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28 Dicembre 2023
12:18

Che fine fanno le zanzare e gli altri insetti nei mesi invernali?

Le zanzare e gli altri insetti hanno sviluppato adattamenti sorprendenti per superare i rigori invernali. Alcuni vanno in diapausa, altri si riscaldano restando vicini, altri ancora svernano in paesi caldi.

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Che fine fanno le zanzare e gli altri insetti nei mesi invernali?
zanzare inverno 3

Alle nostre latitudini la maggior parte degli insetti sembra sparire in inverno, soprattutto le fastidiose zanzare; ma dove trascorrono i periodi più freddi gli insetti ? La risposta non è univoca e dipende dagli adattamenti e dal ciclo vitale di ciascuna specie. Ricordiamo prima di tutto che gli insetti, a differenza di altri organismi viventi, non sono in grado di mantenere la loro temperatura corporea costante indipendentemente dalla temperatura ambiente – cioè sono eterotermi. Pertanto, hanno sviluppato diversi meccanismi adattativi per superare il periodo invernale più freddo e le condizioni avverse per poi riprendere le attività con il ritorno della stagione primaverile. Vediamo alcuni esempi molto curiosi riguardanti gli insetti più comuni, come zanzare, api, farfalle e formiche.

Il concetto di diapausa

Prima di comprendere che fine fanno gli insetti durante l'inverno è necessario introdurre il concetto di diapausa. Si tratta di un periodo di quiescenza durante il quale l’organismo non si nutre, non si muove, arresta il suo sviluppo e va in quella che potremmo definire una condizione di "stand -by". Ogni specie va in diapausa in un preciso stadio del suo sviluppo, c’è chi va nello stadio di uova, chi in quello di larva, chi da adulto. La diapausa è un meccanismo determinato geneticamente ed è attivata da meccanismi ormonali. Gli insetti che svernano allo stadio larvale perdono acqua e accumulano grassi e zuccheri di riserva e, in alcuni casi, per evitare il congelamento dell’emolinfa ( il sangue degli insetti), sia le larve in diapausa che  quelle che rimangono attive anche durante l’inverno, accumulano sostanze antigelo come il glicerolo che protegge  le membrane cellulari.

Le zanzare

La zanzara comune (Culex pipiens) va in diapausa da adulta e cerca riparo in fessure e anfratti riparati e più caldi. La zanzara tigre (Aëdes albopictus) invece lo fa allo stadio di uovo: la femmina, non resistendo alle temperature invernali, assicura la sopravvivenza della specie deponendo in autunno in luoghi riparati migliaia di uova che si schiuderanno con l’arrivo del caldo. L'inizio della diapausa è influenzato non solo dalle temperature fredde, ma  anche dal fotoperiodo, cioè dalla durata del giorno rispetto alla notte. Infatti, una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Insects ha dimostrato che l'inquinamento luminoso interferisce con l'inizio della diapausa nella zanzara  Culex pipiens. In sostanza, la luce artificiale notturna delle città può interrompere la diapausa delle zanzare, contribuendo a prolungare la sopravvivenza degli esemplari presenti in ambiente urbano rispetto ai ritmi naturali.

zanzara inverno 2

Le api

Le api domestiche (Apis mellifera) passano le giornate fredde all’interno del loro alveare. Quando la temperatura scende al di sotto dei 10°C , l' ape regina smette di produrre uova e da quel momento il  compito più importante delle api operaie è quello di proteggere la regina, cercando di mantenere la temperatura dell’alveare costante anche nel periodo più freddo. Le api circondano la regina formando una sorta di aggregato, detto glomere, una "palla" di individui tutti fra loro vicini, che contraggono ritmicamente il torace per produrre calore e  mantenere la temperatura dell’alveare intorno ai 23°C. Le singole api si alternano continuamente nell'occupare la parte più esterna e la parte più interna di questo sistema di riscaldamento e utilizzano le scorte di miele per mantenersi attive nella faticosa contrazione per produrre calore. I fuchi (individui di sesso maschile), inutili in questo periodo perché l'attività riproduttiva della regina è ferma, vengono allontanati dall'alveare e sono destinati a morire di freddo.

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Credit: Xob, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons

Le formiche

Parlare di formiche è un po' generico visto che ne esistono circa 15 .000 specie ed hanno modelli di organizzazione e adattamento diversi e davvero sorprendenti. Le formiche in inverno rallentano in modo marcato tutte le attività, con l’immobilizzazione di tutta la colonia che si ammassa nelle stanze più protette del nido, di solito attorno alla regina. Alcune specie scavano delle "camere di coltivazione" dove accumulano terriccio per far crescere funghi di cui si nutrono nel periodo invernale.

Le formiche rosse (Formica rufa), per resistere al freddo invernale costruiscono grandi tumuli epigei, cioè cumuli di terra sulla superficie del suolo, che proteggono le camere interne del formicaio dalle rigide condizioni invernali. I materiali utilizzati  per costruire tali strutture nel bosco sono molto variabili e includono particelle di terreno, piccoli ciottoli, granuli di resina, ramoscelli e foglie aghiformi delle conifere. La regina è protetta in una delle camere più interne, nel sottosuolo dove la temperatura resta costante.

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Credit: Pierangelo66, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons

Le farfalle

Diverse specie di farfalle manifestano un comportamento migratorio per superare l'inverno. In Europa la Vanessa del cardo e la Vanessa atalanta compiono lunghe migrazioni stagionali. Di certo la migrazione più spettacolare è quella intrapresa dalla farfalla monarca (Danaus plexippus) che in autunno migra dalle zone settentrionali del Nord America verso la California per svernare in paesi caldi. È un fenomeno straordinario e molto studiato sia per numero di individui che si spostano contemporaneamente sia per le lunghe distanze che queste farfalle percorrono in volo, pari a circa 5.000 Km.

farfalle monarca inverno
Farfalla monarca

Se volete aiutare gli insetti impollinatori durante l'inverno potrete costruite un Bugs Hotel, un rifugio artificiale per insetti da installare in parchi e giardini . Queste casette-rifugio si possono realizzare in modo semplice con materiali naturali come canne di bambù, pezzi di legno forato, paglia, in modo da creare stretti anfratti e fori dove possono rifugiarsi ,ad esempio, api solitarie, coccinelle, crisope, farfalle . Il Bugs hotel va posto in un punto riparato dai venti ed esposto a sud, possibilmente protetto da eccessi di umidità. Nel Nord Europa è una tecnica molto diffusa e addirittura in alcuni parchi pubblici Londinesi vengono realizzati  Bug Hotel da architetti nell’ambito di una competizione artistica annuale.

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Per approfondire, ecco un video ad hoc sul perché le zanzare ci pungono:

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