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22 Gennaio 2025
9:00

Come fanno i mangiafuoco a manipolare le fiamme senza bruciarsi?

Sputafuoco e mangiafuoco sono performer professionisti che manipolano le fiamme con il loro corpo. I segreti alla base delle loro tecniche sono tanta pratica, un'approfondita conoscenza dei materiali e della fisica e della chimica della combustione. Oltre ai rischi di ustioni, vanno incontro a conseguenze a lungo termine come la "polmonite del mangiafuoco"

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Come fanno i mangiafuoco a manipolare le fiamme senza bruciarsi?
Mangiafuoco

La manipolazione delle fiamme è un’arte che i mangiatori di fuoco praticano fin dal Medioevo. Gli sputafuoco e i mangiafuoco sono dei performer professionisti che creano l'illusione di generare o di mangiare le fiamme. Ma al di là delle illusioni, la verità è che manipolano davvero le fiamme con il loro corpo e e, nel farlo, sopportano il calore della fiamma. Come ci riescono? Con tanta pratica ed esperienza, conoscendo a fondo i combustibili usati e sfruttando qualche semplice principio della combustione. Insomma si tratta di un lavoro che è davvero pericoloso come sembra, che oltre a possibili ustioni porta anche molti rischi e conseguenze a lungo termine, come malattie polmonari e intossicazioni e, infatti, non può essere assolutamente improvvisato.

Disclaimer: i mangiafuoco e gli sputafuoco sono artisti esperti che si esercitano per anni in queste pratiche. Non tentare di riprodurle a casa.

Come si può manipolare il fuoco?

Possiamo distinguere due tipologie di manipolazione del fuoco, individuabili nelle azioni che il performer esegue con la bocca: sputare fuoco o estinguerlo. Entrambe queste azioni si basano su semplici principi di base del processo di combustione.

La combustione è una reazione chimica in cui si verificano l'ossidazione di un elemento, che perde uno o più elettroni, e la riduzione di un altro, che ne guadagna. Il risultato della combustione è percepibile con il calore e le radiazioni elettromagnetiche, ossia la fiamma.
Per innescare la combustione servono tre ingredienti:

  • Un combustibile, solido, liquido o gassoso e al quale la reazione sottrae elettroni;
  • Un comburente che permette l'ossidazione, ad esempio l'ossigeno;
  • Una fonte di calore, come una scintilla o una fiamma già accesa che innesca il processo e la reazione a catena.

Una volta riscaldato, il combustibile si decompone in elementi come idrogeno e carbonio. Il carbonio si lega a sua volta all’ossigeno dell’aria attraverso il processo di ossidazione, e cede elettroni all’ossigeno. Si generano così anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O). Ha inizio la reazione a catena che continua fin quando tutti e tre gli elementi elencati sopra sono presenti contemporaneamente. Quando il combustibile o l'ossigeno si estinguono, la reazione termina.

Gli artisti del fuoco sfruttano queste semplici leggi principi per manipolare le fiamme. Gli sputafuoco danno il via alla combustione facendo reagire tutti e tre gli ingredienti della reazione: ossigeno, combustibile e torcia. I mangiafuoco invece interrompono la combustione, andando a sottrarre uno degli elementi necessari: l'ossigeno.

Gli sputafuoco creano le fiamme vaporizzando il combustibile

Per generare il fuoco il performer si riempie la bocca di combustibile – liquido o in polvere – e lo sputa su una torcia già accesa e tenuta a distanza di una decina di centimetri dalla bocca. Lo sputafuoco sputa fuori il combustibile vaporizzandolo con una certa apertura delle labbra, come se fosse uno spray. Se guardiamo da vicino la performance possiamo vedere infatti le goccioline di materiale infiammabile.

sputafuoco

Le goccioline nebulizzate prendono fuoco nel momento stesso in cui, direzionate nel verso giusto, incontrano la fiamma. In questo modo si crea una nuvola di fiamme. Il combustibile viene sputato fuori come se fosse uno spray e questo avviene per un motivo ben preciso.

