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16 Dicembre 2024
6:01

A cosa serve il sale per lavastoviglie? Ecco come fa a ridurre il calcare

Il sale per lavastoviglie serve a contrastare il deposito di calcare sulle nostre stoviglie durante i lavaggi. Nelle lavastoviglie si trova infatti un addolcitore dell'acqua, che riduce il contenuto di sali incrostanti aumentando l'efficienza dei lavaggi. Per funzionare, l'addolcitore necessita di sodio, che è contenuto proprio nel sale.

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A cosa serve il sale per lavastoviglie? Ecco come fa a ridurre il calcare
sale lavastoviglie

Contrariamente a quanto si può pensare, il sale per lavastoviglie non serve a rendere piatti e bicchieri più brillanti, ma per evitare le incrostazioni di calcare che tendono a depositarsi sulle stoviglie durante i lavaggi. L'acqua di casa infatti contiene sali di calcio (in particolare il calcare, che sostanzialmente è carbonato di calcio) e magnesio che possono formare incrostazioni ben visibili soprattutto su padelle e pentole. Per evitare questo inconveniente, ma soprattutto per preservare l'efficienza della lavastoviglie e per scongiurare possibili danni dovuti all'accumulo di calcare sulle componenti interne, questo elettrodomestico è dotato di un addolcitore, un dispositivo che diminuisce la durezza dell'acqua sostituendo gli ioni di calcio e magnesio disciolti nell'acqua con ioni di sodio. Da dove arriva questo sodio? Dal cloruro di sodio, cioè il sale per l'appunto, che serve quindi come “serbatoio di sodio” che rigenera le resine a scambio ionico presenti negli addolcitori. L'uso del sale è quindi consigliato per soprattutto nelle zone in cui l'acqua è particolarmente “dura”.

Come la lavastoviglie riduce il calcare: gli addolcitori a scambio ionico

Gli addolcitori delle lavastoviglie non sono filtri che trattengono i sali incrostanti: quello che fanno è scambiare gli ioni di calcio (Ca2+) e magnesio (Mg2+) disciolti nell'acqua con ioni di sodio. Per questo sono detti addolcitori a scambio ionico. Al loro interno si trovano delle speciali resine contenenti sodio, in cui avviene il processo chimico dello scambio ionico: queste resine assorbono gli ioni che vanno a formare i sali incrostanti e li sostituiscono con ioni sodio (Na+), i cui sali invece non sono incrostanti.

Prima di venire usata per il lavaggio delle stoviglie, l'acqua entra nell'addolcitore, attraversa le resine e lo scambio ionico ne abbassa la durezza, cioè – semplificando – il suo contenuto di sali di calcio e magnesio, rendendola più “dolce” (da qui il nome “addolcitore”).

A cosa serve il sale nelle lavastoviglie: la rigenerazione dell'addolcitore

Man mano che l'addolcitore fa il suo lavoro, il sodio nelle resine si consuma progressivamente: serve quindi un regolare “rifornimento” di sodio affinché il dispositivo possa continuare ad addolcire l'acqua. È proprio qui che entra in gioco il sale: come si nota dalla sua formula chimica (NaCl), metà dei suoi atomi sono di sodio! Il sale è quindi una fonte di sodio molto economica e di facile approvvigionamento.

Ma come fa la lavastoviglie a estrarre il sodio dal sale? Quando versiamo il sale nella lavastoviglie, questo viene diluito in una soluzione di salamoia in un apposito contenitore. Quando il sodio nelle resine sta per finire, si apre una valvola che fa entrare la soluzione nell'addolcitore, dove attraversa le resine che “catturano” i preziosi ioni di sodio rilasciando gli ioni di calcio e magnesio accumulati con l'uso. A questo punto la salamoia viene espulsa attraverso dei tubi di drenaggio. Questo processo si chiama in gergo rigenerazione dell'addolcitore.

Avere l'acqua più “dolce” possibile è importante non solo per evitare incrostazioni di calcare su piatti e bicchieri, ma anche per fare in modo che il calcare non si accumuli all'interno della lavastoviglie, dove alla lunga può provocare perdite di efficienza, diminuzione della qualità dei lavaggi o malfunzionamenti. Di fatto, quindi, il sale non serve solamente per le stoviglie ma soprattutto come strumento di manutenzione della lavastoviglie.

Si può usare il comune sale da cucina o il sale grosso? Proprietà e composizione

Il sale venduto come prodotto specifico per il lavaggio a macchina è sostanzialmente identico al sale per uso alimentare (parliamo sempre cloruro di sodio), con la differenza del maggiore grado di purezza. Questo è un fattore importante perché le impurità nel sale possono creare, soprattutto nel lungo termine, accumuli che vanno a deteriorare il funzionamento della lavastoviglie. Il sale per lavastoviglie è dunque sale da cucina più raffinato, con un contenuto minore di carbonati, ferro e altre sostanze.

Secondo le direttive FAO, il sale da cucina deve essere puro almeno al 97%, mentre per le lavastoviglie si considera generalmente il 99% come soglia minima di purezza per evitare danni all'addolcitore. Usare il sale alimentare al posto di quello specifico potrebbe quindi costituire un rischio.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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