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Il theremin è uno degli strumenti musicali più affascinanti e misteriosi della storia. Non solo è uno dei primissimi strumenti elettronici, ma è anche l’unico al mondo che si suona senza mai toccarlo: un musicista, con le sole mani, può plasmare l’aria e il suono, come un mago che disegna note invisibili. Il theremin infatti produce suoni grazie a oscillatori radio e antenne: una controlla l'altezza del suono, l'altra il volume; le mani dell'esecutore, muovendosi, modificano i campi elettromagnetici, cambiando frequenza e ampiezza e generano musica senza contatto.
Un’invenzione rivoluzionaria
Il theremin fu inventato esattamente centosei anni fa, intorno al 1919, dal geniale Lev Sergeevič Termen (meglio conosciuto in Occidente come Léon Theremin), ingegnere e fisico russo nato a San Pietroburgo nel 1896. Inizialmente pensato per studiare l’interazione tra gas e campi magnetici, lo strumento si rivelò in grado di produrre suoni di una purezza e stranezza mai sentiti. Non era solo uno strumento: era un ponte tra scienza e musica, capace di affascinare il pubblico e persino Lenin, a cui Termen insegnò a suonarlo.

Il theremin venne inizialmente chiamato "eterofono", poi "thereminvox", e infine semplicemente theremin, in onore del suo inventore che nel 1927 arrivò negli Stati Uniti, conquistando col suo strumento giganti della musica come Sergej Rachmaninov e Arturo Toscanini, ottenendo persino un brevetto americano nel 1928. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo, il theremin rimase uno strumento di nicchia, anche per la difficoltà tecnica nel suonarlo e per la crisi economica del 1929.
Come funziona il theremin
Il cuore del theremin è il fenomeno fisico dei battimenti sonori: due circuiti elettronici generano onde ad altissima frequenza, normalmente inaudibili. Una delle onde viene influenzata da un’antenna verticale, e avvicinando la mano destra a questa antenna si altera la capacità del circuito, cambiando la frequenza del suono e determina l’altezza della nota; la seconda antenna, orizzontale, controlla invece il volume: avvicinando o allontanando la mano sinistra, il musicista modula l’intensità del suono. Questo sistema permette di suonare senza alcun contatto fisico, dando l’impressione di modellare il suono nell’aria.
Il suono del theremin: magia e inquietudine
Il theremin produce un suono unico: freddo, etereo, simile a un violino ma con un timbro capace di evocare atmosfere misteriose e inquietanti. Non avendo tasti o riferimenti visivi, il musicista deve controllare il suono con precisione assoluta, generando non solo note musicali ma anche micro-variazioni come semitoni, quarti di tono e commi: è proprio questa caratteristica che lo rende uno strumento tanto affascinante quanto difficile da dominare. Non a caso, è diventato famoso per le sue sonorità spettrali, perfette per colonne sonore di film di fantascienza e horror. Tuttavia, è anche uno strumento poetico e delicato, capace di esprimere emozioni profonde: la sua più celebre interprete, Clara Rockmore, ne ha dimostrato l’eccezionale potenziale artistico, elevandolo a strumento da concerto.
Il fascino immortale del theremin
A distanza di un secolo, il theremin rimane una meraviglia della scienza e dell’arte: è stato il primo strumento musicale che ha saputo tradurre il movimento umano in suono senza bisogno di contatto fisico. Oggi, continua a ispirare musicisti, ingegneri e appassionati di elettronica, rappresentando un ponte tra arte e scienza.

Chi ascolta un theremin suonato bene non può che rimanere affascinato; chi lo prova, capisce subito quanto sia difficile da dominare, ma anche incredibilmente gratificante. Forse è proprio questa combinazione di mistero, scienza e arte a renderlo un simbolo intramontabile del potere umano di trasformare l’aria e il suono in emozione.