La reunion degli Oasis e il consequenziale tour annunciato dalla storica band formata dai fratelli Noel e Liam Gallagher ha scatenato l'entusiasmo dei fan di tutto il mondo, facendo salire alle stelle i prezzi dei biglietti. Le prevendite per le 17 date nel Regno Unito previste nel 2025 sono andate letteralmente a ruba. Ciò che ha davvero sconvolto i seguaci della storica band, ricongiuntasi a sorpresa il 27 agosto scorso, però, è stato proprio il prezzo dei biglietti. Molti hanno segnalato come questo sia aumentato rapidamente, persino durante la procedura d'acquisto su Ticketmaster (al momento l'unica piattaforma autorizzata alla vendita dei ticket), passando da 135 a 350 sterline! La vicenda ha comprensibilmente sollevato non poche polemiche, riaccendendo il dibattito sul fenomeno del dynamic pricing, una tecnica di vendita che, tramite l'utilizzo di algoritmi ad hoc, va a ricalibrare i prezzi di vendita in base a una serie di fattori, in primis la domanda. Scopriamo più da vicino cos'è, come funziona questa pratica e perché la Commissione Europea sta indagando.
Cos'è il dynamic pricing
Il dynamic pricing, o prezzo dinamico, non è nulla di nuovo. Si tratta, infatti, di una tecnica di vendita già largamente utilizzata in settori come quello aereo e alberghiero. Questa strategia prevede l’utilizzo di algoritmi per modificare i prezzi in tempo reale (in modo dinamico appunto) in base alla domanda del momento e ad altri fattori. Se la richiesta per un bene o un servizio cresce, il prezzo aumenta; se la domanda diminuisce, anche il prezzo tende a scendere di conseguenza. Questo sistema è noto per adeguarsi a numerose variabili: non solo il volume delle richieste, ma anche dettagli come il momento della ricerca, il dispositivo usato per accedere al sito e persino la località da cui si sta navigando possono influire sul prezzo finale.
Con l'avanzare del tempo questa tecnologia ha iniziato a coinvolgere nuovi settori, compresi gli eventi dal vivo come concerti e spettacoli teatrali. Questo tipo di pricing permette alle aziende di ottimizzare i ricavi, adattandosi in tempo reale alle fluttuazioni della domanda. Anche se legale in molti paesi, è una pratica spesso controversa perché può penalizzare i consumatori, soprattutto in situazioni di alta richiesta, come nel caso dell'inaspettato tour degli Oasis.
Quando il dynamic pricing può essere considerato illegale? Nel momento in cui i prezzi subiscono modifiche durante la fase di acquisto da parte del consumatore.
Come funziona il sistema del prezzo dinamico
Il funzionamento del dynamic pricing si basa su algoritmi complessi che analizzano in tempo reale variabili come la domanda, l’offerta e i comportamenti degli utenti. Quando un evento, come un concerto degli Oasis, suscita un’enorme attenzione, i biglietti a prezzo fisso tendono a esaurirsi rapidamente. Da quel momento in poi, il prezzo dei biglietti rimasti può aumentare sensibilmente. In alcuni casi, i prezzi possono quadruplicare rispetto a quelli iniziali, come è accaduto durante la prevendita dei concerti della band britannica.
Oltre alla domanda diretta, l'algoritmo può prendere in considerazione fattori come il luogo di accesso, il dispositivo utilizzato e la cronologia di navigazione dell’utente. Utilizzando cookies di terze parti e altre tecnologie di tracciamento, il sistema riesce a prevedere se un utente è disposto a pagare di più o meno, in base alle sue precedenti esperienze di acquisto. In pratica, due utenti che accedono contemporaneamente allo stesso sito potrebbero vedere prezzi diversi per lo stesso evento. Questo rende il dynamic pricing una tecnica estremamente flessibile, ma potenzialmente discriminatoria se non viene gestita in modo trasparente.
Perché è così discusso e le ripercussioni sulla musica dal vivo
Un aspetto particolarmente criticato riguarda l'aumento dei prezzi anche dopo che un biglietto è stato inserito nel carrello, prima del pagamento finale. Questa dinamica ha sollevato preoccupazioni tra i consumatori e ha portato alcune autorità, come la Competition and Markets Authority del Regno Unito, a indagare sulla legittimità e trasparenza di questo sistema.
Anche Lara Wolters, europarlamentare olandese, ha dichiarato al quotidiano britannico The Guardian di volere nuove leggi per proteggere i consumatori europei dall'inflazione dei prezzi originata da pratiche come il dynamic pricing, e lo ha fatto in questi termini:
Gli unici vincitori in questa situazione sono le grandi piattaforme di biglietteria, a spese dei fan che si ritrovano esclusi dai concerti. Le aziende sanno molto di più sui loro clienti rispetto al contrario. Questo non è un sistema che cerca di massimizzare la gioia riempiendo lo stadio con i più grandi fan di un artista, ma di massimizzare il profitto dalla musica come da qualsiasi altro prodotto. Come appassionata di musica, trovo tutto questo senza anima e voglio porvi fine, quindi sono contenta di vedere che il governo del Regno Unito sta prendendo in considerazione la questione e mi aspetto che la nuova Commissione Europea segua il suo esempio, così potremo finalmente introdurre nuove regole contro la vendita ingiusta dei biglietti.
D'altro canto, chi sostiene il dynamic pricing, come Ticketmaster, afferma che la pratica del prezzo dinamico serve a contrastare il secondary ticketing, ossia la rivendita a prezzi maggiorati da parte dei bagarini online. Il ragionamento che la piattaforma fa, in buona sostanza sostanza potrebbe essere riassunto in questi termini: “meglio che il profitto extra vada direttamente agli organizzatori e agli artisti, piuttosto che alimentare mercati paralleli non regolamentati”.