Esistono tipi e tipi di combustibile e ognuno di essi ha la propria volatilità, ossia la tendenza a passare allo stato di vapore. Ad esempio l'alcol è un combustibile con molta volatilità: a contatto con un fiammifero prende fuoco molto facilmente.
Contrariamente a quanto si pensi, gli sputafuoco non usano combustibili ad alta volatilità, perché c'è un rischio troppo alto di ritorno di fiamma verso la bocca. Loro usano dei combustibili poco volatili. Però per far sì che il combustibile sputato prenda fuoco, serve proprio che esso esca dalla bocca sotto forma di piccolissime goccioline, che aumentano la superficie del combustibile esposta all’ossigeno e gli consentono di creare la reazione. Per questo motivo il combustibile deve essere nebulizzato dalla bocca.

Tra i combustibili più utilizzati troviamo il cherosene, la paraffina liquida, nafta con diversi additivi ma anche dei solventi come quelli usati per la pittura oppure benzene. Alcuni performer usano anche degli alcol come metanolo, l'alcol denaturato o l'etanolo (quello che ci fa ubriacare). Tutti questi combustibili sono tossici e per questo non vanno assolutamente ingeriti. Per questo motivo, quando lo sputafuoco inserisce il combustibile nella bocca, chiude la faringe con la lingua per non ingoiarlo. Inutile dirlo ma questo stratagemma non basta di certo per evitare problemi: gli sputafuoco risentono tipicamente di diversi problemi di salute.

I mangiatori spengono le fiamme sottraendo ossigeno

Oltre gli sputafuoco abbiamo anche i mangiafuoco, che spengono il fuoco con la bocca. Durante questa performance le fiamme si estinguono perché nel processo di combustione viene a mancare l'ossigeno. Il performer inserisce la torcia in bocca e va a chiudere le labbra intorno ad essa per isolarla, togliere l'ossigeno e interrompere la reazione.

Un trucco che i mangiatori di fuoco usano in questo spettacolo è quello di tenere il mento alto e la testa indietro. Lo scopo principale è sfruttare un piccolo principio della fisica delle fiamme: l’aria calda sale verso l’alto. Secondo questo principio, la base della torcia del mangiafuoco è più fredda di quanto lo sia la fiamma che sale in alto. Quindi i performer mangiano il fuoco tenendo la testa indietro, facendo andare il fuoco verso l'alto, per ingerire la parte di torcia più fredda, minimizzando la percezione di calore.

Mangiafuoco ossigeno

C’è anche un'altra pratica che non vediamo: quando i mangiatori di fuoco inseriscono la fiamma in bocca, nel frattempo, emettono aria, quasi come per soffiare sulla torcia. In questo modo provano a spingere le fiamme più fuori possibile dalla bocca.

Attenzione (per quanto possibile) alla sicurezza

La verità è che quella della manipolazione del fuoco è un'arte molto pericolosa. I mangiatori di fuoco non sono effettivamente protetti da qualche sostanza né tantomeno manipolano fiamme fredde. Semplicemente seguono delle tecniche ben precise che esercitano a lungo prima di entrare in scena.

Seguono inoltre regole di sicurezza e buon senso. Un esempio: mai inalare quando la fiamma è vicino alla bocca, per evitare un ritorno di fuoco verso il corpo. Per lo stesso motivo ci deve essere particolare attenzione al vento, che deve soffiare nella giusta direzione per agevolare il flusso delle fiamme. Un'altra accortezza è non indossare vestiti fatti di fibre sintetiche perché prendono fuoco più facilmente. Per lo stesso motivo è utile acconciare i capelli in modo che non ricadano sul viso.

Per chi estingue il fuoco in bocca un consiglio sempre utile è quello di non avere la bocca secca, ossia di avere una buona quantità di saliva per scottarsi di meno. Inoltre, dopo la performance della nuvola di fuoco spesso vediamo i mangiafuoco asciugarsi le labbra per pulirsi da eventuali residui di combustibile che potrebbero prendere fuoco.

Queste precauzioni, nemmeno a dirlo, sono necessarie ma non sufficienti. Un mangiatore di fuoco è tipicamente pieno di irritazioni della pelle, bocca secca, ulcere allo stomaco e possibili avvelenamenti o polmoniti. Esiste addirittura una forma di polmonite acuta associata al cosiddetto "polmone del mangiafuoco". È una polmonite acuta causata dalla continua aspirazione degli agenti infiammabili usati dai mangiafuoco, che sono tossici. In alcuni casi può essere associata anche ad una accidentale inalazione. Tosse, dispnea, dolore toracico sono i sintomi più frequenti e non è certo insolito trovarli nei performer che giocano con il fuoco.

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