![burn in oled](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2024/05/burn-in-oled.jpg?im=AspectCrop=(16,9);)
Vi è mai capitato di vedere impresso sullo schermo del vostro telefono l'“ombra” della tastiera o delle icone di Google Maps? Ebbene, se avete risposto in modo affermativo siete stati vittima del cosiddetto effetto burn-in (conosciuto anche come ritenzione dell'immagine, permanenza dell'immagine, immagine residua o immagine fantasma), che consiste sostanzialmente nell'impressione sullo schermo di elementi grafici statici, come le lettere della tastiera o le indicazioni del navigatore appunto!
Il fenomeno si manifesta principalmente sui display OLED (su quelli LCD è meno frequente e, nell'eventualità in cui si verificasse, di solito è transitorio) e viene provocato dal fatto che le immagini statiche vanno a “bruciare” i pixel del pannello: non a caso viene chiamato burn-in perché deriva proprio dal termine burn, “bruciare” in inglese. Per mitigare il problema bisogna prestare attenzione a non far rimanere per troppo tempo “ferme” le schermate.
Cos'è il “burn-in” sullo schermo
Per capirlo bisogna capire come sono fatti gli schermi OLED dei nostri smartphone. Sostanzialmente i pannelli OLED non necessitano di retroilluminazione per funzionare: ciascun singolo pixel è un LED autoilluminante. Dal momento che i pixel nel corso del tempo tendono ad avere una fisiologica perdita di luminosità nel corso del tempo, quanto più a lungo vengono illuminati tanto più scuro sembrerà in confronto a un pixel vicino che è stato “sfruttato” meno nel corso del tempo.
I moderni display OLED siano molto più resistenti al burn-in rispetto a quelli prodotti negli anni addietro, ma sono ancora soggetti a questo fenomeno. È bene precisare, inoltre, che il burn-in riguarda non solo gli schermi dei cellulari, ma è un problema hardware che può colpire qualsiasi prodotto tecnologico dotato di uno schermo OLED, compresi tablet e TV, soprattutto i dispositivi che hanno una certa età e quindi hanno utilizzato molto lo schermo.
![Esempio di burn-in dello schermo | Geopop](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2024/05/oled-burn-in-example.gif)
Come evitare l'effetto "burn-in"
Come potete ben immaginare, il burn-in dello schermo può essere un problema piuttosto fastidioso, in quanto impedisce di avere una visione nitida dell'interfaccia che viene mostrata sul dispositivo che ne è affetto. Per evitare di rovinare il display dello smartphone e ridurre al minimo la possibilità di incappare in questo problema, seguite questi suggerimenti:
- Mantenere i livelli di luminosità del display del telefono a livelli medio bassi, non tenendolo mai alla massima luminosità per periodi prolungati.
- Su Android potrebbe essere il caso di disattivare i tasti di navigazione permanenti e imparare a sfruttare le gesture (se disponibili sul proprio modello di smartphone) per evitare di avere elementi grafici statici quasi onnipresenti nella barra di navigazione.
- Per quanto possibile, abilitare il tema scuro, che riduce la quantità di luce che i pixel devono produrre.
- Evitare di usare app con interfaccia statica per periodi di tempo prolungati e se la temperatura ambientale è elevata.
- Non disattivare le impostazioni salva-schermo disponibili eventualmente disponibili sullo smartphone (alcuni produttori, infatti, per ridurre al minimo problemi di burn-in dello schermo sfruttano degli accorgimenti, come spostare di alcuni pixel gli elementi dell'interfaccia al fine di non “stressare” sempre le stesse zone dello schermo).