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3 Agosto 2024
13:00

I cieli migliori d’Italia per osservare le stelle: ecco dove si trovano

I cieli con minore inquinamento luminoso in Italia si trovano lungo la fascia appenninica, in Alto Adige e nelle zone montuose centrali della Sardegna.

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I cieli migliori d’Italia per osservare le stelle: ecco dove si trovano
Astronomia dove osservare il cielo in Italia

Con l'approcciarsi del clou delle vacanze estive, quale momento migliore, se non questo, per scoprire insieme quali sono i luoghi in Italia che hanno il cielo col più basso inquinamento luminoso. Che vogliate osservare a occhio nudo o con un telescopio, i luoghi migliori della nostra penisola dove organizzare delle sessioni osservative per osservare lo spettacolo del cielo notturno sono lungo la zona appenninica, in Alto Adige e nelle zone centrali della Sardegna. Per avere informazioni dettagliate sulla luminosità del cielo notturno nella vostra zona, vi invitiamo a consultare l'Atlante dell'Inquinamento luminoso.

Come si misura la qualità del cielo

Per poter misurare la qualità del cielo di un sito osservativo, gli astronomi utilizzano la brillanza superficiale, una grandezza usata per esprimere quanto è luminoso un corpo celeste esteso per unità di area angolare che occupa nel cielo. La sua unità di misura è magnitudini su arcosecondo quadrato, che dà una misura di quanta luce proviene da una zona del cielo quadrata di lato pari ad 1 arcosecondo (1/3600 di grado). Maggiore è questo valore, minore è la quantità di luce proveniente da un oggetto avente area pari a 1 arcosecondo quadrato. Di solito questo valore è misurato allo zenith, cioè a perpendicolo sull'osservatore.

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Rappresentazione schematica della scala di Bortle. Credits: ESO/P. Horálek, M. Wallner.

Utilizzando i valori per diversi punti della Terra, gli astronomi sono stati in grado di creare una scala, nota come scala di Bortle, che assegna un valore da 1 a 7 ad un sito osservativo, sulla base di quanto forte è l'inquinamento luminoso in quel luogo. I cieli migliori del mondo, come quelli di Cerro Paranal in Cile, hanno un valore pari ad 1 nella scala di Bortle: la luminosità del cielo notturno è intorno alle 22 magnitudini su arcosecondo quadrato. Sotto questi cieli, la Via Lattea appare visibile ad occhio nudo in tutta la sua gloria e, se ci si trova nell'emisfero australe, le grandi e piccole Nubi di Magellano, galassie satelliti della Via Lattea, sono visibili a occhio nudo.

I cieli peggiori, quelli cittadini, hanno un valore della scala di Bortle che varia dal 6 al 9, in dipendenza del fatto che ci si trova in una zona suburbana o in un centro cittadino: la luminosità del cielo notturno varia dalle 19 alle 17-18 magnitudini su arcosecondo quadrato (ricordiamo che la scala delle magnitudini è discendente: più un oggetto è luminoso, più la sua magnitudine è bassa). Sotto questi cieli si va dal riconoscere alcune costellazioni (cielo suburbano) al vedere pochissime stelle, o nel caso peggiore, addirittura solo la Luna.

I luoghi migliori nel nord Italia

L'alta densità abitativa della Pianura Padana la rende una dei luoghi con il più alto inquinamento luminoso d'Italia. In generale, ogni agglomerato urbano è nemico delle osservazioni del cielo notturno, con luci al led o lampade al sodio che talvolta sono direttamente puntate verso l'alto.

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Estratto dell’Atlante dell’inquinamento luminoso che mostra le magnitudini su arcosecondo quadrato dei vari punti nel nord Italia. Maggiore è il valore, migliore sarà la qualità del cielo notturno. Credit: lightpollutionmap.info

Tuttavia nel nord Italia è comunque possibile trovare dei luoghi in cui l'inquinamento luminoso è fortemente ridotto. Per esempio, tutta la zona dell'Alto Adige lungo le Alpi che va dal Parco Nazionale dello Stelvio alle Cime di Lavaredo presenta una luminosità del cielo notturno che è quasi di un fattore 6 inferiore a quella degli agglomerati montani vicini come Brunico o Vipiteno. Addirittura la luminosità del cielo notturno è 100 volte inferiore a quella delle grandi città vicine come Bolzano.

Queste zone hanno un valore pari a 2-3 nella scala di Bortle. È possibile quindi osservare la Via Lattea ad occhio nudo, e il numero di stelle visibili rende difficile ad un occhio inesperto distinguere le diverse costellazioni in cielo. In alcuni casi è anche possibile scorgere la debole chiazza biancastra della galassia di Andromeda.

I luoghi migliore nel centro Italia

Anche il centro Italia non è immune dall'inquinamento luminoso, particolarmente nelle grandi città come Roma e lungo la costa Tirrenica ed Adriatica. Tuttavia, è possibile trovare cieli con una qualità molto buona spostandosi verso gli Appennini, dove la scala di Bortle indica un valore che va da 4 a 5 (21,5-20,6 magnitudini su arcosecondo quadrato).

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Estratto dell’Atlante dell’inquinamento luminoso che mostra le magnitudini su arcosecondo quadrato dei vari punti nel centro Italia. Maggiore è il valore, migliore sarà la qualità del cielo notturno. Credit: lightpollutionmap.info

Esiste però un preciso punto in cui la luminosità del cielo notturno è decisamente migliore e comparabile, se non migliore, rispetto alla zona alpina dell'Alto Adige. Si tratta della zona di Manciano, in provincia di Grosseto, dove non a caso si trova uno dei telescopi del progetto Virtual Telescope. Qui la luminosità del cielo notturno è di più di un fattore 100 inferiore rispetto agli agglomerati urbani vicini (scala di Bortle 3-4), permettendo delle ottime osservazioni astronomiche, anche professionali.

I luoghi migliori nel sud e nelle isole

Nel meridione, Puglia e Campania, particolarmente nella zona costiera, sono fortemente affette dall'inquinamento luminoso. È necessario, per gli abitanti di queste zone, spostarsi o verso il Molise nella zona tra Castel di Sangro e Agnone, oppure lungo la punta sud appenninica che tocca le province di Avellino e della Basilicata. In queste zone, la scala di Bortle ha valori intorno ai 4-5. In Calabria invece si può scendere verso valori della scala di Bortle pari a 3 nella zona dei parchi nazionali della Sila e del Pollino.

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Estratto dell’Atlante dell’inquinamento luminoso che mostra le magnitudini su arcosecondo quadrato dei vari punti nel sud Italia. Maggiore è il valore, migliore sarà la qualità del cielo notturno. Credit: lightpollutionmap.info

Le due isole maggiori del nostro paese presentano due scenari molto diversi in termini di inquinamento luminoso. In Sardegna troviamo invece nuovamente alcuni tra i cieli migliori d'Italia. Si tratta della zona del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu che presentano valori della scala di Bortle che possono scendere anche intorno al 2-3. La Sicilia invece presenta un forte inquinamento in quasi ogni zona della regione, con l'eccezione del Parco Regionale del Nebrodi (scala di Bortle pari a 4-5).

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