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19 Maggio 2023
8:30

Come funzionano gli schermi pieghevoli degli smartphone

All’inizio erano presenti in alcuni film di fantascienza. Oggi esistono e da qualche anno equipaggiano alcuni smartphone: gli schermi pieghevoli, vediamo come fanno a funzionare senza rompersi.

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Come funzionano gli schermi pieghevoli degli smartphone
schermo pieghevole

Quando pensiamo ad  uno schermo, l’ultima cosa che ci verrebbe in mente è…piegarlo! Senza dubbio con i normali display ai quali siamo abituati sarebbe impossibile piegarli senza vederli andare in frantumi. Eppure, ancora una volta, la tecnologia applicata ai materiali e le nuove tecniche costruttive hanno reso possibile ciò che, fino a non molti anni fa, era immaginabile solo in alcune scene da film di fantascienza. Già da qualche anno, infatti, gli schermi sono diventati pieghevoli. Scopriamo qualcosa sulla tecnologia alla base degli schermi che si piegano ma non si spezzano.

La tecnologia dello schermo "organico"

Per rendere possibile la realizzazione di un cellulare pieghevole, è stato necessario riprogettare la struttura interna del telefono, a partire proprio dall’elemento più vistoso e fragile del dispositivo: lo schermo. Per riuscire a renderlo flessibile è stato necessario adottare una tecnologia chiamata OLED (Organic Light Emitter Diode o, più semplicemente, diodi organici elettroluminescenti): si è passati infatti dal comune vetro retroilluminato, per i diffusi display a cristalli liquidi, a sottilissime lamine di materiale polimerico (una sorta di plastica) i cui atomi sono composti da carbonio. Impiegando quindi impasti in carbonio piuttosto che materiali sintetici, è stato loro attribuito il nome “organici”.

Questa tecnologia è stata ampiamente impiegata anche su televisori, realizzandoli di ogni dimensione, di elevate risoluzioni e, soprattutto, con spessori minimi e display ricurvi.

tv schermo ricurvo

Le proprietà dei display OLED pieghevoli

I display realizzati con questa tecnologia sono in grado di poter condurre elettricità quando vengono sottoposti ad una corrente e, per farlo, le lamine polimeriche sono racchiuse tra due lastre che funzionano da polo positivo e polo negativo (o, meglio da anodo e da catodo).  Inoltre, grazie all’aggiunta di altri elementi nella formula chimica delle lamine polimeriche (operazione che nel gergo tecnico viene definita “drogaggio”), queste lamine riescono a emettere luce nei colori Rosso, Verde e Blu (RGB), a seconda della tensione cui sono sottoposte, permettendo di eliminare i led che, in precedenza, servivano per fornire luce allo schermo.

In definitiva, quindi, con questo processo di realizzazione e grazie all’impiego di questi materiali più sottili e flessibili del vetro, è stato possibile rendere gli smartphone pieghevoli.

telefono pieghevole schermi

Ovviamente, la tecnologia OLED è la base di partenza che permette poi di creare diverse varianti di display flessibili. Tra i più utilizzati nel campo degli smartphone e, più in generale dei dispositivi mobili, spiccano gli AMOLED (Active Matrix OLED). Gli schermi realizzati con queste caratteristiche, hanno un consumo energetico particolarmente basso e una flessibilità ancor più marcata, il che li rende particolarmente adatti ad equipaggiare dispositivi alimentati a batteria: è proprio il caso degli smartphone.

Pro e contro degli schermi flessibili

Diciamolo subito: come ogni cosa, esistono pro e contro e, i display flessibili non fanno eccezione. In generale i display realizzati con tecnica OLED presentano il vantaggio di avere colori più nitidi e “profondi”, in particolare i colori scuri e i "neri" per i quali il display si spegne del tutto. Hanno inoltre con angoli di visuale elevati, oltre ai già citati vantaggi in termini di flessiblità e basso consumo di energia rispetto ai cristalli liquidi che rendono questi schermi adattabili a svariati usi e di ogni dimensione.

D’altra parte, ci sono costi di realizzazione maggiori, maggiore sensibilità a umidità e particelle che potrebbero infiltrarsi negli strati (sebbene le tecniche costruttive degli smartphone hanno ormai raggiunto standard elevati). Rispetto ai display LCD (cristalli liquidi), hanno poi minor luminosità a parità di temperatura di colore e, infine, il consumo energetico aumenta per proiezione di immagini chiare ad alta intensità.

Ma quanto dura un display che si piega

Anche in questo caso, tutto dipende dalle modalità di utilizzo e, soprattutto, dalla frequenza di utilizzo “in piega” del display. C’è però da considerare che le case costruttrici di smartphone in questa categoria non sono molte e, chiaramente, immettere sul mercato dispositivi mobili che hanno un costo abbastanza elevato impone lunghi periodi di test. Una nota casa produttrice, ha pubblicato alcune immagini dei severi test ai quali sono sottoposti questi dispositivi, arrivando a testarli fino a 200.000 aperture. Certamente non sono utilizzi infiniti, anche se probabilmente ci permetteranno di chiamare e messaggiare con i nostri contatti per molto tempo.

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