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5 Febbraio 2024
8:02

Il compleanno è un’invenzione recente: da quando celebriamo la nostra nascita

Per noi è naturale sentirsi augurare “buon compleanno” nel giorno dell'anniversario della nostra nascita, e festeggiare con torte e regali. La consuetudine, però, non è diffusa in tutto il mondo e anche in Occidente si è affermata in tempi relativamente recenti.

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Il compleanno è un’invenzione recente: da quando celebriamo la nostra nascita
compleanno

La storia del compleanno (meno noto anche come genetliaco, letteralmente “relativo alla nascita”) inizia nel mondo antico. L'abitudine di festeggiare l'anniversario della nascita era presente in molte civiltà, ma è scomparsa per ragioni religiose dopo l’avvento del Cristianesimo ed è riapparsa solo all’inizio dell’Età moderna, diffondendosi prima tra gli aristocratici e poi nel resto della popolazione. Nell’Ottocento la celebrazione è diventata popolare in tutti i Paesi occidentali e si sono affermate numerose consuetudini, in primis l’uso delle candeline e la canzonetta “Tanti auguri”. Nel resto del mondo, invece, la celebrazione del compleanno è meno comune.

L'origine del Compleanno, una storia iniziata nell'antichità

Il compleanno era celebrato in molte civiltà antiche. Secondo alcuni studi, il primo popolo a riconoscerlo come una ricorrenza meritevole di festeggiamento fu quello dei sumeri. È inoltre certo che il compleanno fosse celebrato nel mondo greco-romano, nell’impero persiano, nell’Egitto dei Faraoni e, sia pure con un significato diverso, nel regno d’Israele. Non dobbiamo pensare, naturalmente, a una celebrazione simile a quella attuale e diffusa in tutta la popolazione: molto probabilmente, l’usanza di festeggiare il compleanno coinvolgeva solo i cittadini benestanti.

La scomparsa del compleanno nel Medioevo

Con l’avvento del cristianesimo, la consuetudine di celebrare il compleanno scomparve. I padri della Chiesa condannarono il festeggiamento, considerandolo un’usanza pagana, anche perché per la religione cristiana l’uomo nasce macchiato dal peccato originale e non vi è ragione per festeggiarne la nascita.

Adamo ed Eva commettono il peccato originale (facciata del duomo di Orvieto) (credits Luca Aless)
Adamo ed Eva commettono il peccato originale (facciata del duomo di Orvieto). Credits: Luca Aless.

La Chiesa riconosceva solo la celebrazione dell’onomastico, perché commemorava i santi e i martiri. Inoltre, nel Medioevo solo le persone di cultura conoscevano la propria data di nascita, mentre gli altri abitanti spesso ignoravano non solo il giorno, ma persino l’anno nel quale erano nati. Anche in Età medievale, però, vi erano civiltà nella quali si festeggiava il compleanno, tra le quali quella mongola.

La rinascita del compleanno in Occidente

In Europa, l’atteggiamento verso i propri natali iniziò a cambiare durante il passaggio dal Medioevo all’Età moderna. L’interesse per la conoscenza della data di nascita, ma non ancora per la celebrazione del compleanno, è attestata per la prima volta nel XIV secolo e si diffuse maggiormente nei secoli seguenti. Alla base del cambiamento vi era il profondo rivolgimento culturale provocato dall’Umanesimo e dal Rinascimento, che fecero aumentare l’attenzione per l’essere umano e per la vita terrena, considerata degna di interesse e non solo una fase di “transito” in attesa della vita eterna. Inoltre, nei Paesi dell’Europa centro-settentrionale la Riforma protestante, abolendo il culto dei santi, fece perdere valore alla ricorrenza dell’onomastico.

Intorno al XV secolo la celebrazione del compleanno si affermò in alcune famiglie aristocratiche europee e lentamente raggiunse tutta la popolazione. Nell’Ottocento la consuetudine di festeggiare il compleanno si è diffusa in tutta la popolazione dei Paesi occidentali, assumendo gradualmente forme simili a quella attuali.

Compleanno di inizio Novecento
Compleanno di inizio Novecento.

Il compleanno nel resto del mondo

Al di fuori del mondo occidentale la consuetudine di celebrare il compleanno è meno popolare. Nei Paesi islamici il festeggiamento è osteggiato dai leader religiosi, sebbene anche tra i musulmani, in particolare tra quelli che vivono in Occidente, la prassi di celebrare la propria nascita non sia infrequente. In molte aree del Sud del mondo, come l’Africa subsahariana, la celebrazione del compleanno è piuttosto rara e una parte dei cittadini ignora la propria data di nascita, anche a causa del cattivo funzionamento degli uffici anagrafici. In maniera simile, il compleanno non è popolare in Cina.

Le tradizioni per il compleanno

In Occidente, al festeggiamento del compleanno sono associate varie tradizioni. Le più diffuse sono la torta con le candeline e la canzoncina “Tanti auguri”.

Le prime tracce della consuetudine di preparare torte speciali per i compleanni sono attestate nelle famiglie ricche della Germania del ‘400. Con il passare dei secoli, la tradizione passò al resto della popolazione e si affermò negli altri Paesi.

Torta di compleanno (credits Lionel Allorge)
Torta di compleanno. Credits: Lionel Allorge.

La prima attestazione delle candeline risale invece al 1802 e riguarda un personaggio importante: lo scrittore Johan W. Goethe, che festeggiò il suo compleanno con 53 candeline, pari agli anni che compiva. La tradizione ha retaggi antichi, forse addirittura precristiani: i greci avevano infatti l’abitudine di porre delle candele accanto alle torte dedicate ad Artemide, per farle illuminare come come la Luna. Nell’Europa medievale, invece, era diffusa l’usanzadi mettere delle candele sulle torte per respingere le influenze nefaste. Dalla rielaborazione di questi rituali si è affermata la tradizione delle candeline, che ha iniziato a prendere forma nell’Ottocento ed è diventata popolare in tutto l’Occidente nel secolo successivo.

Poi c'è la canzoncina “Tanti auguri”, composta da due maestre d’asilo americane nel 1893. Tuttavia la canzone, intitolata Good Morning to All (“Buongiorno a tutti”), aveva una funzione diversa ed era cantata dai bambini quando entravano in classe. Alcuni anni dopo le parole furono cambiate da un autore non noto, che scrisse il testo che tutti conosciamo sulla melodia composta nel 1893. La versione inglese (Happy Birthday to You) è attestata per la prima volta nel 1912, mentre le versioni in altre lingue, incluso l’italiano, si sono diffuse e negli anni successivi.

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