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10 Maggio 2024
17:00

Come fanno gli oroscopi a “prenderci” sempre? È un’impressione distorta dell’effetto Forer

L'effetto Forer o Barnum ci porta a credere che un oroscopo, una descrizione o un profilo di personalità siano perfettamente calzanti su di noi, anche se sono formulati in termini molto generici. Come funziona?

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Come fanno gli oroscopi a “prenderci” sempre? È un’impressione distorta dell’effetto Forer
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Avete mai letto o sentito un oroscopo e avete avuto l'impressione che fosse fatto su misura per voi? Se sì, avete sperimentato un fenomeno psicologico chiamato effetto Forer, noto anche come effetto Barnum. L'effetto Barnum o Forer è la tendenza con cui le persone accettano e giudicano valide dichiarazioni sommarie che le riguardano, talvolta anche contrapposte, o si identificano in profili o tratti caratteriali generici che vengono loro riferiti. I testi degli oroscopi sfruttano questo effetto e infatti sono sempre realizzati in modo tale che possano essere validi per un ampio numero di soggetti, senza caratterizzarne nessuno in particolare: questo “effetto” è un bias cognitivo che spiega il successo degli oroscopi o della divinazione. Vediamo più nel dettaglio come funziona.

Come funziona l’effetto Forer o Barnum

L’effetto Forer prende il nome dal suo scopritore, lo psicologo Bertram R. Forer, che lo chiamò “errore di convalida personale”. Questa fallacia è anche definita "effetto Barnum" dal nome di un circense americano, noto perché nel suo circo dichiarava di poter accontentare tutti i gusti di intrattenimento appoggiandosi, di fatto, all’effetto Forer: la tendenza degli individui a credere che una descrizione, un profilo psicologico, un’attività di intrattenimento e così via, siano ritagliati perfettamente su noi stessi, anche quando essi sono formulati in termini molto generici.

Perché gli oroscopi sembrano “azzeccarci” sempre

Le dichiarazioni degli oroscopi sono da un lato ambigue e vaghe, ma anche molto vicine a considerazioni di senso comune, tanto che tutti possono percepirvi un senso di validità. Il matematico Gasking definirebbe questa circostanza come una "proposizione indubitabile", ossia

«una proposizione che non definiresti mai falsa, qualsiasi cosa succeda. Di conseguenza, non ci dice ciò che accade […] La verità di una proposizione incorreggibile è compatibile con qualsiasi stato immaginabile di cose (ad esempio, indipendentemente dalla tua esperienza del contare, rimane sempre vero che 7 + 5 = 12)»

Gasking, 1966, pp. 204 221

Questo avviene, come spiegato da Forer, poiché le persone non si distinguono per la presenza o l'assenza di specifici tratti di personalità. Abbiamo tutti gli stessi tratti di personalità, quello che ci differenzia è il modo con cui essi si manifestano in ciascuno di noi. In parole povere, ogni individuo è una combinazione unica di caratteristiche non uniche. Perciò, nelle dichiarazioni "universalmente valide", ciascuno può trovare qualcosa che risuoni con la propria esperienza personale.

Sempre Forer, commenta che:

«una affermazione universalmente valida descrive un gruppo culturale piuttosto che un dato psicologico personale».

Ci dice cioè qualcosa sulla nostra cultura collettiva (i nostri valori, i nostri desideri, le cose importanti per la nostra collettività), più che i nostri tratti personali e unici.

effetto forer o barnum

E se l’oroscopo “sbaglia”?

L’astrologia utilizza precisi meccanismi di salvaguardia che spiegano e giustificano le sue imperfezioni. Se un segno zodiacale non corrisponde alla personalità di qualcuno o a un evento specifico, con un giro pindarico la responsabilità viene attribuita a un ascendente, a un influsso inaspettato, a una combinazione di pianeti, e così via. Grazie a queste argomentazioni salvifiche, si può dire che l’astrologia sia sempre riuscita a sfuggire alle critiche e a mantenersi credibile per i suoi sostenitori.

Spiegazioni dell’effetto Forer

Bertram Forer spiegò la fallacia della convalida soggettiva in termini di

  • wishful thinking: il processo mentale in cui si interpreta la realtà in base ai propri desideri anziché alla realtà oggettiva (ad esempio, sperare che i profili siano simili a noi stessi può farci ignorare il fatto che potrebbero adattarsi anche a molte altre persone);
  • pregiudizio di conferma: tendenza a cercare e dare importanza solo alle informazioni che supportano le nostre convinzioni, ignorando o minimizzando quelle che le contraddicono. Ad esempio, se si crede che incrociare un gatto nero porti sfortuna, si tenderà a ricordare solo gli eventi sfortunati legati ai gatti neri e a dimenticare quelli che non lo sono;
  • principio della prova sociale: l'idea che quanto più persone approvano un concetto, tanto più sembra valido (come ad esempio mostrato dallo psicologo Cialdini nel caso delle risate preregistrate in TV, che inducono il pubblico a ridere di più non per il contenuto, ma perché sentono gli altri ridere)
wishful thinking

Non solo pseudoscienze

Le implicazioni critiche dell’effetto Forer si estendono ben oltre le pseudoscienze e le discipline controverse. Trovano spazio anche in contesti quotidiani come nella pubblicità: slogan e campagne pubblicitarie spesso si basano su affermazioni che invitano a distinguersi attraverso un acquisto. Tutti questi messaggi giocano sulle aspirazioni universali – ogni individuo crede di essere unico; presume di essere originale e imprevedibile; si professa favorevole al cambiamento – mascherando queste aspirazioni comuni come scelte individuali, che invece promuovono comportamenti di massa, estremamente ripetuti, convenzionali e per nulla originali.

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