Con il termine conformismo sociale si intende un fenomeno psico-sociale che, in sintesi, porta all'adattamento dei gusti e dei comportamenti del singolo individuo a quelli maggioritari presenti all'interno di uno o più gruppi sociali in cui la persona è inserita o si sente coinvolta. Avete mai indossato, ad esempio, un certo capo di abbigliamento perché "tutti lo fanno"? Ecco, un gesto come questo, seppur limitato, è proprio l'esemplificazione di come il conformismo influenzi la nostra quotidianità e i nostri pensieri, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Il conformismo può manifestarsi in diverse forme: quando ci affidiamo agli altri per comprendere una situazione incerta, quando seguiamo la maggioranza per evitare il disagio psicologico del dissenso sociale, e quando l’atto di conformarci ci permette di accedere a un'identità o un ruolo desiderato all'interno di un gruppo. Riflettere sul conformismo non significa necessariamente giudicarlo. Esperimenti come quello di Solomon Asch o le teorie di sociologi come Émile Durkheim e Pierre Bourdieu dimostrano che il conformismo può essere sia una forza positiva, che favorisce la coesione e l'identità sociale, sia negativa, portando all'omologazione e alla rinuncia del pensiero critico.
Cosa significa e come entra in azione il conformismo sociale
Chiamiamo conformismo quel cambiamento profondo, personale e duraturo nel comportamento e negli atteggiamenti dovuto alla pressione del gruppo. Il modo con cui questo prende forma, però, dipende dalle circostanze. Quando ci troviamo in una certa situazione, abbiamo bisogno di avere fiducia nel fatto che le nostre percezioni, convinzioni e sentimenti siano “corretti”; quando tuttavia la situazione è incerta (perché gli stimoli esterni sono ambigui o perché c’è disaccordo sociale), iniziamo a cercare “verifiche oggettive”, ma se ciò non dovesse bastare, mettiamo in pratica dei “confronti sociali”, mettendo in atto la cosiddetta influenza informativa.
L’influenza informativa è quell’atto che ci porta ad accettare le informazioni di un’altra persona o un gruppo di persone come prove della realtà. Viceversa, parliamo di influenza normativa quando ci conformiamo alle aspettative positive degli altri per ottenere approvazione sociale (e quindi evitare la disapprovazione). Parliamo infine di influenza informativa del referente in riferimento alla pressione che avvertiamo nel momento in cui sentiamo di doverci conformare per entrare a far parte di un gruppo: conformarci ci permette di accedere ad un ruolo e ad una identità prima a noi esclusa.
L’esperimento di Asch
L’esperimento di Asch è un chiaro esempio di influenza normativa, piuttosto che informativa o informativa del referente, perché i partecipanti tendono a conformarsi alle risposte errate della maggioranza per evitare il disagio del dissenso sociale, non perché credano che la maggioranza abbia ragione o perché sono spinti dal bisogno di appartenenza identitaria al gruppo sperimentale. L’influenza normativa si verifica quando una persona si conforma per essere accettata o per evitare il rifiuto da parte di un gruppo, anche se è consapevole che l’opinione della maggioranza è sbagliata. Nell’esperimento, il 75% dei partecipanti si conformava almeno una volta al gruppo, scegliendo una risposta palesemente errata per non andare contro il giudizio collettivo.
Il conformismo è un atteggiamento negativo?
Anche se molti attribuiscono al conformismo un significato negativo, in realtà questo fenomeno non ha né un’accezione positiva né negativa in sé: per esempio, chi si conforma non è più debole di un altro. Entrando più nel merito della disciplina sociologica, inoltre, è possibile leggere nel conformismo un importante compito di coesione e solidarietà sociale: gli individui, adattandosi (conformandosi) ai valori e alle regole collettive, contribuiscono alla tenuta della società e prevengono il caos normativo (anomia). O ancora, per Pierre Bourdieu il conformismo ha un’importante funzione di distinzione sociale: l’appartenenza al proprio gruppo di riferimento (che si manifesta con l’adesione a specifiche norme come il modo di vestire o di parlare) rafforza sia l’identità corale del gruppo che quella personale di ciascun membro. Certamente ricordiamo che il conformismo può portare conseguenze negative quando porta alla rinuncia al pensiero critico e al perpetuarsi di errori collettivi.
Sfatiamo qualche mito sul conformismo sociale
- Non dobbiamo cadere nell’inganno di credere che solo la maggioranza abbia potere di influenza: l'esperimento di Serge Moscovici sull‘influenza delle minoranze dimostra che i gruppi minoritari possono avere un impatto significativo nel modificare le opinioni e i comportamenti della maggioranza. Un esempio storico è l'impatto delle minoranze nei movimenti per i diritti civili o nelle battaglie per l'uguaglianza di genere.
- Non dobbiamo credere che nei gruppi dove regna un alto livello di conformismo non esistano conflitti o comunque qualcuno che esce dalla norma: oltre al conformismo, infatti, è possibile osservare atteggiamenti di mediazione e innovazione.
- Coloro che si conformano non sono necessariamente persone con bassa autostima e/o forte bisogno di sostegno o approvazione sociale. Dagli studi condotti, sembrerebbe che le persone che si conformano in una situazione non lo fanno necessariamente in un’altra: questo ci spiega che nel conformismo le caratteristiche della situazione contano più della personalità della persona.