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Ogni anno emerge un "allarme" per la presenza della caravella portoghese (Physalia physalis) in Italia e nel Mediterraneo, ma qual è la reale situazione nei nostri mari? Sebbene negli ultimi anni siano stati segnalati in Sicilia (Stretto di Messina e coste di Catania), Sardegna e Mar Ligure esemplari di questo organismo i cui lunghi tentacoli provocano ustioni, mancano al momento conferme da parte degli enti di ricerca ufficiali, rendendo queste notizie da trattare con cautela. Come riporta lo zoologo Stefano Piraino a Fanpage.it, quest'anno non ci sono state segnalazioni di avvistamenti nelle spiagge italiane, quindi al momento un presunto “allarme caravella portoghese” nel nostro Paese appare del tutto ingiustificato.
In ogni caso, la sua presenza nel Mediterraneo non sarebbe un evento nuovo (uno studio del 2022 riporta avvistamenti nel Mare Nostrum fino al 1850). Anche nei mari italiani la caravella portoghese è stata avvistata nelle primavere ed estati passate, con un'ondata significativa nel 2010 e sporadici avvistamenti quasi ogni anno. Ciò che invece è certo è la situazione sulle coste di Francia e Spagna, dove durante l'estate 2025 sono state chiuse diverse spiagge a causa dei numerosi avvistamenti. Tuttavia, le aree interessate (Paesi Baschi e regione francese delle Landes) sono bagnate dall'Oceano Atlantico, dove la specie è molto più comune. Il monitoraggio costante rimane comunque importante per la sicurezza pubblica, data la pericolosità dei suoi lunghi tentacoli, che possono causare forte dolore e reazioni allergiche anche quando l'animale è spiaggiato.
Cosa afferma lo studio sugli avvistamenti della caravella portoghese nel Mediterraneo
Gli autori dello studio The Portuguese Man-of-War Has Always Entered the Mediterranean Sea—Strandings, Sightings, and Museum Collections hanno creato un database con le informazioni ottenute da fonti disparate tra cui letteratura scientifica e storica, collezioni museali, archivi di notizie e analisi dei social media. Partendo dai primi avvistamenti documentati nel 1850 hanno riportato oltre 8.000 segnalazioni di colonie di caravelle portoghesi nel Mediterraneo fino al 2019. Le aree più frequentemente interessate includono le già citate coste della Spagna e dell'Italia, soprattutto le due isole Sicilia e Sardegna.

Il processo di "tropicalizzazione" del Mediterraneo, che con l'aumento delle temperature delle sue acque diventa adatto all'ingresso di specie aliene provenienti da regioni tropicali, potrebbe provocare – insieme ai cambiamenti nelle correnti marine del Mediterraneo stesso, anche queste da ricondurre al cambiamento climatico – un aumento di avvistamenti della caravella nei prossimi anni nei mari italiani, ma saranno necessari nuovi studi e dati ufficiali per capire l'impatto di questa "migrazione". Al di là della caravella portoghese tropicalizzazione del Mediterraneo è preoccupante perché le specie aliene entrano in competizione con quelle già presenti, alterando l'equilibrio degli ecosistemi e rappresentando una minaccia per la biodiversità.
Cos'è la caravella portoghese e dove vive
La caravella portoghese è spesso confusa con una medusa o "super medusa" ma in realtà si tratta di un sifonoforo, un organismo coloniale gelatinoso composto da tanti piccoli individui specializzati chiamati zoidi (o polipi) che lavorano insieme come un organismo unico. La morfologia, da cui prende il nome (in inglese man-o-war), ricorda le navi da guerra portoghesi del XVIII secolo che solcavano i mari con le vele spiegate. Infatti, possiede una sacca trasparente piena di gas (pneumatoforo) che funge da "vela" ed è utile per il galleggiamento.
La caravella portoghese si trova principalmente nelle acque calde tropicali e subtropicali di tutti gli oceani (Atlantico, Pacifico e Indiano) con una maggiore concentrazione nell'Oceano Atlantico. La sua presenza nel Mar Mediterraneo è invece considerata sporadica e non stabile – non ha una popolazione autoctona (cioè nativa e riproduttiva) nei nostri mari. Gli avvistamenti avvenuti negli ultimi decenni sono dovuti a individui trasportati passivamente dall'Oceano Atlantico attraverso lo Stretto di Gibilterra a causa di venti e correnti favorevoli. Infatti, questo animale non è autonomo nel movimento ma si sposta grazie alle forze del mare. Per queste ragioni, le segnalazioni avvengono quasi sempre nel bacino occidentale, interessando principalmente le coste di Spagna, Francia, Sicilia e Sardegna. Proprio nella regione con capoluogo Cagliari, nel 2010 è stato registrato l'unico caso letale di incontro con una caravella portoghese nel Mediterraneo: una donna che nuotava al largo ha avuto una reazione allergica dopo essere entrata in contatto con i tentacoli.