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22 Novembre 2024
16:30

Dove è sepolto Alessandro Magno? L’enigma archeologico della tomba del sovrano macedone

La tomba di Alessandro Magno è un enigma archeologico: si sa che morì a Babilonia nel 333 a.C. e fu sepolto ad Alessandria d’Egitto, ma il sito esatto resta ignoto. Alcuni storici suggeriscono l’oasi di Siwa, mentre una teoria recente ma senza fondamento ipotizza Venezia come luogo di sepoltura.

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Dove è sepolto Alessandro Magno? L’enigma archeologico della tomba del sovrano macedone
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Il luogo della tomba di Alessandro Magno (anche conosciuta con il nome greco Soma, “corpo”), condottiero e conquistatore macedone (Pella, 356 a.C. – Babilonia 333 a.C.) è ancora oggi sconosciuto ed è uno degli enigmi più affascinanti dell'archeologia. Alessandro morì all'età di 33 anni, a Babilonia, in circostanze non ancora chiarite dopo le campagne militari in Battriana, ma a oggi la collocazione esatta della sua tomba rimane ignota. L'unica certezza è l'ubicazione generica del sepolcro che dovrebbe essere Alessandria d'Egitto, cioè una delle città più importanti da lui fondate.

Dove è stato sepolto Alessandro Magno

Secondo lo storico latino del I sec. d.C. Curzio Rufo, che però scrisse molti secoli più tardi della morte del conquistatore macedone, l'ultimo desiderio di Alessandro fu di essere sepolto nell'oasi di Siwa, in Egitto, dove c'era l'importante santuario del dio egizio Amon, con cui si identificava. I suoi generali, che a seguito della morte del sovrano si divisero il suo impero, cominciarono a litigare per il possesso della salma mummificata, che poteva garantire un enorme prestigio politico proprio per via del simbolo che Alessandro era divenuto in vita.

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Tolomeo I raffigurato come faraone. Credit: Stella

Fra i successori di Alessandro a prevalere fu il generale Tolomeo (367-282 a.C.), che nel frattempo era divenuto sovrano d'Egitto. In Siria, Tolomeo si impadronì con la forza della salma mentre stava tornando verso il sepolcro di famiglia in Macedonia, e la fece seppellire a Menfi, capitale storica dei faraoni, come per rafforzare l'associazione fra Alessandro e gli antichi sovrani d'Egitto (e così legittimare anche il proprio potere sulla terra del Nilo). Dopo alcuni anni, i successori di Tolomeo fecero trasferire il corpo da Menfi ad Alessandria, la loro capitale. Qui i resti di Alessandro vennero tumulati all'interno di un grande mausoleo, chiamato in greco Soma, "il Corpo", divenendo il fulcro del culto del conquistatore, che venne divinizzato dalla dinastia tolemaica.

Le ipotesi sul luogo della tomba

La collocazione esatta del mausoleo del sovrano ad Alessandria, di cui non abbiamo chiaro l'aspetto, è stata nota per gran parte dell'antichità. Gli storici antichi ci riportano infatti come Cesare (100-44 a.C.) e successivamente Augusto (63 a.C. – 14 d.C.) avessero visitato la tomba. Altre fonti segnalano come questa fosse stata parzialmente profanata da Cleopatra (69-31 a. C.), Caligola (12-41 d. C.) e Caracalla (188-217 d. C.), indicandoci indirettamente che la collocazione del sepolcro fosse nota ancora all'inizio del III sec. d.C.

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L’oracolo di Amon a Siwa. Credit: Roland Unger

Da questo momento in poi, il ricordo del luogo esatto del mausoleo di Alessandro inizia a disperdersi fra le nebbie del tempo. Ciò non ci deve sorprendere: nel tardo impero molte città romane cominciarono a cambiare fisionomia e a subire radicali processi di rinnovamento urbano, che a volte causarono il reimpiego o la distruzione dei monumenti più antichi. Tra il IV e il V secolo d C. gli storici ci forniscono informazioni contraddittorie. Cirillo di Alessandria (376-444 d.C.) ci segnala come la tomba fosse stata nuovamente profanata dall'imperatore cristiano Teodosio (347-395 d.C.), mentre al contrario il contemporaneo Giovanni Crisostomo (344/354-407 d.C.) dichiara che il ricordo della collocazione del mausoleo era svanito perfino fra la popolazione di Alessandria.

Dopo la conquista araba dell'Egitto nel VII secolo, alcuni storici riportano che ad Alessandria il luogo della tomba fosse noto nel corso del Medioevo, e che questa fosse ancora venerata dalla popolazione locale. In questo senso, abbiamo testimonianze ancora fino all'inizio del XVII secolo. In realtà è probabile che i luoghi descritti dagli storici arabi fossero altri monumenti dell'antica Alessandria, interpretati come il sepolcro del re di Macedonia dalla tradizione popolare.

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Mappa dell’antica Alessandria d’Egitto con i principali monumenti. La tomba di Alessandro si sarebbe trovata nella posizione indicata dal numero 7. Credit: Kaidor

Alessandro si trova a Venezia? No, è una bufala

Nel corso dei secoli in molti si sono fregiati del successo di aver scoperto la tomba di Alessandro Magno, senza però averne prove certe. Archeologi e storici, a partire dall'inizio del XIX secolo (in concomitanza col grande interesse per la storia e la cultura egiziana suscitato dalla campagna d'Egitto di Napoleone alcuni anni prima) hanno collocato il sepolcro nel centro dell'antica Alessandria. Nel 1850 una mummia ritrovata nella cripta di una moschea venne attribuita ad Alessandro Magno da Ambroise Schilizzi, ma non c'era nessuna prova che potesse essere lui. Nel corso degli anni in molti hanno sostenuto che anziché essere sepolto ad Alessandria, il corpo del sovrano sia stato tumulato nel sepolcro di famiglia in Macedonia, oppure nell'oasi di Siwa, come da disposizioni di Alessandro prima di morire.

Negli ultimi anni si è fatta strada un'ipotesi affascinante ma priva di un solido sostegno scientifico. L'inglese Andrew Chugg ha recentemente suggerito che il corpo di Alessandro Magno si possa trovare a Venezia, all'interno della basilica di San Marco. Secondo questa teoria, priva di ampio sostegno, i mercanti veneziani che nel IX secolo trafugarono da Alessandria il corpo di San Marco in realtà portarono con loro la salma di Alessandro. Ciò sarebbe sostenuto dal fatto che i mercanti interpretarono come luogo di riposo del santo un sepolcro particolarmente venerato dagli abitanti della città (forse proprio quello del sovrano di Macedonia), e anche perché all'interno della basilica veneziana è presente un frammento di un sarcofago (nota come lastra di Santa Apollonia) recante la stella di Macedonia, simbolo della casa reale alla quale apparteneva Alessandro.

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Lastra di Santa Apollonia con la stella di Macedonia. Credit: Maria Bergamo, Giacomo Calandra di Roccolino

Questo frammento in pietra, inizialmente datato all'epoca di Alessandro, il IV sec. a.C. e ritenuto di fattura ellenistica, è stato realizzato in realtà in pietra di Aurisina (una pietra piuttosto pregiata nei pressi di Trieste) e dovrebbe risalire all'epoca romana, sicuramente posteriore al II sec. a.C. L'uso della stella di Macedonia nell'apparato iconografico della lastra non denoterebbe quindi la sua appartenenza ad Alessandro, ma la traccia imperitura del suo mito nei posteri.

Fonti
La stella di Alessandro. La lastra di S. Apollonia a Venezia: materiali e letture
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