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L'espressione "cincìn" che usiamo in Italia per brindare deriva dal cinese, in particolare dalla costa di Canton, ex porto mercantile britannico, dove era comune offrire tè agli ospiti pronunciando "qǐng qǐng" (请请) o, secondo altre interpretazioni più diffuse, "qǐng jǐn" (请尽), che si può tradurre come "prego, bevi tutto" o semplicemente come un invito gentile a bere. L'onomatopea del suono del bicchiere che si tocca ha favorito il suo utilizzo per brindare, diffondendosi poi in Europa grazie ai marinai inglesi e ai contatti tra l'Occidente e la Cina durante il regno della dinastia Qing (1644–1912).
Inoltre, l'uso dell'espressione si diffuse ulteriormente grazie alla popolarità dell'operetta "La Geisha" di Sidney Jones del 1896, che includeva la canzone "Chin Chin Chinaman". In Italia l’espressione è stata subito accolta favorevolmente proprio in virtù del suono che ricorda il tintinnio di due bicchieri e può equivalere a "salute". Per lo stesso scopo in Inghilterra si usa “Cheers”, in Albania “Gezuar”, in Francia “Santè!”; in Moldavia si brinda decine di volte per ogni pasto ripentendo “Hai devai” che si traduce con “andiamo”. Ricordiamo in questo contesto due cose: è obbligatorio guardare negli occhi la persona con cui si brinda, e il galateo vuole che i bicchieri non si tocchino mai, ma si avvicinino solo gli uni agli altri.
È interessante notare che, sebbene "cincìn" sia diventato un'espressione gioiosa in molte culture occidentali, in Giappone la parola "chinchin" (ちんちん) è un termine colloquiale per l'organo genitale maschile, rendendo l'uso dell'espressione potenzialmente imbarazzante in quel contesto. In Giappone, per brindare si utilizza l'espressione "Kanpai", che significa "vuota il bicchiere", derivata dal cinese "gānbēi" (干杯) .
Le origini del brindisi risalgono all’antica Roma, quando gli avvelenamenti erano cosa comune e i romani facevano toccare i calici durante i banchetti per far passare qualche goccia di vino tra i bicchieri dei commensali, per testare che il vino non fosse avvelenato. Fino a quasi il 1700 il termine utilizzato per brindare era “Prosit”, che letteralmente voleva significare “ti sia di giovamento”, derivando dal verbo “prodesse”, giovare.