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2 Giugno 2025
8:00

Chi era il Milite Ignoto e cosa rappresenta la sua tomba all’Altare della Patria?

In occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno, le più alte cariche dello Stato si recano all'Altare della Patria dove è sepolto il Milite Ignoto, un soldato non identificato morto nella Prima guerra mondiale. La sua tomba è stata creata nel 1921 con l'obiettivo di rappresentare simbolicamente tutti i soldati italiani caduti conflitto e mai identificati.

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Chi era il Milite Ignoto e cosa rappresenta la sua tomba all’Altare della Patria?
Mattarella davanti alla tomba del milite ignoto
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mentre rende omaggio alla tomba del Milite Ignoto. Credits: Paolo Giandotti

Ogni anno, il 2 giugno, il Presidente della Repubblica visita l'Altare della Patria di Roma per rendere omaggio alla figura del Milite Ignoto, un soldato non identificato caduto nella Prima guerra mondiale: anche quest'anno, in occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Sergio Mattarella (che è anche Capo delle Forze Armate) si recherà all'Altare della Patria alle 09:15 per deporre una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto, accompagnato da alcune delle cariche più importanti dello Stato, tra cui il Ministro della Difesa Guido Crosetto.

Chi era il Milite Ignoto?

Ma chi è questo Milite Ignoto e, soprattutto, perché la sua tomba è così importante? La sua figura è, chiaramente, di tipo simbolico: si tratta del corpo di un militare, la cui identità è tuttora sconosciuta, scelto nel 1921 per rappresentare tutti i soldati italiani caduti durante la Prima Guerra Mondiale e mai identificati. Essendo rimasti anonimi, infatti, questi militari non hanno mai ricevuto una sepoltura degna: da qui l'idea di creare un monumento che garantisse una sepoltura, seppur simbolica, al sacrificio collettivo. L'identità del Milite Ignoto, quindi, nasce per restare volontariamente sconosciuta: ecco perché, a distanza di oltre 100 anni dalla costruzione della tomba del Milite Ignoto, non sono mai stati effettuati rilievi o analisi sulla salma, nonostante i nuovi strumenti tecnologici potrebbero di fatto aiutare nell'identificazione del corpo.

La storia del Milite Ignoto: l'idea del colonnello Douhet 

Ad avanzare per primo l'idea di una tomba dedicata a un soldato non identificato caduto nella Prima guerra mondiale fu, nello specifico, il colonnello Giulio Douhet, che nell'agosto del 1920 propose di onorare la salma di un soldato che rappresentasse «il figlio e il fratello di tutti coloro che morirono per difendere la Patria». Del resto, la Prima Guerra Mondiale si era conclusa da meno di due anni: tra la popolazione era ancora nitido il ricordo della Battaglia del Piave del giugno 1918, (poi rinominata «Battaglia del solstizio» da Gabriele D'Annunzio), durante la quale l'esercito italiano riuscì a fermare l'avanzata austroungarica, impedendo ai nemici di oltrepassare il confine naturale creato dal fiume e vendicando la sconfitta di Caporetto del 1917. Lo scontro, tuttavia, fu parecchio violento, con circa 90 000 soldati italiani caduti.

scritta battaglia Piave
Una scritta patriottica realizzata dai soldati italiani prima di respingere l’offensiva austroungarica. Credits: Raccolta della Sezione Fotocinematografica del Comando Supremo del Regio Esercito Italiano.

La proposta finì per aprire un ampio dibattito, che si concluse con la prima proposta di legge presentata al Parlamento il 28 luglio del 1921 dal deputato Cesare Maria De Vecchi, ex combattente. In meno di un mese la legge fu approvata da Camera e Senato, per poi essere promulgata l'11 agosto 1921. La legge stabiliva che il 4 novembre, anniversario della vittoria dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, la salma di un soldato sconosciuto avrebbe dovuto essere seppellita all'Altare della Patria, con una tomba inserita all'interno del complesso del Vittoriano, uno dei monumenti più imponenti di Roma, costruito nel 1878 in memoria del Re Vittorio Emanuele II, primo Re d'Italia.

Come è stato scelto il Milite Ignoto e il ruolo di Maria Bergamas sulla scelta della salma

Ma come scegliere la salma del Milite Ignoto? L'allora Ministro della Guerra, Luigi Gasparotto, ordinò la creazione di una commissione militare speciale incaricata di ricercare e riesumare 11 salme di soldati italiani ignoti, una per ogni campo di battaglia esistente lungo i 700 chilometri dell’ex fronte italiano. La procedura avrebbe dovuto svolgersi in una maniera specifica: i corpi avrebbero dovuto essere riesumati da tombe isolate o, se non possibile, da cimiteri di guerra; le salme selezionate non avrebbero dovuto possedere nessun elemento distintivo in grado di ricollegare il soldato alla sua identità o al reparto di appartenenza e, soprattutto, nessuno avrebbe dovuto conoscere il luogo di esumazione, per evitare che la provenienza del corpo potesse ricondurre al luogo della battaglia che era costata la vita al soldato.

Una volta selezionati gli 11 corpi, la commissione decise di affidare la scelta della salma del Milite Ignoto a una delle madri che avevano perso un figlio durante la Prima Guerra Mondiale, in rappresentanza di tutte coloro che avevano visto partire i propri figli per il fronte senza questi facessero ritorno. L'incarico fu affidato a Maria Bergamas, madre del soldato Antonio Bergamas, che nel 1915 aveva disertato l’esercito austriaco per arruolarsi volontariamente in quello italiano col nome fittizio di Antonio Bontempelli. Morto nel 1916, il militare fu dichiarato disperso a seguito di un bomba che distrusse il cimitero dove era stato sepolto. Il 28 ottobre 1921 Maria Bergamas scelse la penultima bara tra le 11 selezionate e posizionate in fila davanti alla Basilica di Aquileia (UD), gridando prima il nome del figlio per poi inginocchiarsi per abbracciare il feretro.

Maria Bergamas
Maria Bergamas, la madre incaricata di selezionare la salma del Milite Ignoto. Credits: «Illustrazione Italiana», 1921

L'identità del Milite Ignoto, quindi, nasce con l'obiettivo di restare volontariamente anonima, come lascia ben intendere il termine stesso: ecco perché, a distanza di oltre 100 anni dalla sepoltura, non sono mai stati effettuati rilievi o analisi sulla salma, nonostante i nuovi strumenti tecnologici che avrebbero potuto aiutare nell'identificazione del corpo.

Il viaggio verso Roma e la sepoltura all'Altare della Patria

Dopo essere stata scelta, la bara del Milite Ignoto fu posizionata su un carro appositamente progettato e caricato a bordo di un convoglio speciale diretto a Roma.

treno salma milite ignoto
Il treno sul quale fu caricata la bara del Milite Ignoto in viaggio verso Roma. Credits: «Illustrazione Italiana», 1921

Ci vollero 4 giorni e circa 120 soste per poter raggiungere la Capitale da Aquileia (UD), dove si era svolta la cerimonia di selezione della salma. Giunta a Roma il 2 novembre, la salma del Milite Ignoto fu accolta dal Re Vittorio Emanuele III, insieme ad alcune autorità civili e militari. Il 4 novembre 1921, terzo anniversario della vittoria della Grande Guerra, la tomba fu avvolta nel tricolore e caricata, insieme a un elmetto da fanteria e a un fucile, su un carretto trainato da cavalli in direzione di Piazza Venezia, dove sorge il monumento del Vittoriano. Da allora una guardia d’onore, fornita dal Ministero della Difesa, sorveglia giorno e notte la tomba del Milite Ignoto.

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