tre anni dall'alluvione, sono state attivate alcune iniziative di sensibilizzazione per la popolazione, così da evitare comportamenti inadeguati in caso di allagamenti, mentre risulta ancora aperta l'inchiesta nei confronti di 22 funzionari per presunte omissioni e negligenze negli interventi di manutenzione degli alvei dei fiumi. Nel frattempo, cittadini e imprese hanno ricevuto alcuni ristori: in totale, il governo ha stanziato 400 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri 20 milioni provenienti dal Fondo di Solidarietà Europeo per la messa in sicurezza della zona.

Cosa è successo 3 anni fa dal punto di vista meteorologico: la mappa delle precipitazioni

Grazie alla ricostruzione fornita dalla Regione Marche, è stato possibile risalire alle cause delle forti precipitazioni che hanno provocato l'alluvione: nello specifico, il 15 settembre 2022 le regioni centrali italiane sono state interessate da flussi occidentali derivanti da una profonda depressione sulla Scandinavia, ai quali si è unito un minimo secondario sulla penisola Iberica e l’alta pressione proveniente dal nord Africa e dal Mediterraneo orientale. Proprio questa situazione ha fatto sì che l'aria fresca di origine atlantica entrasse nelle regioni tirreniche centro-settentrionali e che, al tempo stesso, l'aria più calda e umida in arrivo dall’Africa settentrionale si dirigesse verso le regioni tirreniche centro-meridionali.

A quel punto, nella zona di contatto di queste due masse d’aria si sono sviluppati alcuni sistemi temporaleschi sul versante tirrenico: inizialmente questi fenomeni hanno interessato principalmente le zone montane ed alto-collinari centro settentrionali della regione. Nel tardo pomeriggio del 15 settembre, tuttavia, le celle temporalesche si sono spostate lungo la zona costiera, dove si è creato un sistema temporalesco autorigenerante che ha scaricato quantitativi di precipitazione elevati in brevissimo tempo e causando l'esondazione dei fiumi Cesano, Misa ed Esino.

A essere particolarmente colpito è stato il tratto di dorsale tra il Monte Catria e il Monte Cucco, dove in appena 6 ore sono stati registrati 400 mm di pioggia (stazione di Cantiano), con picchi di 90 mm in un’ora, che corrispondono a oltre il 30% della media annua per questa zona.

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Una mappa delle precipitazioni cumulate (in mm) sull’intero territorio regionale dalle 18.00 ora solare (19 ora locale) alle 21.00 ora solare (22 ora locale) del 15/09/2022. Credit: Regione Marche

I danni provocati dalla violenta alluvione e le vittime

Le piogge intense hanno poi causato diverse frane, con scivolamenti e colate di fango e detriti soprattutto nelle aree più a monte, mentre a valle si innescò il rapido innalzamento dei livelli idrometrici, con piene improvvise ed esondazioni distruttive. I bacini maggiormente interessati furono quello del Metauro, attraverso il suo affluente Burano che bagna Cantiano, e quello del Misa, attraverso il suo affluente Nevola che attraversano l’entroterra di Senigallia. Di conseguenza, diverse località nella provincia di Ancona sono state travolte dalle acque del fiume Misa, tra cui i comuni di Ostra, Serra de’ Conti e Senigallia, e del fiume Nevola, come i comuni di Ostra Vetere, Barbara, Castelleone di Suasa e Trecastelli.

Oltre al bilancio di 13 vittime, l'alluvione provocò numerosi feriti, oltre 300 sfollati e danni materiali per oltre 2 miliardi di euro.

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La mappa delle zone più colpite dall’alluvione del 15 settembre 2022, elaborata dal programma Copernicus Emergency Management Service. Credit: Copernicus EMS

Va poi sottolineato che le precipitazioni intense colpirono Marche e parte dell'Umbria a seguito di un periodo di prolungata siccità, dovuta al caldo della stagione estiva: proprio per questo, il territorio presentava un grado di saturazione basso e, di conseguenza, non fu in grado di assorbire efficacemente l'imponente quantità di pioggia caduta in tempi stretti, favorendo di fatto gli allagamenti visibili anche nel video qui sotto.

L'inchiesta per omissioni e negligenze negli interventi di manutenzione

A distanza di tre anni dall'alluvione, le autorità giuridiche hanno disposto il rinvio a giudizio per 22 persone, tra funzionari e tecnici della Regione Marche e della Provincia di Ancona, con l'accusa di cooperazione in inondazione colposa, cooperazione in omicidio colposo plurimo e lesioni gravi. L'indagine, in particolare, punta a stabilire presunte omissioni e negligenze negli interventi di manutenzione degli alvei dei fiumi, la cui esondazione ha provocato l'allagamento di diverse località e la morte di 13 persone.

Al tempo stesso, la Regione ha avviato alcune iniziative con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui rischi in caso di alluvioni di questo tipo, così da insegnare ai cittadini i comportamenti corretti da adottare in caso di allagamenti e circostanze simili.

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