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26 Luglio 2024
13:31

Crisi idrica e razionamento dell’acqua in Sicilia: i dati e le contromisure

Non si arresta l'emergenza idrica in Sicilia, con precipitazioni ben al di sotto delle medie storiche che hanno portato all'assenza di acqua in alcuni invasi, nonostante le misure di razionamento attuate in oltre 105 comuni.

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Crisi idrica e razionamento dell’acqua in Sicilia: i dati e le contromisure
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La Sicilia è gravemente colpita dalla crisi idrica, mettendo in crisi soprattutto le province di Agrigento, Catania e Palermo, dove crescono i timori di un calo del turismo. Le scarse precipitazioni del 2024 hanno portato all'asciugamento dei fiumi e al prosciugamento di diversi invasi, privi di volumi d’acqua utili per gli utenti. La discussione sulla crisi idrica si è intensificata nell'ultima settimana, soprattutto a causa della proposta del piano di razionamento proposto dall'AMAP, l’Azienda Municipalizzata Acquedotto di Palermo, per ritardare l’esaurimento delle risorse idriche nella provincia capoluogo, la cui attuazione è stata suggerita per il 22 luglio, ma a cui si è opposto il governo regionale. La discussione è stata ulteriormente alimentata dalla diffusione sul web di fake news riguardo al piano di razionamento stesso e dalla crescente attenzione delle testate giornalistiche internazionali, tra cui il New York Times.

La proposta di razionamento dell'AMAP a Palermo

Nelle scorse settimane un comunicato stampa pubblicato sui siti dell'AMAP, l'Azienda Municipalizzata Acquedotto di Palermo, e del Comune di Palermo ha proposto nuove misure per il contenimento del consumo idrico dal 22 luglio 2024, essenziali per garantire la continuità e la sostenibilità futura del servizio idrico. Il piano ha incontrato l'opposizione del Presidente della Regione, che ha sollecitato una maggiore collaborazione tra le istituzioni per trovare soluzioni alternative. Il sindaco di Palermo, Roberto Lallaga, ha poi annunciato che il piano dell'AMAP verrà rivisitato al tavolo di concertazione regionale, sospendendone temporaneamente l'avvio.

Nel frattempo, alcuni presunti dettagli sulle modalità di razionamento nel capoluogo siciliano sono stati diffusi sui social media. Tuttavia, l'AMAP ha prontamente smentito l'autenticità di queste informazioni, affermando che provengono da un profilo privato e classificandole quindi come fake news.

Crisi idrica e razionamenti in Sicilia

La crisi idrica attanaglia la Sicilia dal 2023, anno in cui è stata registrata una precipitazione media annuale a livello regionale pari a 558 mm, per il quarto anno consecutivo ben al di sotto della media storica di 750 mm. Agli inizi del 2024, l’Autorità di Bacino ha confermato lo stato di severità idrica elevata nel Distretto Idrografico della Sicilia, per entrambi i settori irriguo e potabile. Le scarse precipitazioni e le temperature ben al di sopra della media stagionale non hanno permesso il riempimento di invasi e laghi utilizzati per l’approvvigionamento idrico. Infatti, già a fine febbraio, gli invasi mostravano un volume netto utile di risorsa idrica disponibile di 158,03 milioni di metri cubi (Mmc), notevolmente inferiore ai 317,45 Mmc previsti per il periodo da marzo a dicembre del 2023, evidenziando così un deficit superiore al 50%.

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Con la delibera n° 51 del 20 febbraio 2024, la Giunta regionale della Sicilia ha dichiarato lo stato di crisi per gli interventi di aiuto agli allevatori colpiti dalla siccità, che vanno a sommarsi ai danni per l'agricoltura. Successivamente, con la delibera n° 100 dell’11 marzo, il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha proclamato lo stato di emergenza per la crisi idrica nel settore potabile, estendendolo fino al 31 dicembre 2024.

La delibera di marzo ha intensificato le misure di razionamento dell'acqua, già attive in diversi comuni siciliani dal 2023, per mitigare la crisi idrica nel breve termine e conservare le risorse fino alla stagione delle piogge autunnali. Specificamente, il razionamento implica una riduzione della portata delle forniture idriche dal 10% al 45% in 105 comuni a rischio siccità nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani.

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Comuni oggetto di ordinanza sindacale per il risparmio idrico. Credits: Regione Sicilia

L’intensificazione della crisi nella stagione estiva

Negli ultimi tre mesi, la crisi idrica in Sicilia si è aggravata. Il report siccità dell'Autorità di Bacino di giugno 2024 evidenzia una marcata anomalia negativa nelle precipitazioni, che si attestano ben al di sotto della media storica. Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), la media regionale delle precipitazioni mensili si è ridotta a circa 8 mm, significativamente inferiore alla media di 11 mm del periodo 2003-2022. Le precipitazioni accumulate negli ultimi 12 mesi ammontano a 414 mm, cifra comparabile a quella della grande siccità del 2002, che fu di 413 mm. In alcune aree della Sicilia orientale, il deficit di precipitazioni supera il 60%. A questo si aggiungono temperature sopra la media stagionale, che in alcuni casi hanno superato i 40°C.

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Queste condizioni climatiche hanno contribuito a un ulteriore aggravamento dello stato di siccità per l'anno in corso. A inizio luglio, 6 dei 29 invasi presenti nel distretto idrografico della Sicilia erano completamente a secco, con un volume utile netto per gli utilizzatori pari a zero.

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Livello di siccità è calcolato attraverso l’indice SPI (Standardized Precipitation Index). L’indice quantifica il deficit o il surplus di precipitazioni rispetto ai valori medi rispetto a un periodo temporale, in questo caso, di 48 mesi. Credits: Report Siccità Giugno 2024, Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia.

Le contromisure della regione Sicilia

Per contrastare la crisi idrica, sono stati stanziati 20 milioni di euro in Sicilia, su 130 richiesti, per implementare un programma d'emergenza che comprende 138 interventi volti a migliorare l'approvvigionamento idrico. Tra questi, sono previste la rifunzionalizzazione e il ripristino di pozzi e sorgenti già esistenti, la realizzazione di nuovi pozzi, l'acquisto e la sistemazione di autobotti per le zone più colpite e la riparazione di reti di distribuzione per ridurre le perdite. Altri interventi includono l'acquisto di foraggio per gli animali e l'approvvigionamento di acqua potabile, nonché la futura riattivazione di tre impianti di dissalazione a Trapani, Gela e Porto Empedocle.

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