Lo conosciamo fin dall'infanzia perché usato nei termometri, sappiamo che è liquido a temperatura ambiente e che si trova in molti pesci che arrivano alle nostre tavole… Ma conosciamo veramente il mercurio? Scopriamo cos'è, dove si trova, gli usi e i suoi effetti sull'ambiente e la salute umana.
Cos'è il mercurio?
Il mercurio è un elemento presente all'interno della crosta terrestre. Il suo simbolo Hg deriva dal greco hydrárgyros che significa "acqua d'argento" (non lo sapevate, vero?) ed è un metallo di transizione pesante (numero atomico 80) che si trova nella Tavola Periodica appena dopo platino e oro. È conosciuto per il suo colore argenteo e il fatto di essere uno dei pochi elementi chimici che è liquido a temperatura ambiente dal momento che fonde a poco meno di −39°C. Esposto all'aria il mercurio evapora facilmente, ecco perché è generalmente conservato in toluene o altre sostanze che ne limitino la dispersione.
Forme del mercurio
Il mercurio in natura si trova nell'aria, nell'acqua e nel suolo sotto tre principali forme: mercurio metallico, inorganico e organico.
- Il mercurio metallico è quello che conosciamo tutti, è la sua forma liquida, il cosiddetto "argento vivo" che a temperatura ambiente e esposto all'aria forma goccioline argentee che tendono ad evaporare velocemente;
- La sua forma inorganica è rappresentata principalmente dal cinabro (HgS), un minerale dal colore rosso mattone formato da solfuro di mercurio e usato in passato come pigmento.
- La forma organica, invece, comprende il metilmercurio, un composto altamente tossico formato da mercurio, carbonio e idrogeno e deriva dalla trasformazione del mercurio inorganico ad opera di batteri.
Il mercurio può evaporare e ricadere al suolo con le gocce di pioggia o depositarsi come polvere.
Usi del mercurio
In passato il mercurio è stato ampiamente usato per la produzione di termometri, barometri (per la misura della pressione atmosferica) e manometri (per misurare la pressione di gas e fluidi). Non dimentichiamoci che era anche utilizzato per la produzione di batterie e lampadine oltre alla creazione di disinfettanti e dell'amalgama dentale per otturare carie e denti malati. Fino a poco più di cent'anni fa il mercurio era impiegato anche nella creazione di cappelli e oggetti in feltro che, se respirato, poteva causare problemi di salute tra cui problemi del linguaggio, instabilità emotiva e allucinazioni. Questa condizione ha ispirando il personaggio del Cappellaio Matto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Oggi il suo impiego è fortemente diminuito, ma possiamo trovarlo ancora in molti oggetti utilizzati in campo medico, elettronico e in alcuni strumenti di laboratorio.
Impatto ecologico del mercurio
Negli ecosistemi acquatici uccelli e mammiferi che si cibano di pesce sono tra gli animali più esposti al metilmercurio perché questo metallo tende ad accumularsi nei sistemi viventi in un processo noto come biomagnificazione. Essendo molto lento o impossibile da smaltire, il mercurio si accumula negli organismi al top della catena alimentare, di cui facciamo parte anche noi. Ad alti livelli di esposizione gli effetti dannosi del metilmercurio sugli animali includono comportamento anomalo, riproduzione ridotta, crescita e sviluppo lenti e, nei casi più eclatanti, morte. Tende inoltre a legarsi facilmente ai composti contenti zolfo, il che lo rende un elemento in grado di attaccare facilmente la funzionalità di cellule, enzimi e alcuni amminoacidi essenziali.
Il rilascio del mercurio nell'ambiente è in parte naturale e in parte antropico. In natura questo elemento e viene emesso tramite eruzioni vulcaniche e incendi boschivi, essendo presente in tracce sia nella componente organica che inorganica.
Il grosso del rilascio di mercurio è però dovuto alle attività umane che prevedono la combustione di carbone e idrocarburi (produzione di energia, riscaldamento domestico, smaltimento dei rifiuti contenenti mercurio) assieme ad alcuni processi industriali e attività minerarie legate all'estrazione di mercurio, oro e alti metalli in cui è presente.
Le attività umane hanno aumentato le concentrazioni totali di mercurio nell'atmosfera del 450% circa rispetto ai livelli naturali con un aumento del 20% circa nel 2015 rispetto ai valori 2010 (Global Mercury Assessment, 2018).
Prevenzione e controllo sulla salute
È possibile entrare in contatto con il mercurio ingerendo grandi quantità di cibi che lo contengono, come pesci di grossa taglia, crostacei e molluschi, ma anche vivendo in prossimità di miniere o stabilimenti che lo rilasciano nell'acqua e nell'aria. La rottura accidentale di strumenti che contengono mercurio può causare evaporazione e inalazione tossiche. Esposizioni prolungate di alti livelli di mercurio possono danneggiare il cervello, il cuore, i reni, i polmoni e il sistema immunitario di persone di tutte le età, mentre alti livelli di metilmercurio nel sangue possono compromettere lo sviluppo del bambino e delle donne in gravidanza (troverete più informazioni qui OMS).
Per quanto riguarda la dieta, l'autorità europea per la sicurezza alimentare, (European Food Safety Autority) consiglia di consumare pesce 2-3 volte a settimana, evitando di prediligere specie potenzialmente più ricche in metilmercurio (pesce spada, tonno, squali ecc.). Prima di arrivare sulle nostre tavole il Regolamento CE n.1881/2006 prevede rigidi controlli per verificare i livelli di mercurio negli alimenti in tutte le fasi che precedono la commercializzazione del prodotto.
Le leggi sul mercurio
A seguito di un grave disastro ambientale e sanitario conosciuto come il caso di Minamata (Giappone, anni '50), durante il quale vennero rilasciate in mare grandi quantità di mercurio industriale, molti Paesi hanno aderito alla Convenzione internazionale di Minamata del 2013. Con questo accordo i membri firmatari (Italia compresa) si impegnano a controllare e ridurre l'uso di mercurio in numerosi prodotti e processi industriali arrivando alla sua messa al bando totale nel 2020.
Parallelamente a ciò, ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti contenenti mercurio e i protocolli di sicurezza in caso di contatto diretto aiuterebbero a contenere i rischi legati a questa sostanza.
Oggi l'impiego del mercurio è diminuito e, fortunatamente, proibito in gran parte dei Paesi del mondo. Viene ancora utilizzato in alcuni prodotti schiarenti per la pelle, come conservante del legno e fungicida, in alcuni processi tecnici industriali e per la fabbricazione di macchinari. Resta un problema nei Paesi in via di sviluppo: nonostante le limitazioni nel 2020 la produzione globale di mercurio è ammontata a 3.700 tonnellate (USGS, 2020) di cui Cina, Tajikistan, Argentina e Kyrgyzstan sono i principali estrattori e produttori.
La riduzione delle emissioni di mercurio e il conseguente calo delle concentrazioni atmosferiche richiede tempo per cui bisognerà attendere un po' per apprezzare una conseguente riduzione della sua concentrazione negli esseri viventi e nell'ambiente.