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6 Marzo 2025
12:15

Ai Campi Flegrei arriva un sottomarino norvegese per mappare la caldera: com’è fatto e cosa studierà

Per monitorare la caldera dei Campi Flegrei dal mare verrà usato HUGIN, un sottomarino norvegese senza pilota capace di raccogliere dati in alta risoluzione fino a 3000 m di profondità. Dotato di sonar avanzati, fotocamere e sensori per il monitoraggio dei gas, fornirà immagini dettagliate del vulcano sommerso dal mare Vediamo com'è fatto e cosa studierà.

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Ai Campi Flegrei arriva un sottomarino norvegese per mappare la caldera: com’è fatto e cosa studierà
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Per monitorare e ottenere sempre più dati sulla caldera dei Campi Flegrei dal mare è stato deciso di utilizzare uno speciale sottomarino norvegese nel Golfo di Napoli: si tratta di un veicolo senza pilota chiamato HUGIN, capace di raccogliere dati in alta risoluzione per scopi commerciali, scientifici e di difesa. Il suo vantaggio principale è quindi la versatilità, data dalla possibilità di installare a seconda delle esigenze un'enorme gamma di sensori diversi, da camere in alta qualità a sonar e sensori ambientali. Nel caso dei Campi Flegrei, questo mezzo capace di raggiungere i 3000 metri di profondità potrà fotografare faglie e fumarole e monitorare le emissioni di gas, tra cui l'anidride carbonica. Il mezzo è stato messo a disposizione dalla stazione zoologica Anton Dohrn che ha acquistato il mezzo per 5 milioni di euro attraverso il PNRR.

L'HUGIN è un UAV, cioè un veicolo autonomo sottomarino, e misura circa 5 metri di lunghezza. Si tratta di un mezzo tecnologicamente molto avanzato sul quale possono essere installati vari strumenti. Nel modello attuale tra i principali abbiamo:

  • Sonar multibeam EM 2040 che copre fino a 140 gradi con altissima risoluzione, ideale per mappare i fondali;
  • Sonar a apertura sintetica HISAS 1032 con doppio ricevitore, con una sensibilità 10 volte superiore a quella di un sonar convenzionale;
  • Fotocamera subacquea CathX Ocean con risoluzione di 4096 x 2304 pixel e capacità di elaborare le immagini per correggere distorsioni e colori;
  • I sistemi di prevenzione delle collisioni per evitare ostacoli imprevisti, il fondo marino, oggetti a mezz'acqua e perfino oggetti in superficie.

Oltre a questi, verranno inseriti anche strumenti ad hoc per il monitoraggio dei gas. Inoltre al suo interno sia le batterie che le memorie per archiviare i dati sono rimovibili e intercambiabili: ciò permette di utilizzare il mezzo in maniera continua senza necessità di lunghe pause. Tra l'altro ogni pacco batterie è garantito per una durare fino a 18 ore ad una velocità di navigazione di 3 nodi (equivalenti a circa 5,5 km/h).

Dal punto di vista operativo, il mezzo avrà due principali obiettivi:

  • rendere visibile la parte vulcanica sommersa dei Campi Flegrei, che fino ad oggi è stata studiata solo attraverso modelli teorici;
  • monitorare i gas emessi nell'area, come CO2 e metano.

Se tutto andrà come previsto, le prime immagini catturate da HUGIN dovrebbero arrivare a maggio, dopo l'installazione dei vari sensori necessari e dopo l'arrivo della nave d'appoggio.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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