Nelle prime ore del 4 novembre 2011, la città di Genova venne colpita da una violenta alluvione nella quale, purtroppo, persero la vita 6 persone. L'evento fu causato da un intenso nubifragio (in alcune zone di Genova e provincia caddero anche 400 mm di pioggia in poche ore) che fece esondare vari corsi d'acqua, tra i quali il Bisagno e il Rio Fereggiano, oltre alle piene di tre torrenti (Sturla, Entella, Scrivia). Questo invase le vie della città travolgendo veicoli, persone ed edifici – causando quindi un'enorme quantità di danni non solo dal punto di vista umano ma anche economico. L'evento contribuì a sollevare nuovamente il problema della tombatura dei corsi d'acqua, cioè di fiumi e torrenti che vengono trasformati in canali sotterranei per essere poi ricoperti da strade ed edifici.
Andando più nel dettaglio, l'evento è stato causato da un sistema temporalesco e, più precisamente, di un'area a bassa pressione proveniente dall'Atlantico che ha interessato l'Europa dalla prima settimana di novembre fino alla metà della settimana successiva. In quest'arco di tempo ha fatto registrare quantitativi di pioggia molto importanti: parliamo di picchi fino a 180 mm in un'ora e di 400 mm in 12 ore. Questo, purtroppo, ha messo in seria difficoltà le tombature dei corsi d'acqua presenti a Genova. Nello specifico, le acque del rio Fereggiano, del Torrente Bisagno e del Torrente Sturla hanno esondato in corrispondenza dell'imboccatura della tombatura, raggiungendo la città e causando un'enorme quantità di danni. Questo è dimostrato anche dal fatto che, dopo le prime ventiquattr'ore, furono registrati più di 300 interventi dei Vigili del Fuoco.
Come ricordato anche dall'Autorità di bacino Distrettuale dell'Appennino Settentrionale, questa non è la prima grande alluvione a colpire il capoluogo ligure: Genova in passato è stata colpita anche nel 1970, durante i vari eventi degli anni '90, fino a quelli del 2011 e del 2014.