0 risultati
video suggerito
video suggerito
4 Aprile 2023
12:30

Cos’è l’effetto Mandela e perché ricordiamo cose mai accadute e abbiamo falsi ricordi

L’effetto Mandela è una distorsione della memoria che ci porta a ricordare fatti o dettagli che non sono mai accaduti, creando falsi ricordi. Vediamo come funziona e perché si innesca.

238 condivisioni
Cos’è l’effetto Mandela e perché ricordiamo cose mai accadute e abbiamo falsi ricordi
effetto mandela spiegazione

Quando ricordiamo eventi storici o fatti di cronaca, può sembrare che la nostra memoria ci inganni, facendoci credere cose che in realtà non sono mai accadute. Con l’espressione “effetto Mandela” si fa riferimento a una situazione in cui un gruppo di persone condivide un falso ricordo collettivo. La costruzione “falsata” del ricordo può riguardare alcuni elementi (condizioni atmosferiche di un evento, dettagli o colori di un’immagine), oppure veri e propri avvenimenti – ricordati in maniera nitida e distinta – che non si sono mai verificati nella realtà. Cerchiamo di spiegare perché tutto questo accade.

Cos'è l'effetto Mandela

Il nome "effetto Mandela" deriva da un episodio curioso. Durante un congresso nel 2009, la studiosa Fiona Broome fece riferimento alla morte negli anni '80 di Nelson Mandela, l’attivista e politico sudafricano. La donna diceva di ricordare perfettamente i dettagli del funerale, il discorso della moglie, i servizi del telegiornale. Come lei, moltissime altre persone in sala erano convinte di aver assistito alle stesse scene e aver visto le stesse immagini. Eppure, all’epoca del congresso, Mandela era ancora vivo.

da dove viene il nome effetto mandela

In generale, l’effetto Mandela rappresenta una particolare forma di falso ricordo, poiché non si tratta di una distorsione che riguarda la sola memoria personale, ma di un errore condiviso. Questi falsi ricordi sono chiamati anche confabulazioni o “menzogne oneste”. Le persone che li creano infatti, non hanno l’intenzione di mentire di proposito o ingannare gli altri.

Come funziona l'effetto Mandela: alcuni esempi

L'effetto Mandela è abbastanza simile al gioco del telefono senza fili che facevamo da bambini, dove la prima frase che viene sussurrata all'orecchio dal primo giocatore al successivo non è quasi mai per nulla uguale al messaggio che giunge all'ultimo destinatario: ognuno lo ascolta e lo ripete in modo diverso. Ci sono molti esempi dell’effetto Mandela nella cultura popolare: alcuni di questi sono anche vicini alla memoria originale o vera.

  • Omino del Monopoli: il personaggio sulla scatola del Monopoli in realtà non porta il monocolo.
  • "Specchio, specchio delle mie brame..": l'antagonista del famoso film Disney Biancaneve in realtà non dice “Specchio, specchio delle mie brame”, bensì ripete “Specchio, servo delle mie brame”.
  • "Luke, sono tuo padre": nel secondo capitolo della trilogia originale di Guerre Stellari, Darth Vader rivela la sua identità a Luke dicendo “No, io sono tuo padre”, ma senza chiamarlo per nome.
telefono senza fili

Perché si verificano i falsi ricordi?

Ma perché succede questo? I falsi ricordi sono spesso spiegati facendo ricorso a diverse spiegazioni:

  • Spiegazioni biologiche: una persona subisce traumi, disfunzioni neurologiche e lesioni al cervello.
  • Spiegazioni psicologiche: l’effetto Mandela è considerato una sorta di “scorciatoia cognitiva” (in gergo scientifico, un bias cognitivo) legato all’interpretazione della realtà.

Quest’ultima visione ci spiega come la nostra mente proceda spesso in “risparmio energetico”, preferendo seguire la massa se c’è un informazione che ci fa sentire lontani dalle credenze comuni, evitando così la dissonanza cognitiva. Se qualcuno ci dovesse dire che Mandela è morto nel 1980 e dovessimo trovare una molteplicità di persone che lo confermano, probabilmente inizieremmo credere di essere noi nel torto, finendo per convincerci di questa versione dei fatti.

come funzionano falsi ricordi

Inoltre, alcuni ricercatori ritengono che i gruppi di persone utilizzino la confabulazione per “ricordare” quella che ritengono sia la sequenza più probabile di eventi. Il concetto alla base è che il nostro cervello tende a riempire eventuali vuoti di memoria con idee plausibili. Perciò, se non ricordiamo tutto nel dettaglio, lo possiamo facilmente ricostruire.

Pare poi che i ricordi falsi possano nascere da una sorta di “alterazione” di ricordi reali o ancora dall’aggregazione di diversi avvenimenti, anche accaduti in momenti diversi, che col tempo si sedimentano e si ricombinano nella memoria, fino a generare una convinzione sincera.

In ultimo, è probabile che il ricordo venga alterato anche a causa della ripetizione e diffusione di un “falso storico” o di informazioni errate fatte circolare dai media (tra cui le “fake news”). Diamo infatti per scontata l’affidabilità dei quotidiani o dei telegiornali che siamo soliti consultare.

Infine i falsi ricordi possono dipendere da una leggenda metropolitana.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views