
In una zona rurale dell’Oregon, negli Stati Uniti, il personale sanitario locale ha confermato un caso di peste bubbonica. La malattia, causata dal batterio Yersinia pestis, è presente oggi soprattutto in Asia, Africa e Sudamerica.
La persona, dall’identità sconosciuta, sarebbe stata contagiata dal proprio gatto domestico, a sua volta morso da pulci infette.
La notizia ha subito destato preoccupazioni, perché era ormai dal 2015 che non venivano segnalati casi di peste bubbonica in Oregon. Tuttavia, le autorità hanno dichiarato che il paziente sta rispondendo bene alla terapia antibiotica e che tutti i contatti diretti sono stati informati e tenuti sotto controllo. La diffusione del contagio, dunque, si ritiene arginata.
Cos’è la peste bubbonica
La peste bubbonica è una malattia infettiva causata dal batterio Yersinia pestis. Si tratta di una zoonosi, cioè di un’infezione trasmessa all’uomo dagli animali (solitamente a partire dalle pulci che infestano varie specie di piccoli mammiferi). Una volta avvenuto il contagio, Yersinia pestis entra nel sistema linfatico fino a interessare i linfonodi corrispondenti, che quindi tendono a infiammarsi e gonfiarsi e che prendono, appunto, il nome di “bubboni”, termine da cui questa malattia prende il nome.

Solitamente, le persone contagiate cominciano a manifestare i sintomi nell’arco di una settimana. Tra questi ci sono febbre, dolori muscolari, mal di testa, nausea. Una volta accertato si tratti di peste bubbonica si procede col trattamento antibiotico relativo, grazie al quale questa malattia non incute più lo stesso timore del passato. Nel corso della storia umana, infatti, le epidemie di peste bubbonica sono state responsabili di periodi difficilissimi per le popolazioni colpite, talvolta causando milioni di morti e carestie. Oggi, tuttavia, la prevenzione e un rapido ricorso alla cura antibiotica hanno largamente aumentato le probabilità di sopravvivenza alla malattia.
Come avviene la trasmissione
Solitamente, il batterio della peste bubbonica si trasmette alla nostra specie, Homo sapiens, attraverso il morso di pulci infette. In altri casi, invece, può succedere che la zoonosi arrivi all’uomo per via del contatto diretto con materiale organico contaminato, proveniente da animali malati. Il contagio avviene anche per via respiratoria, in seguito all’inalazione di piccole particelle o goccioline infette.
Le specie animali più comunemente conosciute come veicolo di peste bubbonica appartengono all’ordine dei roditori, come topi, ratti, scoiattoli. Talvolta, tuttavia, il batterio può essere trasmesso a Homo sapiens anche dagli animali domestici più comuni come i gatti e, più raramente, i cani. Nel caso del paziente recentemente contagiato in Oregon, infatti, il responsabile della trasmissione sembrerebbe essere stato proprio il gatto domestico del paziente.