
Tutti lo abbiamo in casa, nella credenza della cucina o in dispensa, ma in molti forse non sanno com'è fatto e come agisce dal punto di vista chimico. Il bicarbonato di sodio è un composto basico che, disciolto in acqua, aumenta il pH e può neutralizzare gli acidi. Ingerito, reagisce con l’acido cloridrico dello stomaco alleviando temporaneamente l'iperacidità gastrica, ma un uso eccessivo può causare alcalosi e squilibri elettrolitici. In cucina, funziona come agente lievitante: a contatto con sostanze acide, come lo yogurt, libera CO₂ che rende gli impasti soffici. È anche un abrasivo delicato, utile per pulire superfici e neutralizzare odori acidi, ma non ha proprietà disinfettanti. Nel cavo orale, risciacqui con bicarbonato innalzano il pH e contrastano l’azione dei batteri cariogeni, ma non sostituiscono i collutori antibatterici. Usato direttamente sui denti può danneggiare lo smalto, mentre nei dentifrici industriali la sua abrasività è controllata.
Un rimedio contro l'iperacidità gastrica
Il bicarbonato di sodio (NaHCO3) è un sale basico, ma cosa significa? In chimica, un composto si definisce basico quando, disciolto in acqua, è in grado di aumentare il pH della soluzione, rendendola meno acida. Ma c'è di più: i composti basici, come il bicarbonato, possono reagire con gli acidi dando luogo alle cosiddette reazioni di neutralizzazione. In queste reazioni acido e base si neutralizzano a vicenda, producendo acqua e un sale.
Per esempio, quando beviamo un bicchiere di acqua e bicarbonato di sodio, questo raggiunge il nostro stomaco dove è in grado di reagire con l'acido cloridrico (HCl) dei succhi gastrici:
NaHCO3 + HCl → NaCl + H2O + CO2
Questa reazione neutralizza temporaneamente l'iperacidità gastrica, caratterizzata da una sensazione di bruciore allo stomaco. Ma attenzione: non aiuta la digestione, quel processo di "spezzettamento" dei nutrienti che avviene nello stomaco. L'acidità dello stomaco è fondamentale per la digestione, quindi se rendiamo il pH più basico con il bicarbonato, stiamo di fatto rallentando la digestione. È quindi un antiacido, utile quando viene prodotto troppo acido cloridrico nello stomaco, ma non è un digestivo.

Bisogna però fare attenzione a non esagerare: sono noti vari casi in cui persone che hanno ingerito grandi quantità di bicarbonato di sodio sono state ricoverate a causa di alcalosi (pericoloso innalzamento del pH del sangue, che diventa troppo "basico" rispetto al normale) o di scompensi elettrolitici, ovvero alterazioni dei livelli ematici di minerali fondamentali come sodio e potassio. Un sovradosaggio di bicarbonato può causare inoltre dolori muscolari, mal di testa, tremori e nausea.
Un alleato in cucina per le lievitazioni
Il bicarbonato si può usare nelle preparazioni da forno come agente lievitante, ma ha bisogno di un aiuto, o meglio, di un collega, ossia un composto acido. Abbiamo visto poco fa che a contatto con sostanze acide il bicarbonato libera anidride carbonica (CO2) gassosa: se quindi mentre facciamo una torta lo mescoliamo insieme a ingredienti acidi (come yogurt o succo di limone) possiamo sfruttare questa proprietà a nostro vantaggio. Le bollicine di CO2 che si sviluppano in seguito alla reazione rendono l'impasto più soffice e voluminoso.

Per le pulizie, rimuovere macchie e odori
Il bicarbonato di sodio è un abrasivo delicato: le sue particelle solide cristalline possono rimuovere sporco, incrostazioni e macchie superficiali senza graffiare troppo la superficie che stiamo cercando di pulire. Inoltre, la sua natura basica permette di neutralizzare gli acidi responsabili dei cattivi odori, sempre grazie alla reazione acido-base descritta in precedenza.
Tradizionalmente, il bicarbonato di sodio viene utilizzato in casa per lavare frutta e verdura, risulta infatti molto utile per eliminare residui superficiali solidi. Attenzione però: il bicarbonato non ha proprietà disinfettanti, ciò significa che non è in grado di uccidere i possibili microrganismi patogeni che contaminano gli alimenti.
L’igiene orale ma attenzione al fai da te
É abbastanza diffusa l'usanza di fare risciacqui e gargarismi con bicarbonato di sodio e acqua. La ragione è sempre da cercare nella natura basica del bicarbonato, grazie alla quale alza temporaneamente il pH del cavo orale creando un ambiente in grado di neutralizzare i composti acidi prodotti da alcuni batteri, come lo Streptococcus Mutans, tra i principali responsabili della formazione di carie. Importante sottolineare come questa pratica non possa sostituire i veri e propri collutori antibatterici prescritti dai dentisti, per esempio quelli a base di clorexidina: quest'ultima è un composto battericida, ben diversa dal bicarbonato di sodio che è solo in grado di creare un ambiente sfavorevole per alcuni batteri.
Sempre parlando di cavo orale, online ci sono alcuni consigli sul come usare l'attività abrasiva del bicarbonato sui denti per rimuovere le macchie superficiali e ottenere un effetto "sbiancante" fai-da-te. Attenzione: questo può essere altamente dannoso per lo smalto dei denti, perché il bicarbonato da cucina ha dei granuli troppo grossi e può danneggiare lo smalto! Diverso è il caso dei dentifrici formulati industrialmente che contengono bicarbonato: qui la granulometria e la concentrazione sono controllate, rendendo l'abrasività molto più sicura e compatibile con l'uso quotidiano.