
Il 7 settembre alle 19:45 circa una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Napoli e dintorni e subito ci si è chiesti "ma cosa sta succedendo?".
Il terremoto di giovedì ha fatto registrare una magnitudo Richter pari a 3.8 e il suo epicentro era localizzato in un'area tra i Campi Flegrei e il capoluogo campano, più precisamente tra zona Solfatara e Pisciarelli. Il punto è che il sisma ha fatto registrare una profondità molto ridotta, circa 2 km, e quindi è stato avvertito in modo molto intenso da parte della popolazione.
Questo fenomeno con ogni probabilità è legato al cosiddetto bradisismo flegreo, cioè un periodico innalzamento e abbassamento del livello del suolo causato da attività vulcanica nel sottosuolo. Durante la fase di sollevamento si possono verificare numerose scosse di intensità anche sostenuta e, in questi casi, si parla di crisi bradisismica. Attualmente, per intenderci, ci troviamo in un periodo di crisi bradisismica che è iniziato nel 2005.
Questa crisi porterà ad un'eruzione? Non lo possiamo sapere, e nemmeno la scienza ci può fornire una risposta al momento. La cosa importante è non farsi prendere dal panico – soprattutto se si leggono titoli di articoli allarmisti – e ricordarci che la principale referenza in questo campo è l'INGV che, quotidianamente, fornisce le informazioni più corrette sull'argomento.
In questo video quindi vedremo:
- dove è stata avvertita la scossa;
- qual era la sua intensità e dove si trovava il suo epicentro;
- cosa si intende per crisi bradisismica;
- le crisi passate;
- il monitoraggio dei Campi Flegrei;
- cosa ci dice la scienza in merito a una possibile eruzione.
Per approfondire, ecco un video-reportage nel quale siamo andati all'Osservatorio Vesuviano, cioè dove viene monitorato ogni giorno il bradisismo: