Il 2 gennaio 2024, un Airbus A350 della Japan Airlines in fase di atterraggio ha impattato contro un Bombardier Dash-8 della Guardia Costiera nipponica, che era allineato sulla pista 34R dell’aeroporto di Tokyo Haneda.
Dopo lo scontro i due velivoli hanno preso fuoco: l’Airbus A350 è riuscito a completare l’atterraggio e tutti i 379 occupanti sono riusciti a evacuare l’aereo. Si registrano invece cinque vittime a bordo del Dash-8, da cui è uscito vivo solo il Comandante.
Al momento la dinamica dell'incidente non è ancora chiara e sono in corso delle indagini da parte della Japan Transport Safety Board. Per cominciare a sondare possibili scenari relativi alle cause dello schianto abbiamo intervistato il pilota di linea Diego Carrara. Quanto segue è un riassunto dell'intervista stessa.
Com'è possibile che ci fossero due aerei in pista?
Sebbene ci siano tutte le misure di sicurezza per evitare che succeda, l'invasione di pista da parte di un velivolo non autorizzato, che in gergo tecnico si chiama runway incursion, può succedere.
La causa più plausibile è un errore di comunicazione con la torre di controllo, che ha il compito di indicare ai piloti quando muoversi e quale pista utilizzare.
Per quanto riguarda l'incidente di Tokyo, il Ministero dei Trasporti giapponese ha reso noto due elementi relativi alla comunicazione con la torre di controllo:
- l'Airbus A350 e il Dash-8 comunicavano con la torre in due frequenze radio diverse. Questo è normale negli aeroporti di grandi dimensioni. Richiede una coordinazione aggiuntiva da parte dei controllori di volo.
- il Dash-8 sarebbe stato indirizzato nella pista 34R, in cui stava atterrando l'Airbus A350, ma non avrebbe ricevuto l'autorizzazione a procedere al decollo.
Solitamente, per evitare incomprensioni nella comunicazione, si prevede un "readback", ovvero il pilota è sempre tenuto a ripetere ad alta voce, via radio, le indicazioni ricevute. In questo caso, il pilota del Dash-8 avrebbe ripetuto l'indicazione corretta, ma per motivi ancora da chiarire ha imboccato la pista quando ancora mancava l'autorizzazione.
Nessuno, dalla torre di controllo, si è accorto dell'errore del pilota.
L’Airbus A350 non ha visto il Dash-8?
Partiamo da un dato di fatto: il crepuscolo, in questo periodo dell'anno in Giappone, è alle ore 17:07 e l'incidente è avvenuto alle ore 17:47, in una situazione di semioscurità.
Ovviamente, i piloti riescono ad identificare senza problemi la pista anche di sera, ma in ambiente aeroportuale ci sono migliaia di luci. Quindi, distinguere le luci di un velivolo relativamente piccolo come il Dash-8 non è così scontato.
Inoltre, secondo alcune supposizioni, effettuate dall'analisi dei video delle camera di sicurezza, il Dash-8 non avrebbe acceso tutte le luci d'ingresso pista. Ma su questo elemento, bisogna attendere le indagini.
Un ultimo elemento interessante è che il Dash-8 aveva spento il trasponder, ovvero il dispositivo che permette alla torre di controllo di individuare sul radar i velivoli presenti nell'area.
Come mai gli aerei hanno preso fuoco?
Non si sa ancora con certezza cosa abbia scaturito l'incendio, ma è verosimile pensare che la collisione tra i due aerei abbia interessato anche i motori. Appena fuoriesce del carburante, basta un attimo per scatenare le fiamme, soprattutto dal momento che l'Airbus A350 era atterrato senza il carrello anteriore, perso nello scontro con il Dash-8, provocando molte scintille.
Dai video, si può vedere che a seguito dell'incendio, dei due aerei rimane ora solo lo scheletro.
Come hanno fatto a salvarsi tutti i passeggeri dell'Airbus?
Quello che risulta incredibile è che, nonostante le fiamme che divampavano, quasi 400 persone sono riuscite ad evacuare in pochi minuti.
Dai video disponibili, si vede che l'aeromobile è stato evacuato solo da tre uscite di emergenza, ovvero dai due scivoli anteriori e da uno posteriore. Verosimilmente, gli assistenti di volo hanno bloccato le uscite centrali, perché vedevano il fuoco dai finestrini.
Gli aerei di linea sono infatti progettati per poter essere evacuati in 90 secondi, con solo il 50 percento delle uscite disponibili.
Questo incidente ci ricorda ancora volta l'importanza degli assistenti di volo, che sono addestrati prima di tutto a garantire la sicurezza dei passeggeri.
In molti hanno enfatizzato la diligenza e lo zelo del popolo giapponese a seguire le indicazioni. Una lezione da cui trarre esempio.