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11 Dicembre 2025
7:00

La cometa 3I/ATLAS è ricca di precursori delle molecole della vita: la scoperta di ALMA e le nuove immagini

La cometa interstellare rilascia metanolo e acido cianidrico, composti coinvolti nella sintesi di biomolecole come amminoacidi e acidi nucleici.

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La cometa 3I/ATLAS è ricca di precursori delle molecole della vita: la scoperta di ALMA e le nuove immagini
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Immagine della cometa interstellare 3I/ATLAS ottenuta dal telescopio spaziale Hubble il 30 novembre 2025. Credits: NASA, ESA, STScI, D. Jewitt (UCLA), M.–T. Hui (Shanghai Astronomical Observatory). Image Processing: J. DePasquale (STScI).

Il radiointerferometro ALMA, in Cile,  ha rilevato che la cometa interstellare 3I/ATLAS rilascia abbondanti quantità di metanolo (CH3OH) e di acido cianidrico (HCN), molecole coinvolte nella sintesi di amminoacidi e acidi nucleici e dunque necessarie per la costruzione dei “mattoni fondamentali della vita” così come la conosciamo. Questo supporta la teoria secondo cui potrebbero essere stati proprio antichissimi oggetti come 3I/ATLAS ad aver portato la vita sulla Terra miliardi di anni fa.

Ma questa non è l'ultima novità sul terzo visitatore interstellare che abbiamo scoperto transitare nel nostro Sistema Solare. Oltre alle osservazioni di ALMA effettuate tra agosto e ottobre, abbiamo nuove immagini ottenute nel mese di novembre dalla sonda JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dal telescopio spaziale Hubble della NASA.

Tutto questo accade mentre si attende il passaggio della cometa al punto di massima vicinanza con la Terra previsto per il 19 dicembre.

Cosa implica la presenza di metanolo e acido cianidrico: i dati di ALMA

Una ricerca non ancora sottoposta a revisione paritaria, guidata dall'astrochimico del Goddard Space Flight Center della NASA Martin Cordiner, ha utilizzato i dati in banda millimetrica del telescopio ALMA sulle Ande cilene per studiare la composizione chimica di 3I/ATLAS. Le osservazioni condotte tra fine agosto e inizio ottobre mostrano come 3I/ATLAS possegga ingenti quantitativi di metanolo e di acido cianidrico. L'eccezionalità di questa scoperta risiede nel fatto che queste molecole servono per ottenere i mattoni fondamentali per la vita come la conosciamo sulla Terra, suggerendo quindi che comete come 3I/ATLAS potrebbero aver contribuito a trasportare sulla Terra gli ingredienti necessari alla vita.

La ricerca mostra come sia il metanolo che l'acido cianidrico provengono dal nucleo roccioso di 3I/ATLAS, col metanolo apparso in concentrazioni significative anche nella chioma della cometa. Ben l'8% del materiale gassoso espulso dalla cometa è costituito da metanolo, circa quattro volte in più rispetto alle comete del Sistema Solare. La stessa abbondanza di metanolo e acido cianidrico è tra le più elevate mai misurate per una cometa. Gli autori sottolineano infatti come le molecole come l'acido cianidrico e il metanolo sono presenti in tracce e non come costituenti dominanti delle nostre comete, cosa che aggiunge un altro tassello al peculiare puzzle di 3I/ATLAS.

Cosa si vede dalla nuova immagine di Hubble sulla cometa 3I/ATLAS

Il telescopio spaziale Hubble è stato uno dei primi a puntare i suoi "occhi" sulla cometa interstellare 3I/ATLAS a luglio, poche settimane dopo la sua scoperta. È di questi giorni la notizia che Hubble ha ri-osservato 3I/ATLAS il 30 novembre, quando la cometa era a 286 milioni di km dalla Terra, trovandola diversa dalla prima osservazione poiché essa è ora in piena attività a seguito del passaggio nel punto di massima vicinanza al Sole. Le osservazioni sono state condotte utilizzando il filtro F350LP di Hubble che copre tutto lo spettro ottico (quello a cui i nostri occhi sono sensibili) per massimizzare la quantità di luce raccolta dalla cometa. La foto a lunga esposizione in cima all'articolo è stata scattata mantenendo 3I/ATLAS sempre a fuoco, cosa che ha prodotto l'effetto strisciato delle stelle "fisse" attorno alla cometa. Hubble effettuerà altre osservazioni della cometa nei prossimi mesi, prima che questo oggetto si allontani verso la periferia del Sistema Solare per poi perdersi per sempre nello spazio interstellare.

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Cometa 3I/ATLAS. Credits: NASA, ESA, STScI, D. Jewitt (UCLA), M.–T. Hui (Shanghai Astronomical Observatory). Image Processing: J. DePasquale (STScI).

I dettagli dell'incontro ravvicinato tra la cometa e la sonda JUICE

La sonda JUICE dell'ESA, in viaggio verso Giove per studiarne le lune ghiacciate, ha avuto un punto di vista privilegiato per studiare 3I/ATLAS, passando a soli 66 milioni di km dalla cometa nel punto di massimo avvicinamento del 4 novembre. La sonda ha puntato tutti i 5 strumenti scientifici a bordo verso la cometa, raccogliendo informazioni sul comportamento della cometa e sulla sua composizione. L'immagine qui sotto, in particolare, è stata ottenuta attraverso la Navigation Camera (NavCam) della sonda, uno strumento che non è progettato per scattare questo tipo di foto, bensì per la navigazione nel sistema gioviano.

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Foto della cometa 3I/ATLAS scattata dalla sonda Juice a circa 70 milioni di km dall’oggetto. L’area cerchiata in rosso contiene la chioma della cometa, mentre le due linee rosse segnalano le code di plasma e di polveri della cometa. In alto a destra è rappresentata in maniera schematica la posizione relativa sonda–cometa. Credits: ESA/Juice/NavCam, CC BY–SA 3.0 IGO.

La foto è stata scattata il 2 novembre, quando la cometa era ad una distanza di 70 milioni di km, e mostra l'alone luminoso di gas che circonda la cometa, la chioma e ben due code. La prima, quella in alto, è la coda di plasma, composta da gas elettricamente carico che è spinto in direzione opposta al Sole dal vento solare, mentre quella in basso a sinistra è la debole coda di polveri, composta da minuscole particelle solide levatesi dalla superficie cometaria.

Questa immagine è solo un quarto dell'intera immagine Navcam. I dati di tutti gli strumenti sono ancora in fase di scaricamento, col completamento atteso tra il 18 e il 20 febbraio 2026. Il ritardo è dovuto al fatto che Juice sta attualmente utilizzando la sua antenna principale ad alto guadagno come scudo termico per proteggersi dal Sole, lasciando che la sua antenna più piccola a medio guadagno invii dati alla Terra a una velocità molto più bassa. Nonostante sia solo parziale, questa immagine è già migliore di quelle scattate dalle sonde ESA attorno a Marte, che nonostante fossero più vicine alla cometa di Juice, hanno osservato l'oggetto quando esso aveva un grado di attività inferiore poiché più lontano dal Sole.

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