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19 Novembre 2024
12:32

Perché ci sono sempre più zanzare in autunno e inverno? Colpa delle temperature e dell’inquinamento luminoso

Alle nostre latitudini le zanzare stanno modificando il loro ciclo vitale adattandosi a inverni miti, temperature più alte degli ambienti urbani e inquinamento luminoso: per questo vanno in quiescenza invernale più tardi e sono attive anche in questo periodo. Ciò può però avere ripercussioni negative sulla circolazione di virus veicolati dalle zanzare.

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Perché ci sono sempre più zanzare in autunno e inverno? Colpa delle temperature e dell’inquinamento luminoso
zanzare autunno inverno

Sempre più spesso troviamo zanzare nelle nostre case anche in pieno autunno o in inverno: questo è dovuto all'aumento delle temperature medie per via del riscaldamento globale, soprattutto nelle “isole di calore” delle città, e all'illuminazione notturna. Le temperature miti e l'abbondanza di ore di luce “ingannano” questi insetti spostando sempre più in avanti il momento in cui entrano nella loro fase di quiescienza invernale detto diapausa.

Il cambiamento dei cicli vitali delle zanzare ha potenziali ripercussioni anche sulla salute pubblica, perché permette una maggiore permanenza di zanzare infette, possibili vettori di malattie virali come la Febbre Dengue, l'infezione da virus Zika o la Febbre del Nilo Occidentale,

Il ciclo vitale delle zanzare e in che periodo sono attive

Le zanzare sono attive con le alte temperature, quindi principalmente in estate, per attraversare poi un periodo di quiescenza invernale (diapausa) influenzata sia dall’abbassamento delle temperature sia dalla durata delle ore di luce nell'arco di un giorno (fotoperiodo). Quando in autunno le temperature si abbassano e le giornate “si accorciano”, la zanzara comune (Culex pipiens) va in diapausa in fase adulta, cercando riparo in fessure e anfratti. La zanzara tigre (Aedes albopictus) invece supera il periodo freddo allo stadio di uovo: la femmina, non resistendo alle temperature invernali, assicura la sopravvivenza della specie deponendo in luoghi riparati migliaia di uova che si schiuderanno con l’arrivo del caldo.

Perché le zanzare sono attive anche in inverno e nei mesi freddi: i fattori che modificano il loro ciclo vitale

Alle nostre latitudini, la diapausa nella zanzara comune è stimolata da una durata del giorno inferiore alle 12 ore e da una temperatura media inferiore a 18 °C. Attualmente, però, questi insetti stanno modificando il loro ciclo vitale accorciando la diapausa in risposta a tre fattori: il clima autunnale mite e prolungato, le isole di calore” delle città e l'inquinamento luminoso. Infatti, la luce artificiale notturna può interrompere la diapausa delle zanzare, contribuendo a prolungare la sopravvivenza degli esemplari negli ambienti urbani, rispetto ai ritmi naturali.

Inquinamento luminoso e zanzare
L’inquinamento luminoso è uno dei fattori che influisce sul ciclo vitale delle zanzare.

Inoltre, simulazioni in laboratorio hanno dimostrato che l'esposizione di esemplati di Culex a temperature elevate che imitano l'effetto “isola di calore” ha indotto lo sviluppo ovarico e l'alimentazione ematica delle femmine anche in inverno. Altri studi condotti negli USA hanno rilevato che brevi periodi di aumento della temperatura autunnale alle nostre latitudini mantengono le femmine di Culex fertili e le inducono a compiere ancora un pasto di sangue a fine autunno.

È inoltre evidente che anche le popolazioni di zanzara tigre si stanno evolvendo e adattando a nuovi ambienti: le femmine adulte si stanno acclimatando al freddo e le uova in diapausa resistono a temperature invernali piuttosto rigide consentendo l’espansione geografica di questi insetti più a nord. Lo conferma uno studio pubblicato nel 2024 da un gruppo di ricercatori dell’Università della Tessaglia e dell’Università dell’Attica in Grecia ha dimostrato che gli inverni caldi prolungano la fase attiva di molte specie di zanzare, in particolare Culex pipiens (la zanzara comune) e Aedes albopictus (la zanzara tigre).

La sopravvivenza delle zanzare in inverno è anche un problema di salute pubblica

L’alterazione delle temperature stagionali favorisce non solo la sopravvivenza di specie esotiche arrivate accidentalmente in Europa, ma anche la diffusione di malattie virali che in passato erano presenti solo in paesi tropicali e subtropicali. Le zanzare del genere Culex sono ifatti vettori del virus della Febbre del Nilo Occidentale e la zanzara tigre (Aedes albopictus), attualmente diffusa in gran parte d’Italia, in zone della Francia e della Spagna e in altre località del Mediterraneo, è vettore del virus Dengue, Chikungunya, Zika e di quello della Febbre gialla.

Zanzara tigre inverno
Credit: James Gathany, Public domain, via Wikimedia Commons

Negli ambienti tropicali le popolazioni di zanzara tigre sono attive tutto l’anno senza andare in diapausa, ma attualmente anche alle nostre latitudini la persistenza dell’attività per tutto dicembre e il ritardo della diapausa fa sì che zanzare infette veicolino i virus anche in autunno e ne favoriscano la sopravvivenza invernale.

Comprendere i meccanismi di adattamento delle zanzare è fondamentale per sviluppare efficaci strategie di prevenzione delle malattie che possono veicolare. Per questo dal 2014 è attivo in molti Paesi europei “Mosquito Alert”, un progetto di citizen science coordinato da diversi centri di ricerca con l’obiettivo di monitorare la diffusione delle zanzare invasive, possibili vettori di Zika, Dengue e Febbre del Nilo Occidentale.

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