Il Fuorigioco semi-automatico o SAOT (Semi-Automated Offside Technology) è una tecnologia introdotta per supportare gli assistenti di gara (arbitri e guardalinee) nella decisione di dare o meno un fuorigioco, specialmente nelle azioni più difficili da valutare e che in passato hanno condizionato l’esito di molte partite.
Il fuorigioco semi-automatico è stato testato con successo in due eventi FIFA, tra cui la FIFA Arab Cup 2021 e la FIFA Club World Cup 2021. In questi mesi si è sentito molto parlare di questa tecnologia in Champions, ma la tecnologia FIFA è molto diversa da quella vista nelle partite del torneo più importante dell'Europa. Infatti nel pallone della Champions non è presente il sensore, mentre in quello FIFA sì. In Italia la tecnologia è già disponibile, infatti in tutti gli stadi di Serie A sono già installate tutte le telecamere, ma prima di vederla attiva bisogna aspettare la fine dei test.
La tecnologia è stata sviluppata dalla Victoria University di Melbourne per conto della FIFA e si basa su un sistema di tracking che traccia in tempo reale i movimenti dei giocatori e del pallone e sarà introdotta durante i Mondiali di Calcio in Qatar 2022 riuscendo a trasmettere sui maxischermi e in diretta le animazioni 3D del fuorigioco.
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La tecnologia alla base del Fuorigioco semi-automatico
Il fuorigioco semi-automatico funziona grazie a un sistema di 12 telecamere ad alta definizione, che catturano le immagini di gioco a ben 50 fps. Significa che riescono a registrare 50 fotografie al secondo di tutte le azioni di gioco con un’alta precisione.
Collocate lungo tutto il perimetro del tetto dello stadio, queste telecamere tracciano ogni singolo movimento dei calciatori e localizzano in ogni momento la loro posizione. Ma come fanno? Il computer prende questi frame catturati dalle telecamera e, grazie a un'intelligenza artificiale, assegna a ogni singolo giocatore 29 data-point. Ogni data-point corrisponde a un’articolazione del calciatore, quanti ne bastano per creare una specie di scheletro digitale che riproduce in tempo reale il movimento che deve essere analizzato.
Cosa succede durante una partita in caso di fuorigioco semi-automatico?
Ora che sappiamo come funziona questa tecnologia, vediamo di capire cosa succede in campo in caso di fuorigioco. Il computer somma continuamente i dati raccolti dalle 12 telecamere e dal pallone e, in caso di fuorigioco, avvisa in maniera automatica – e soprattutto istantanea – gli specialisti all'interno della sala operativa del VAR. Gli addetti in sala VAR, prima di informare l’arbitro in campo, esaminano con i loro occhi il fermo immagine dell’infrazione (ecco perché semi-automatico). Per aiutarli, il software crea autonomamente la linea di fuorigioco, che appunto si basa sulla posizione degli arti dei giocatori nel momento in cui la palla è stata calciata.
I vantaggi di questa tecnologia rispetto all’uso del solo VAR
Questo sistema aiuterebbe in futuro a prendere una decisione sul fuorigioco più velocemente e con maggiore precisione. Con la sola tecnologia VAR, infatti, il controllo di un fuorigioco richiede in media 70 secondi. Con il SAOT si scenderebbe invece a 20 secondi di media. Fermo restando che l’arbitro, guardando le immagini, può sempre dirsi non d’accordo con il punto e il momento in cui è stato tracciato il fuorigioco. In questo caso si torna al normale processo decisionale, usando gli strumenti di cui di solito dispone il VAR per tracciare la linea di fuorigioco.
Dopo che l’arbitro in campo prende la sua decisione, il computer usa tutte queste informazioni che ha raccolto, per generare autonomamente un’animazione 3D, in cui sono ricreate perfettamente le posizione dei giocatori al momento del fuorigioco. Questa animazione 3D sarà poi mostrata al pubblico sui maxischermi all’interno dello stadio e durante le dirette televisive in tutto il mondo.
Il pallone smart per tracciare il fuorigioco ai Mondiali "Al Rihla"
Per valutare un fuorigioco c’è di mezzo anche il pallone. Qui entra in gioco Al Rihla, il pallone ufficiale del mondiale. È a tutti gli effetti un pallone “smart”, in grado cioè di comunicare con il computer. Al suo interno è installato un sensore IMU, ovvero un sensore di Misure Inerziale. Questo sensore è in grado di inviare al computer la sua posizione ben 500 volte al secondo. Ciò permette di mappare la posizione del pallone nel momento esatto in cui viene calciato, insieme alla posizione di tutti i giocatori in campo.
Fonte: Fifa.com