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23 Ottobre 2025
20:00

Cos’è la “Legge di Jante” e cosa propone il codice sociale di uguaglianza della Scandinavia

La legge di Jante è un codice sociale che regola il comportamento in Scandinavia, si basa sul principio che la collettività venga prima dell'individuo, scoraggia l'ambizione del singolo e la celebrazione dei successi personali. Viene codificata per la prima volta in un libro di Askel Sandemose uscito nel 1933.

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Cos’è la “Legge di Jante” e cosa propone il codice sociale di uguaglianza della Scandinavia
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Targa che raffigura Askel Sandemose. Credit: via Wikimedia Commons

La legge di Jante, codificata per la prima volta nel romanzo “Un fuggitivo incontra le sue tracce” di Askel Sandemose (1933), è un insieme di norme sociali che regolano il comportamento in Scandinavia, promuovendo umiltà, uguaglianza, modestia e solidarietà, nell'ottica che la comunità sia più importante del singolo individuo. Sono quindi scoraggiati l’orgoglio e l’ambizione individuale, e non è visto di buon occhio che i successi vengano ostentati e celebrati. Per quanto nel secolo scorso la Legge di Jante fosse sicuramente più sentita, ancora oggi fa parte della cultura nordica con un misto di ironia e critica, specialmente perché si è notato che la condanna dell’individualità impedisce l’espressione artistica e la creatività, aumentando le ripercussioni negative anche sulla salute mentale.

"Un fuggitivo incrocia le sue tracce": il romanzo di Asce Sandemose del 1933

La Legge di Jante viene codificata per la prima volta nel 1933 dall’autore danese-norvegese Askel Sandemose nel romanzo di ispirazione autobiografica “En Flyktning Krysser Sitt Spor” (in italiano “Un fuggitivo incontra le sue tracce”), in cui si racconta la storia di una cittadina danese, Jante, dove tutti devono sopprimere la propria identità per il bene della collettività. Questo comportamento è normato appunto dalla legge vigente, la “Legge di Jante”, e la vicenda è raccontata tra queste pagine con umorismo grottesco e critica sociale.

Sandemose affermò che lui aveva inventato i principi della legge, ma in realtà non aveva fatto altro che mettere nero su bianco il codice comportamentale che vige in molti villaggi e città, soprattutto di piccole dimensioni, della penisola Scandinava.

I dieci principi della legge di Jante

Immagine
Targa che riporta i dieci principi della Legge di Jante. Credit: Poul Krogsgård, CC0, via Wikimedia Commons

Nel romanzo, Sandemose elenca i dieci principi della legge – scritti originariamente in danese – esplicitando che non si rivolgono semplicemente al lettore, ma alla collettività. Questo, sia nel contesto narrativo del libro che in senso più ampio, lascia già intendere che si parta a prescindere da un’idea di società più forte rispetto al singolo individuo.

  1. Du skal ikke tro du er noget! – Non credere di essere qualcosa di speciale.

  2. Du skal ikke tro du er lige meget som os! – Non credere di valere quanto noi

  3. Du skal ikke tro du er klogere end os! – Non credere di essere più furbo di noi.

  4. Du skal ikke indbilde dig at du er bedre end os! – Non immaginarti di essere migliore di noi.

  5. Du skal ikke tro du ved mere end os! – Non credere di saperne più di noi.

  6. Du skal ikke tro du er mere end os! – Non credere di essere più di noi.

  7. Du skal ikke tro at du duer til noget! – Non credere di essere capace di qualcosa.

  8. Du skal ikke grine af os! – Non ridere di noi.

  9. Du skal ikke tro at nogen kan lide dig! – Non credere che a qualcuno importi di te.

  10. Du skal ikke tro du kan lære os noget! – Non credere di poterci insegnare qualcosa

I dieci principi non vanno interpretati come segnali di “inferiorità” per qualcuno, ma come regole che pongono tutti sullo stesso livello, impedendo al singolo di elevarsi al di sopra della comunità.
Chi trasgredisce la legge non subisce punizioni dirette, ma viene osservato con scetticismo e ostilità: i rapporti con la comunità si raffreddano, e pur avendo violato le regole, l’individuo resta comunque parte integrante della collettività.

Come è percepita la legge di Jante oggi in Scandinavia

Rispetto agli anni ’30, quando il romanzo fu pubblicato, oggi la legge di Jante è osservata dagli scandinavi — e in particolare dai giovani — con senso critico e ironia: viene tendenzialmente apprezzato il senso di voler mantenere una società umile ed egualitaria, ma allo stesso tempo viene criticato il freno alla libera espressione creativa individuale, alla realizzazione e all’ambizione, fino ad affermare anche che ci possa essere un collegamento tra la legge di Jante e l’alto tasso di suicidi che caratterizza il Nord Europa.

Un chiaro esempio dell’umiltà alla base della Legge di Jante, che ancora oggi resta latente nella società danese, è lo spot della birra Carlsberg, “The Danish Way”, prodotta in Danimarca e conosciuta in tutto il mondo. Nel video, il celebre attore Mads Mikkelsen pedala spensierato ma composto per le strade di Copenhagen, raccontando cosa renda davvero unico lo stile danese. Lo spot si chiude con la classica tagline della Carlsberg: “It’s the best beer in the world”, dice Mikkelsen, sorseggiando e macchiandosi le labbra di schiuma, per poi aggiungere, con ironia: “probably”.

Insomma, pur essendo oggi meno dirompente e “livellante” rispetto al passato, la Legge di Jante resta radicata nella cultura nordica. I punti di forza su cui la Scandinavia continua a fare leva sono il welfare sociale, l’eccellenza della sanità, la parità di genere e la felicità come valore condiviso. È invece raro celebrare grandi menti o personaggi famosi: ciò non significa che gli individui non cerchino successo e soddisfazioni personali, ma che questi non vengono esaltati oltre misura.

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