Passeggiando lungo la spiaggia è facile osservare conchiglie di vongole, cozze, telline o tartufi con un piccolo buco perfettamente circolare, pronte ad essere infilate per creare una collana estiva. Giustamente uno di noi potrebbe chiedersi: "Ma chi ha realizzato quel foro?". La risposta la troviamo studiando il comportamento di alcuni molluschi. Infatti, gli autori dei "buchetti" su alcune tipologie di conchiglie sono Molluschi predatori altamente specializzati. Diverse specie di Molluschi carnivori adottano questa ingegnosa strategia per alimentarsi: praticano un foro sulla conchiglia della preda per raggiungere il corpo e cibarsene. Le tecniche di perforazione variano a seconda del predatore. Analizzando le dimensioni e la forma del foro si può risalire all'artefice, un po' come accade con " l'arma del delitto". Più nello specifico:
- un singolo foro circolare, con diametro da 0,3 a 8 mm circa, collocato in una zona molto vicina alla punta della conchiglia, chiamata umbone, è opera di Gasteropodi predatori della famiglia Naticidi o della famiglia Muricidi. Questi Molluschi bloccano la preda per poi iniziare la perforazione della conchiglia di carbonato di calcio. Il processo è sia chimico, tramite l'emissione di enzimi corrosivi, sia meccanico con l'uso della radula, una porzione dell'apparato boccale munita di una sorta di piccoli denti adatti a raschiare e a consumare le conchiglie. L'operazione è piuttosto laboriosa e richiede tempo; una volta ultimato il foro, l'animale vi introduce l'apparato boccale e si nutre delle parti molli della preda, godendo di un pasto molto nutriente.
- fori multipli e di diametro ridotto, fra 0,1 e 2 mm circa, sono praticati invece da un Mollusco molto diverso e più evoluto, il Cefalopode Polpo comune (Octopus vulgaris). Il Polpo fora la conchiglia solo per iniettare una tossina mortale nel corpo della preda e, in genere, la perforazione avviene proprio nella zona corrispondente alla ghiandola epatica della vittima che muore nel giro di pochi minuti. L'Octopus provvede poi ad estrarre il mollusco direttamente dall'apertura naturale della conchiglia e non dal foro.
Simili strategie non devono sorprendere considerato che i Molluschi presentano capacità di adattamento particolarmente elevate, hanno colonizzato gli ambienti più disparati, sia acquatici sia terrestri e rappresentano uno dei gruppi animali più grandi dopo gli Artropodi contando circa 130.000 specie viventi.