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Le carte da gioco sono state inventate in Cina verso la fine del primo millennio d.C. Dalla Cina giunsero in Medioriente intorno all’XI-XII secolo e, poco tempo più tardi, nell’Egitto dei Mamelucchi furono introdotti i quattro semi usati ancora oggi nelle carte italiane: denari, spade, coppe e bastoni. Le carte si affermarono anche in Europa, diffondendosi soprattutto dopo l’invenzione della stampa, che rese più agevole ed economica la produzione. Verso la fine del Quattrocento, in Francia, nacquero le carte che oggi chiamiamo da poker, cioè con i semi dei cuori, quadri, fiori e picche. Più recente è l’introduzione del jolly, inventato negli Stati Uniti nell’Ottocento e diffusosi nel secolo successivo.
La nascita delle carte da gioco in Cina
Le origini delle carte da gioco vanno ricercate nel Paese che ha inventato la carta come materiale: la Cina. Non esistono dati certi, ma è probabile che i primi esemplari di carte da gioco fossero stati prodotti intorno all’VIII secolo d.C. Una teoria, non dimostrata ma plausibile, vuole che le carte da gioco derivino dalle banconote, anch’esse inventate in Cina, che forse in origine erano usate non solo per pagare, ma anche per scommettere. Quel che è certo è che le antiche carte cinesi del tempo erano molto diverse da quelle in uso oggi, sia nel design, sia nella tecnica di produzione. Con il passare dei secoli, però, si diffusero in misura sempre maggiore, favorite dal fatto che in Cina già esistevano alcune tecniche di stampa, e alla fine del ‘200 si verificarono i primi casi di intervento delle autorità per punire il gioco d’azzardo.

Le carte in Medioriente
Le carte “viaggiarono” lungo la via della seta e dalla Cina raggiunsero il Medioriente. Intorno al XII secolo arrivarono in Egitto e al tempo della dinastia dei Mamelucchi (XIII-XVI secolo) si affermò il modello a quattro semi ancora esistente in Italia e in Spagna: denari, spade, bastoni e coppe. Forse i semi derivano da disegni presenti sulle monete romane, dalle quali trae origine anche la parola asso per indicare la carta con valore di uno (as, o asse, era il nome di una moneta). Già nell’Egitto dei Mamelucchi, inoltre, si diffusero i mazzi di 52 carte, 13 per ogni seme. Il primo esemplare conosciuto risale al XV secolo ed è oggi conservato al palazzo al Topkapi di Istanbul.
Il design delle carte egiziane era diverso da quello attuale e, sebbene si fosse affermata già l’usanza di sostituire le carte del valore di 11, 12 e 13 con le “figure” (come è oggi nelle carte francesi), in genere non si usavano immagini, ma scritte, perché l’Islam vieta di rappresentare la figura umana.

L’arrivo delle carte da gioco in Europa
Dall’Egitto le carte giunsero in Europa. Verso la fine del XIV secolo arrivarono in Italia e in Spagna (i due Paesi dove sono ancora in uso i quattro semi “tradizionali) e in seguito si diffusero gradualmente nel resto del continente. In origine, non esistendo ancora la stampa, le carte erano un oggetto molto costoso, accessibile solo ai ricchi e agli aristocratici. Alcuni mazzi, realizzati a mano, erano vere e proprie opere d’arte.
Il design “originario” giunto dall’Egitto fu progressivamente modificato e adattato alle usanze europee. Per esempi, sin dal Quattrocento furono introdotte le figure del re, della regina e dei fante. I disegni e le forme, però, erano diversi in ogni singolo territorio. In Germania, per esempio, si affermarono i semi dei cuori, campanelli, ghiande e foglie.
Nell’Italia settentrionale, verso la metà del XV secolo furono introdotti anche i tarocchi (originariamente chiamati trionfi): 78 carte usate per giocare e diventate presto uno strumento per prevedere il futuro.
Nel nostro Paese, inoltre, nei secoli XVI-XVII si affermò il mazzo di 40 carte, che non contiene gli 8, i 9 e i 10 e dopo il 7 ha direttamente le figure: fante (o donna), cavallo e re.

L’invenzione della stampa e le carte francesi
Nella seconda metà del XV secolo si verificarono due eventi destinati ad avere grande impatto sulla storia delle carte da gioco. Anzitutto, l’invenzione della stampa, avvenuta in Europa intorno al 1450, rese più facile ed economica la produzione e, a medio termine, favorì la diffusione delle carte su larga scala. Inoltre, in Francia intorno al 1480 fu introdotto il modello di carte con i quattro semi più diffusi al mondo: cuori, quadri, fiori e picche, probabilmente “inventato” perché più facile ed economico da realizzare rispetto agli altri modelli.
L’evoluzione delle carte negli ultimi secoli
Il design delle carte francesi è cambiato molte volte nel corso dei secoli. Nell’Ottocento si sono affermate le carte che si possono “leggere” in entrambi i versi (perciò le figure sono “tagliate a metà”). Negli Stati Uniti, nell’Ottocento fu introdotto il jolly, cioè una carta speciale alla quale il giocatore può attribuire qualsiasi valore voglia, che si è affermata soprattutto nel Novecento. In genere sono presenti due jolly in ogni mazzo, che perciò è composto da 54 carte. Le carte francesi sono oggi le più diffuse al mondo e sono “protagoniste” del poker e di molti altri giochi.

In Italia, insieme alle carte francesi sono molto popolari le carte italiane, con i quattro semi tradizionali denari, bastoni, coppe e spade, usate per giochi come la briscola, la scopa, il tressette e molti altri. Il design delle carte cambia a seconda delle regioni: nel Mezzogiorno prevalgono le carte napoletane, nel Centro-Nord sono diffuse le carte piacentine e altri modelli.