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Come riconoscere e combattere lo scarabeo giapponese (Popillia japonica)

La Popillia japonica è un coleottero arrivato dal Giappone che causa danni alle coltivazioni. Vediamo cosa è meglio fare e non fare per contrastare la sua diffusione.

31 Luglio 2023
18:30
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Come riconoscere e combattere lo scarabeo giapponese (Popillia japonica)
coleottero giapponese

Questo coleottero, appartenente alla famiglia degli Scarabeidi, sta causando danni alle coltivazioni della Lombardia e del Piemonte. In particolare sta infestando e distruggendo diverse tipologie di piante, in particolare è attratto da vite, alberi da frutto come albicocchi, ciliegi, susini, mirtilli, e anche mais e soia. Arriva direttamente dal Giappone, non ha predatori naturali e ad oggi è considerato un organismo nocivo da quarantena prioritario.  In questo video parliamo dello scarabeo giapponese: un insetto che, apparentemente, può sembrare innocuo e carino, ma in realtà sta causando davvero dei danni enormi all’economia americana ed europea, soprattutto qui in Italia.

Come riconoscere lo scarabeo giapponese

Partiamo col dire che il nome scientifico dello scarabeo giapponese è Popillia japonica ed è un coleottero di forma ovale, lungo circa 10 mm e largo 6 mm. È molto facile da riconoscere sia per il classico colore verde metallico con riflessi sul bronzo ma soprattutto per i suoi ciuffetti bianchi: ne ha 5 ai lati dell’addome e 2 un po’ più grandi sulla parte terminale dell'addome

coleottero giapponese

La cosa particolare di questo insetto è che prima dell’estate del 2014, non esisteva in Europa né tantomeno in Italia. Ma quindi com'è arrivato fino a qui?

Come è arrivato in Italia

La Popillia japonica è originaria del Giappone e della Russia orientale. Qui l’essere umano non ha problemi con lui, anche perché ci sono diversi predatori naturali come alcuni uccelli, altri insetti ma anche batteri, funghi e virus che riescono a "tenere a bada" la loro crescita e la loro diffusione.

Nel 1912, però, il coleottero giapponese è arrivato anche in Nord America, nel 1970 nelle Azzorre e nell’estate del 2014 anche in Europa, in particolare in Lombardia e Piemonte.

diffusione coleottero italia giapponese

Ma come ha fatto a trasferirsi dal Giappone fino qui in Italia? Si è spostato volando con le sue ali per migliaia di chilometri? Chiaramente no! È molto probabile che il nostro coleottero sia arrivato qui in Italia a seguito di scambio merci e trasporti internazionali. Quindi a tutti gli effetti adesso viene considerato come un insetto esotico invasivo, ovvero trasferito dall’uomo al di fuori del suo Habitat naturale. E come mai qui viene considerato come una grave minaccia per le coltivazioni, addirittura classificato come organismo nocivo da quarantena prioritario per l’Unione Europea?

I danni alle coltivazioni

Ci sono due motivi che rendono particolarmente preoccupante la questione Popillia Japonica in Europa e in Italia.

Il primo è che il coleottero giapponese è un insetto estremamente polifago, cioè in grado di nutrirsi di 300 specie di piante diverse. In pratica è l'opposto degli schizzinosi, mangia qualsiasi cosa.

L’insetto adulto, infatti, che compare da giugno a settembre, si muove in gruppo e tutti insieme si nutrono dei frutti, dei fiori e delle foglie. In Lombardia e in Piemonte ad esempio le piante più attaccate sono quelle di grande interesse agricolo e alimentare: vite, alberi da frutto come albicocchi, ciliegi, susini, mirtilli, e anche mais e soia.

L’attacco sulle foglie è molto caratteristico e riconoscibile: arrivano a scheletrizzare le foglie delle piante che infestano, lasciando solo le nervature.

scheletrizzata foglia coleottero giapponese

E come se non bastasse la larva del coleottero che vive sottoterra durante l’inverno, si nutre delle radici – provocando ingiallimenti e disseccamenti su prati e campi sportivi. Quindi il primo motivo è chiaro: si mangia qualsiasi cosa.

Il secondo motivo è che qui in Italia lo scarabeo giapponese non ha predatori naturali. Non ci sono animali che si cibano di loro o microrganismi come virus e batteri che limitano la loro diffusione. Per lo scarabeo giapponese questo è perfetto. Lui è tranquillissima, c’è cibo buono e in abbondanza e nessuno che se lo vuole mangiare. Quindi ci sono le condizioni ottimali per diffondersi e devastare le coltivazioni, anche perché riesce a volare per anche 8 km al giorno.

Cosa si sta facendo per ridurre la diffusione? e cosa possiamo fare per limitare i danni?

Cosa fare per combattere lo scarabeo giapponese

Il Servizio Fitosanitario Reginale della Lombardia e del Piemonte, ha attuato tutta una serie di azioni per monitorare, prevenire e contrastare la diffusione del coleottero. Tra queste abbiamo ad esempio l’ispezione e il trattamento del terreno con prodotti chimici o biologici per limitare lo sviluppo delle larve, ma anche l’adozione di un piano di protezione dell’aeroporto di Malpensa, per ridurre al minimo la diffusione dell’insetto. Ad ogni modo nel sito della Regione Lombardia e del Piemonte trovate tutte le informazioni utili per capire cosa si sta facendo a livello regionale.

E nel nostro piccolo invece? Se abbiamo un’infestazione nel nostro orto o nella nostra coltivazione?

Se vediamo soltanto degli individui isolati, magari raggruppati su una foglia, possiamo semplicemente dare una scossa alla pianta così da farli cadere in una bacinella con acqua e sapone. Questo perché il sapone, a quelle concentrazioni, è tossico per la Popillia. Se invece si fanno cadere a terra, c’è la possibilità che diventi difficile ritrovarle o addirittura possono volare via. Ecco, poi chiaro che se trovate solo 1 individuo, potete eliminarlo come volete.

Se invece abbiamo un’infestazione importante, soprattutto in contesti di produzione agricola, possiamo fare due cose: coprire i frutti e la chioma degli alberi con una rete antinsetto e utilizzare degli insetticidi specifici in base alla tipologia di piante. C’è da dire comunque che si cerca sempre di limitare l’utilizzo di pesticidi perché essendo a prodotti ad ampio spettro d’azione possono uccidere anche altri organismi, non solo la Popillia. Anche qui tutte le informazioni le trovate nel sito del Servizio Fitosanitario Regionale.

Cosa NON fare per combattere lo scarabeo giapponese

Installare delle trappole con i feromoni negli orti o nei giardini privati è vivamente sconsigliato. Queste trappole infatti, grazie ai feromoni specifici per Popillia japonica, riescono ad attrarre e catturare gli insetti. E fin qui, sembrerebbe avere senso no?

In realtà il potere attrattivo di queste trappole è così forte che non si riescono a catturare tutti gli insetti attratti. Le trappole straborderebbero di insetti e quindi la vegetazione che si vuole proteggere subirebbe danni ancora più rilevanti. Quindi otterremmo l’effetto contrario: con queste trappole attiriamo così tanti coleotteri che rischiamo davvero di peggiorare la situazione.

Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
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